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Sabato, 6 Gennaio, 2007 - 12:44

Alleanza per il Clima

Care colleghe, cari colleghi,

per far seguire alle buone intenzioni per il Nuovo Anno le buone pratiche trovate nella newsletter dell’Alleanza per il Clima alcune proposte di attività a favore del clima come quella di visualizzare il tema dell’efficienza energetica con la scommessa sul blocco di ghiaccio. Vorremmo rivolgere la vostra attenzione in particolare sui prossimi appuntamenti - la conferenza nazionale sull’inquinamento atmosferico e il clima a Verona il 28 febbraio e quella europea il 9/10 maggio a Zurigo.

Un cordialissimo saluto e a presto, Karl-Ludwig Schibel

PROTEZIONE DEL CLIMA IN UNA PROSPETTIVA STRATEGICA

Il passaggio al nuovo anno si presta per riflessioni sulle linee guida del proprio agire, le prospettive e l'orientamento di fondo. Mancano dati empirici, ma vi sono numerose indicazioni che la questione clima, non solo preoccupa sempre più persone, ma provoca anche la domanda: io che faccio di fronte a questa minaccia? Io, assessore all'ambiente, responsabile del settore urbanistica o mobilità, dirigente in una società di servizi energetici, membro del consiglio di amministrazione di un ente pubblico o privato? Negli statuti della mia organizzazione non si legge niente sulla protezione del clima come obiettivo sociale e con gli scopi istituzionali il da fare non manca.
Lo stesso non sembra una risposta adeguata voltare la pagina del giornale che con grandi titoli e foto ancora più grandi configura catastrofi climatiche gravi per i prossimi decenni. Anzi è insoddisfacente. Quale potrebbe essere una giusta risposta che apre percorsi d'azione sostenibili nel tempo, poiché evidentemente la questione clima ci accompagnerà non per qualche anno, ma presumibilmente per i prossimi decenni? Vista una consapevolezza diffusa sull'esistenza dei cambiamenti climatici non possiamo più accontentarci delle azioni simboliche a carattere spettacolare, serve invece una strategia climatica che si muove all'altezza della sfida che ci troviamo di fronte: profondi disequilibri nell'andamento climatico, impatti imprevedibili ma con grande probabilità di dimensioni catastrofiche. Una "strategia del clima" suona un po' vago e nel contempo presuntuoso. Ormai sono in atto dal 1995 i lavori delle Nazioni Unite per elaborare politiche, misure e procedure per una politica del clima. Un Comune, una Provincia, una Regione o un Land, come fanno a pretendere di poter trovare una soluzione, dove la comunità internazionale ha faticato tanto per arrivare ad un accordo, il Protocollo di Kyoto, con obiettivi troppo modesti e con troppi pochi paesi che si impegnano in modo serio? Semplificando: che cosa posso fare io nel mio piccolo dove i grandi non riescono? La risposta altrettanto semplice: molto. Molte cose che certo contribuiranno anche agli obiettivi di Kyoto, ma prima di tutto a uno sviluppo auto sostenibile del territorio.

La salvaguardia del clima a livello locale e territoriale è un'attività sui generis e non un riflesso di un altro processo.
Una parte consistente della politica del clima è genuina politica del territorio. Certo sono necessarie condizioni quadro finanziarie e legislative europee e nazionali a sostegno dei Comuni, delle Province e Regioni, però chi deve fare e chi materialmente ha le conoscenze e le capacità per agire sono questi ultimi. I regolamenti edilizi che favoriscono l'uso delle rinnovabili e in parte lo rendono obbligatorio, la riduzione del traffico motorizzato individuale, una gestione integrata dei rifiuti sono campi d'azione dei comuni, delle province e regioni. Fattualmente all'inizio di questo secolo le politiche più avanzate del traffico (road pricing di Londra) dell'efficienza energetica (CasaClima della Provincia di Bolzano), dell'uso delle energie rinnovabili (obbligo del termosolare a Barcellona), della pianificazione integrata ecologica (Am Kronsberg, Hannover) vengono portate avanti nelle città e nei territori soprattutto dell'Europa.
In Italia, forse per una fissazione sullo stato nazionale che non è il nostro tema, fatica l'idea degli spazi auto ctoni della politica locale e territoriale. Ma, più spesso, il riferimento al governo nazionale o addirittura ai processi internazionali serve, come un muro di nebbia, a nascondere la propria inattività e mancanza di volontà politica.
Dal 1990, da quando i comuni e gli enti territoriali hanno cominciato ad organizzarsi in rete per combattere l'effetto serra, con l'Alleanza per il Clima come l'organizzazione più grande in questo campo, sono cambiate due cose:
1. Sono diventate più chiare le dimensioni della minaccia dei cambiamenti climatici alla base naturale della vita umana su questo pianeta rendendo necessaria una risposta comprensiva e strategica all'altezza del problema. A tale proposito l'Alleanza per il Clima ha elaborato la Bussola del Clima.
2. La crescita degli eventi meteorologici estremi obbliga oggi un amministratore responsabile non solo di agire per la mitigazione del fenomeno ma per mettere in atto programmi di adattamento. L'Alleanza per il Clima sta lavorando su una produttiva sintesi tra mitigazione e adattamento nel progetto Interreg AMICA.

Bussola del Clima
E' arrivato il momento di organizzare l'uscita dal fossile e l'entrata nella seconda epoca solare.
Lo sviluppo tecnologico lo rende possibile, i cambiamenti climatici, l'insicurezza geopolitica, l'inquinamento atmosferico, la limitatezza del metano, del petrolio e, prima o poi, del carbone lo rendono necessario. Uscire dal fossile a favore del solare significa niente di meno che cambiare modello di sviluppo e rivedere profondamente lo stile di vita occidentale. Sarebbe presuntuoso pretendere di poter sapere già oggi come dobbiamo immaginarci una società solare, un'economia solare mondiale e le utopie concretiste facilmente

hanno in questo campo un carattere poco serio. Quello che invece si può fare è indicare la direzione dove andare, e a questo serve appunto la Bussola. La Bussola del Clima ha come variabile guida la riduzione dei gas serra a livello locale nella convinzione che tutto ciò che riduce le emissioni dell'anidride carbonica, del metano e degli altri gas in modo durevole va a favore dello sviluppo sostenibile del territorio. Materialmente consiste di una serie di schede, una per ogni settore degli enti locali e territoriali: energia, mobilità, urbanistica, rifiuti, agricoltura, turismo, strutturate come una matrice che associa i campi di intervento nei vari settori a quattro livelli di ambizione.
La Bussola del Clima serve, in una prima fase, per rendere trasparente agli addetti nell'amministrazione l'insieme delle attività a favore del clima in corso all'interno dell'ente. Elaborando questo profilo emergono anche le sagome di un territorio sostenibile e diventa visibile come le singole azioni - riduzione del traffico motorizzato individuale, gestione integrata dei rifiuti, uso efficiente dell'energia e impiego delle energie rinnovabili - fanno parte di un processo costruttivo di un modello di sviluppo capace di futuro.
In Italia Jesi è stato il Comune pilota per i lavori sulla bussola del clima. Altri Comuni come Lodi, Martinsicuro e Seveso hanno usato lo strumento per la definizione di un quadro di riferimento delle attività in corso. La bussola del clima è al centro del corso che l'Alleanza per il Clima offrirà in una nuova edizione nel maggio/giugno 2007, attribuendo una grande priorità alla formazione di un gruppo di esperti dentro e fuori gli enti pubblici capaci di elaborare una strategia del clima per i Comuni, le Province e le Regioni in Italia.

AMICA - Adaptation &am p; Mitigation of Climate Ch’ange
Continuano con un ricco programma i lavori del progetto Interreg AMICA - la sfida di delineare il terreno comune tra misure di mitigazione e adattamento. Un'impresa impegnativa che incontra, da parte degli esperti, posizioni contrastanti. Richard Tol, titolare di una cattedra su clima e sostenibilità all'Università di Amburgo, ha svolto studi avanzati nella simulazione del clima e ha provocato un dibattito vivace nel gruppo di lavoro europeo di AMICA affermando, in un incontro a Vienna lo scorso maggio, che in linea di massima mitigazione e adattamento sono due campi d'azione largamente separati con una sovrapposizione che secondo lui non costituisce la massa critica per una politica integrata. Manfred Stock, esperto del Potsdam Institut sugli impatti dei cambiamenti climatici non è d'accordo. Mitigazione e adattamento devono essere visti, progettati e attuati insieme. Voler limitarsi alla prevenzione dei danni a livello territoriale non funzionerà, insiste Stock, se le misure di adattamento non vanno insieme alle attività per affrontare le cause della minaccia. Senza mitigazione i cambiamenti climatici assumeranno delle dimensioni che renderanno futili le misure di adattamento per gran parte del pianeta.
Come anche in altri campi del dibattito clima, il lavoro scientifico su mitigazione/adattamento è importante ma gli elementi chiave per agire sono il consenso anche tra gli studiosi: il terreno comune mitigazione/adattamento esiste e a quel punto serve più che altro la creatività e la volontà politica per sviluppare intelligenti programmi e misure che uniscano la necessità di prevenire con la spinta per un modello di produzione e di vita a bassa emissione di CO2. In Italia sono il Comune di Venezia e la Provincia di Ferrara ad essere impegnati con i partner europei, tra di loro Dresda, Stoccarda, Alta Austria e Lione, per portar avanti i lavori dei quali presenteremo i primi risultati nella seconda metà del 2007.
Quali sono quindi le buone intenzioni per la politica del clima del 2007? Stabilire la salvaguardia del clima come elemento guida di un futuro sostenibile del territorio in una prospettiva anche di adattamento in previsione di tempi che cambiano. Gli appuntamenti di Verona, Siviglia e Zurigo saranno occasioni preziose per portare avanti il discorso clima, scambiare idee ed esperienze e portare avanti azioni comuni. A presto!

VERSO UNA SOCIETÀ AMICA DEL CLIMA
15° CONFERENZA INTERNAZIONALE ANNUALE E ASSEMBLEA DEI MEMBRI DELL'ALLEANZA PER IL CLIMA
9-10 Maggio 2007, Zurigo – Svizzera
Dopo Vienna, capitale dell'Austria, tocca a Zurigo - che non è la capitale della Svizzera, ma da anni in prima linea in Europa per la sua politica di mobilità sostenibile - di ospitare l'assemblea annuale europea dell'Alleanza per il Clima. Al centro dei lavori saranno le visioni per una strategia climatica locale a lungo termine. Il comune di Zurigo propone alle cittadine e ai cittadini la società da 2000 Watt. L'idea sarebbe che ogni persona fa uso di "schiavi energetici" per una capacità media pari a circa un terzo degli attual i 6000 Watt di cui oggi ognuno di noi ha bisogno. Una visione di efficienza energetica quindi, mentre un'altro membro dell'Alleanza per il Clima, il Comune di Monaco in Baviera ha elaborato uno scenario di dimezzare le sue emissioni di CO2 entro il 2030. Alcune municipalità dell'Austria invece puntano sull'autonomia energetica - tre visioni diverse per concretizzare l'impegno della salvaguardia del clima a livello locale. Il secondo giorno vedrà un workshop sulle strategie politiche di protezione del clima. Altri temi saranno "biodiesel contro foreste pluviali", quali condizioni potrebbero essere accettabili bio carburanti prodotti con materie prime dal sud del mondo? Naturalmente non può mancare il discorso sul trasporto pubblico e le sua integrazione, per esempio attraverso il car sharing, con l'automobile. Saranno presentati i lavori dei progetti europei AMICA e PRIME e l'assemblea si concluderà con un giro di visite guidate alle molte esperienze d'avanguardia nel campo energetico e della mobilità nel territorio di Zurigo.
Per ulteriori informazioni: coordinamento@climatealliance.it

COMUNI IN TEMPI CHE CAMBIANO
Qualità dell'aria nella Pianura Padana ed effetto serra
CONVEGNO E ASSEMBLEA ANNUALE NAZIONALE ALLEANZA PER IL CLIMA ITALIA
Verona, 28 febbraio 2007
Palazzo della Gran Guardia, Piazza Bra
ore 9.00 - 16,30
Esistono interazioni fisiche ed economiche tra il controllo delle emissioni degli inquinanti atmosferici e la mitigazione dei gas serra. Un'analisi integrata dovrà servire per identificare delle misure concrete vantaggiose che contemporaneamente riducano i costi per la mitigazione dell'effetto serra e il controllo dell'inquinamento atmosferico. I costi delle politiche per ridurre l'inquinamento atmosferico diminuirebbero significativamente con una strategia climatica.
La Commissione Europea ha dimostrato in una valutazione preliminare che nel 2020 gli obiettivi della strategia climatica per l'inquinamento atmosferico potrebbero essere realizzati senza costi aggiuntivi e viceversa i costi delle politiche per la riduzione dei gas serra potrebbero diminuire puntando a degli obiettivi specifici sanitari. Il risparmio dei costi è immediato, "soldi veri" risparmiati degli stessi attori che dovranno investire nella mitigazione se non agiscono adesso.
L'integrazione tra le politiche per il clima e quelle per la qualità dell'aria sicuramente si intensificherà in futuro. L'Alleanza per il Clima promuove questo processo attraverso l'elaborazione di politiche che prendono effetto attraverso l'implementazione di programmi che integrino entrambe le aree d'azione e attraverso uno scambio d'informazione.
La conferenza presenterà lo stato dell'arte nella lotta all'inquinamento atmosferico negli ambiti urbani e nella mitigazione dell'effetto serra e rivolgerà una particolare attenzione alla definizione e attuazione di un campo comune d'azione.

PROGRAMMA

Saluti delle autorità

COORDINA
MAURIZIO CARBOGNIN, Direttore Generale, Comune di Verona
INTRODUCE AI LAVORI
LUCIANO GUERRINI, Assessore all'Ambiente, Comune di Verona

LEGAMI TRA INQUINAMENTO, CLIMA E POLITICA ENERGETICA
STEFANO CASERINI, Politecnico di Milano

INQUINAMENTO, CLIMA E POLITICA ENERGETICA. LE POLITICHE DELL'UNIONE EUROPEA
ARTUR RUNGE-METZGER, DG Environment, UE (invitato)

GESTIONE DELLA QUALITÀ DELL'ARIA IN ITALIA
MARINA PENNA, Ministero dell’Ambiente

INQUINAMENTO ATMOSFERICO E POLITICA DELL'ARIA IN PIANURA PADANA
ALESSANDRO BRATTI, Direttore generale ARPA Emilia-Romagna

QUALITÀ DELL'ARIA E MISURE PER IL MIGLIORAMENTO A MONACO DI BAVIERA
JOACHIM LORENZ, Assessore all'Ambiente e alla Sanità, Comune di Monaco di Baviera

PRESENTAZIONE ATTIVITÀ E PROGETTI ALLEANZA PER IL CLIMA IN ITALIA
KARL-LUDWIG SCHIBEL, Alleanza per il Clima Italia

MITIGARE L'EFFETTO SERRA E MIGLIORARE LA QUALITÀ DELL'ARIA IN CITTÀ
GIUSEPPE CAMPAGNARI, Dirigente Settore Ambiente, Comune di Verona

EFFICIENZA ENERGETICA: REALIZZARE IL POTENZIALE
MAURIZIO PALLANTE, esperto energetico e saggista

MULTIMOBILITÀ: NUOVA QUALITÀ DEGLI SPOSTAMENTI
ULRIKE JANSSEN, coordinamento europeo Climate Alliance

DIBATTITO
CONCLUSIONI

CORSO DI FORMAZIONE “BUSSOLA DEL CLIMA”
ESPERTI DI STRATEGIE PER LA PROTEZIONE DEL CLIMA
Seconda edizione - Città di Castello,
23-26 maggio » 20-23 giugno 2007

Il futuro della protezione del clima si giocherà in parte consistente a livello locale. L'individuazione delle misure concrete passa attraverso l'elaborazione di una Strategia Climatica locale che indirizza i settori dell’Energia, dei Trasporti, dei Rifiuti e gli altri campi rilevanti per la riduzione dei gas serra nell’ottica di una loro riduzione. Lo strumento preposto ad elaborare una tale strategia è la BUSSOLA DEL CLIMA, un programma d'azione per gli enti locali e territoriali che offre un percorso alle future attività partendo dal progresso individuale in ogni campo d'azione, informa sulle capacità dello staff e le risorse finanziarie necessarie e suggerisce eventuali campi d'azione non ancora conosciuti.
Il corso si struttura in tre unità, le prime due, teorico-pratiche, in aula (23-26 maggio e 20-23 giugno 2007), la terza un viaggio di studio per vedere da vicino comuni leader che hanno saputo riunire un impegno per il clima globale con una politica di sostenibilità sul luogo (data da stabilire). Il corso mira a sviluppare le competenze professionali per l’elaborazione di una strategia climatica degli enti locali e territoriali.
Si rivolge direttamente ai dipendenti degli enti e a liberi professionisti per una formazione che consenta di offrire consulenze qualificate alle autorità locali e territoriali disposte a mettere in piedi un programma di cambiamento climatico.
I temi affrontati nel corso di formazione:
- Il sistema climatico e i cambiamenti climatici; Gas serra e misure di riduzione
- Politica nazionale e internazionale del clima
- Strumenti e tecnologie di riduzione
- Gestione dell’energia, mobilità sostenibile, urbanistica e politica del clima, gestione integrata dei rifiuti, acquisti verdi
- Struttura istituzionale degli enti e spazi per la protezione del clima
- Metodi di facilitazione
- Fondi finanziari per la politica climatica
- Politiche territoriali e cittadini
- Casi studio di buone pratiche
- Tecnologie rilevanti
- Valutazione economica
- Procedure di attuazione
- Istruzione pratica di come applicare la "Bussola del clima" alla realtà delle amministrazioni locali e territoriali italiane
A conclusione del corso sarà rilasciato ai partecipanti del corso un attestato dell'Associazione Internazionale Klima Bündnis/Climate Alliance/Alianza del Clima e. V. con la qualifica di "Climate Compass Promoter". I possessori della qualifica saranno inseriti nell'elenco - che la rete diffonderà attivamente tra i 1300 Comuni membri – di promotori abilitati ad elaborare una strategia climatica.
Per ulteriori informazioni su programma e costi:
segreteria Alleanza per il Clima Italia, Tel./Fax 075 8554321, coordinamento@climatealliance.it

NAIROBI PRIMA TAPPA DEL POST-2012

Si è svolta dal 6 al 17 novembre a Nairobi la 12° conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. Le aspettative erano alte. Pochi giorni prima Nicholas Stern, ex economista capo della Banca Mondiale, aveva presentato il suo rapporto paragonando le conseguenze economiche dei cambiamenti climatici alla grande depressione, Al Gore in giro con il suo documentario "Una Scomoda Verità" incontrava risonanza da gran parte del pubblico americano, il governatore della California, Arnold Schwarzenegger è stato rieletto con una piattaforma che mette al centro la protezione del clima, e non sembrava esagerato aspettarsi un riflesso di questa grande onda di attenzione sui cambiamenti climatici anche da parte di coloro che si guadagnano la vita nella trattative su questa minaccia epocale.
I risultati della 12° Conferenza delle Parti sicuramente non sono all'altezza della gravità della situazione climatica. Pochi, prudenti, vedono "un piccolo passo in avanti" (WWF) o che è stato fatto "qualche progresso" (Greenpeace). Quelle che è successo a Nairobi è che i vari gruppi hanno schierato le loro truppe e stabilito le tappe per un processo che andrà avanti fino al 2009: tre anni di trattative sugli obiettivi Post-2012 con un esito incerto. Le principali formazioni sono quattro:
- I Paesi soggetti già oggi a vincoli di emissione (Annex I) si sono impegnati a discutere modifiche al Protocollo di Kyoto che ne garantiscano la sopravvivenza dopo il 2012. In altre parole, ci sarà un Kyoto-bis sul quale le Parti si ritroveranno a discutere l'anno prossimo. Loro insistono che solo con l'inclusione dei paesi emergenti i nuovi obiettivi del regime post-2012 avranno un senso.
- I Paesi "emergenti" (Cina, India e Brasile), dove le emissioni crescono il più velocemente, si sono impegnati a discutere a partire dal 2008 delle restrizioni . Mentre insistono che prima vogliono vedere risultati veri nei paesi industriali, ci sono sforzi nazionali notevoli in Cina e Brasile.
- Gli Stati Uniti partecipano più che altro come osservatori al processo internazionale, ma i risultati delle elezioni intermedie di fine novembre, l'accordo dei sindaci americani sulla protezione del clima, il grande processo di un gruppo di stati americani contro il governo federale per costringerlo a stabilire dei limiti di emissioni di CO2, le mosse della California - tutti questi sviluppi lasciano intravedere che l'ostilità americana verso la protezione del clima finirà con il governo Bush.
- Il gruppo dei perdenti, i 43 stati isole sotto la minaccia di sparire nei prossimi decenni e i paesi più poveri, soprattutto in Africa, che sono i più vulnerabili e soffriranno di più gli impatti dei cambiamenti climatici, chiedono una protezione del clima seria e fondi per le misure di adattamento. I 250 milioni di dollari che finora sono stati messi a disposizione dai paesi ricchi fino al 2009 non basteranno neanche per le misure di adattamento in uno di questi paesi.
Nairobi ha confermato che il processo internazionale portato avanti dai delegati dei vari paesi e dai ministri all'ambiente non porterà a dei risultati promettenti per risolvere il problema. Le trattative in quest'ambito non svilupperanno le dinamiche politiche necessarie per arrivare a degli impegni veramente utili. Un Kyoto plus che meriti il nome ha solo una chance se nei paesi industrializzati la protezione del clima diventerà un tema centrale a tutti i livelli, a quello locale come a quello territoriale e nazionale. L'Unione europea ha un ruolo chiave in questo gruppo e le reti come l'Alleanza per il Clima dovranno mobilitare nei prossimi anni tutte le loro forze per far entrare i propri obiettivi ambiziosi (ridurre le emissioni dei gas serra di un 10% ogni quinquennio) nella Realpolitik a tutti livelli dell'Unione Europea

PROVINCIA DI ROMA PER KYOTO
La Provincia di Roma sta dando il via ad un "Piano d'azione per la riduzione dei gas serra prevista dal Protocollo di Kyoto". L'obiettivo è di applicare il protocollo di Kyoto, con l'impegno italiano di ridurre le emissioni di gas serra del 6,5%, all'ente stesso con interventi di efficienza energetica sul suo vasto patrimonio edilizio, il proprio parco veicoli e i vari impianti sotto la sua gestione e di estendere l'utilizzo delle energie rinnovabili per la produzione di calore ed energia elettrica.
L'impegno, formalizzato con una delibera del Consiglio provinciale del luglio 2006, prevede la stesura di una "Strategia del Clima" con un bilancio di CO2 che quantifichi le emissioni di anidride carbonica per le quali l'ente è direttamente responsabile come primo passo. Sarà poi redatto sulla base di questo bilancio e di un rilevamento di tutte le azioni della Provincia di Roma già in atto nei campi dell'energia e della mobilità sostenibile un piano d'azione 2006/2008 come strumento attuativo per la riduzione dei gas serra dell'ente. I lavori per l'elaborazione della strategia del clima sono stati affidati a un gruppo di lavoro composto dai rappresentati dei settori interessati (Dipartimento Servizi di tutela ambientale, Dipartimento Governo del territorio e della mobilità, Dipartimento Servizi per la scuola e Osservatorio Ambientale) con il contributo dell'Alleanza per il Clima.
Una decisione politica e strategica fortemente innovativa, un impegno preciso e fattibile che dà un segno tangibile della direzione da seguire.

SEVILLA 2007 QUINTA CONFERENZA EUROPEA DELLE CITTÀ SOSTENIBILI
Avrà luogo a Siviglia dal 21 al 24 marzo 2007, la Quinta Conferenza Europea delle Città Sostenibili sotto il titolo "Portare gli impegni di Aalborg nelle strade", fare cioè il punto su quanto è stato realizzato finora e su quanto ancora le amministrazioni devono impegnarsi a fare per coinvolgere concretamente la comunità locale sulle tematiche della sostenibilità delle città.
La strategia per lo sviluppo sostenibile, adottata in giugno 2006 dal Consiglio dell'Unione Europea, incoraggia le città e le altre autorità locali a firmare e mettere in pratica gli impegni di Aalborg e invita i network a dare supporto a queste iniziative ai vari livelli.
Sevilla 2007 è organizzata in cooperazione con i partner della Campagna delle Città Sostenibili, tra cui il network Climate Alliance/Alleanza per il Clima che in tale occasione presenterà insieme a Enti locali e territoriali pilota la "Bussola del Clima" strumento per attivare una strategia climatica.
Per il programma completo della conferenza: www.sevilla2007.org

LA PROVINCIA DI BOLOGNA PREMIATA A ECOMONDO PER IL PROGETTO MICROKYOTO
Congratulazioni alla Provinc ia di Bologna, membro dell'Alleanza per il Clima, per il premio "Enti locali per Kyoto 2006", assegnato in occasione di Ecomondo, nell'area "Efficienza e energie rinnovabili". La provincia di Bologna, si legge nella motivazione, ha creato un Protocollo, per valorizzare progetti e iniziative per ridurre le emissioni a livello locale.
Il progetto MicroKyoto, nato all'interno di Agenda 21 Locale della Provincia di Bologna, ha l'obiettivo di raggiungere i target di riduzione dei consumi e delle emissioni di gas climalteranti previsti dal protocollo di Kyoto attraverso il coinvolgimento dei Comuni del territorio provinciale (aderiscono attualmente 27 Comuni).
Attraverso la firma del Protocollo di MicroKyoto avvenuta il 18 maggio 2006 si formalizza l'impegno degli Enti aderenti a realizzare ogni anno almeno un'azione per la riduzione dei gas serra. La sottoscrizione del Protocollo di MicroKyoto da parte di Provincia e Enti aderenti è l'atto finale del progetto, ma anche il vero punto di partenza: da ora, infatti, i firmatari si impegnano formalmente ad adottare ogni anno azioni concrete per ridurre l'effetto serra, contribuendo all'obiettivo nazionale.
Per informazioni sul progetto: www.provincia.bologna.it/AG21/microkyoto.htm

LA SCOMMESSA DEL BLOCCO DI GHIACCIO
L'AZIONE PER LA GIORNATA MONDIALE DELL'AMBIENTE
Il coordinamento europeo dell'Alleanza per il Clima organizza per il 2007 una campagna a favore dell'efficienza energetica, la "scommessa del blocco di ghiaccio". L'Alleanza per il Clima Italia invita alla partecipazione.
La casa del blocco di ghiaccio
Un blocco di ghiaccio della dimensione di due metri cubi viene impacchettato in una piccola casa di legno costruita secondo gli standard di una casa passiva. Per diverse settimane il blocco resisterà al sole e al vento. Vogliamo scommettere quanto ne sarà rimasto il 5 giugno 2007, giornata dell'ambiente?
La scommessa del blocco di ghiaccio dimostra in modo immediato ad un largo pubblico l'efficacia dell'isolamento termico. La casa del blocco di ghiaccio dovrebbe essere collocata in una piazza centrale del centro storico e le cittadine e i cittadini possono scommettere sulla percentuale del blocco che sarà rimasta il giorno della riapertura della casa.
Per i dettagli tecnici contattare l'Alleanza per il Clima Italia

BAMBINI A PIEDI PER LA SALVAGUARDIA DEL CLIMA
Bambini di Austria, Germania, Gran Bretagna, Italia, Lussemburgo, Svezia, Svizzera, Olanda e Turchia hanno collezionato anche quest'anno oltre mezzo milione di Impronte Verdi dando il loro contributo alla protezione del clima.
A Nairobi, in occasione della XII conferenza mondiale sui cambiamenti climatici, l'Alleanza per il Clima ha presentato l'eccezionale risultato conseguito da oltre 100.000 bambini tra i 4 e i 10 anni che hanno partecipato alla campagna "ZOOM - Kids on the move 2006" e che per una settimana sono andati a scuola con un mezzo di trasporto eco-compatibile.
Partita nel 2003 a livello europeo, la campagna ZOOM continua a riscuotere un enorme successo a dimostrazione che i temi della mobilità sostenibile, dell'inquinamento atmosferico e della protezione del clima sono molto sentiti, soprattutto dai più piccoli!
L'impegno dei bambini per affrontare il problema, con un piccolo sforzo quotidiano e in modo divertente, dovrebbe essere di esempio per i "più grandi" e incoraggiarli ad intraprendere misure concrete per la riduzione dei gas serra con il vantaggio di migliorare la qualità della vita sul luogo.
L'Italia, dove la campagna è andata sotto il titolo "Raccogliamo miglia verdi", ha portato avanti l'iniziativa nel 2003 a livello nazionale grazie alla collaborazione della Regione Umbria - CRIDEA e di Primigi, con la partecipazione di oltre 10.000 bambini da 65 scuole. Numerose scuole hanno poi riproposto l'attività negli anni successivi, a dimostrazione della affermazione di un'esperienza che si è rivelata divertente, entusiasmante, e non sottovalutiamo il salutare, sia per i bambini sia per gli adulti.
L'edizione 2006 ha visto protagonista il Comune di Reggio Emilia dove oltre 3000 bambini di 22 scuole primarie hanno partecipato all'iniziativa che è stata poi presentata a Ecomondo nella "Vetrina delle sostenibilità" della Regione Emilia Romagna.
Un sentito grazie e complimenti a tutti i piccoli (e grandi) che si sono adoperati per dimostrare ancora una volta che "si può fare".
L'appuntamento è per il prossimo anno con l'edizione 2007.
Il sito della campagna ZOOM: www.klimaschutz.kbserver.de/index.php?id=186&L=0

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