.: Discussione: A proposito del Manifesto per Milano: coraggio, orgoglio...e pregiudizio?

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Fiorella De Cindio

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Inserito da Fiorella De Cindio il 14 Maggio 2010 - 22:26
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Il Manifesto per Milano rilanciato ieri con grande evidenza sulle pagine del Corriere chiede a noi  cittadini di ritrovare “il coraggio di esporsi, di prendere posizioni coraggiose“, di “reagire alla diffusa convinzione che non vale la pena di darsi da fare per cambiare”, “di agire al di là dell’oggi e dei nostri interessi personali, immaginando e lavorando per il benessere della comunità […] portando un mattone da mettere al posto giusto nel modo giusto”.

Difficile non condividere l’appello, ma il coraggio e la concretezza meneghina a cui si fa appello impongono di considerare nel merito la proposta, di esercitare “la critica [che] non deve essere vista come un ostacolo alla politica del fare”, ma come un contributo per migliorare.

E allora mi sento in dovere di mettere in gioco le mie competenze, quel che ho imparato in 15 anni di lavoro di ricerca alla Statale sulle comunità civiche online, per affermare che gli strumenti proposti sono inadeguati allo scopo. Schiavi, Scaparro e Vitale per dar voce ai cittadini affermano “è urgente creare subito un tavolo permanente sulla qualità della vita in città, un osservatorio neutrale in grado di fornire indicazioni utili, a chi governa e ai cittadini” e chiedono “ai cittadini di segnalare le prime urgenze al forum «Milano per voi» aperto su Corriere.it: non solo il cahier des doléances, ma soprattutto cose che si possono fare, presto e bene. ”Cominciamo dal secondo punto: il forum e’ organizzato giorno per giorno, le discussioni volano via, a quelle di ieri si sostituiscono quelle di oggi. Ieri, il giorno della pubblicazione del Manifesto, la discussione più partecipata (52 contributi) è stata quella aperta da Luc@ su Celentano sindaco di Milano? Oggi si contendono il primato una discussione su un incidente avvenuto stamattina (Moto contro autobus, 37 messaggi) e Il decalogo dell'aperitivo scritto da AAndrea (35). Chi volesse, come me, contribuire con un commento al Manifesto, non può più farlo perché un avviso informa che “Non è possibile inviare commenti a questo articolo”. Ci sono in tutto 57 commenti il primo di pazu74 alle 09:29 l’ultimo alle 19:36 di Lettore_735164. Tra gli ultimi, quelli brunetti86, barabba48, Uffa !!!  e via “nicknamando”. Come è possibile “cercare insieme soluzioni ai problemi” senza responsabilizzare chi li propone a farlo mettendosi personalmente in gioco, come l’appello richiede, con la forza della propria identità? Del resto, lo stesso successo planetario di Facebook è stato trainato dall’avere scommesso sul gioco del “metterci la faccia”. Ma anche Facebook, che ha permesso l’organizzazione di straordinarie proteste civili, in Italia e nel mondo che hanno visto il mobilitarsi di migliaia di quei giovani il cui coinvolgimento tutti auspicano,  è inadeguato quando si deve passare dalla protesta alla elaborazione di proposte.

La progettazione e la gestione democratica (cioè che dia pari opportunità a tutti) di un dialogo civico online è, nella società della rete, una disciplina scientifica come altre più note e consolidate. Si occupa di studiare (o analizzare) le tecnologie e le regole che governano le dinamiche delle interazioni online, rispettando, privacy, trasparenza, libertà di espressione per garantire un dialogo costruttivo (cioè interattivo, razionale, corretto e responsabile). C’è una comunità di ricercatori che studia tutto ciò e, guarda caso, proprio come Schiavi, Scaparro e Vitale riconoscono all’inizio del Manifesto, una delle università milanesi ne è parte attiva (e sarebbe interessante spiegare perché il convegno di cui al link precedente si tiene a Leeds e non a Milano, come avrebbe dovuto essere).

Queste competenze sono state messe a frutto per creare una iniziativa di dialogo civico (e civile) online – partecipaMi -- che  ha più di 3000 cittadini registrati con la propria identità e il  proprio profilo, un significativo numero di pagine viste ogni mese (oltre 300.000 di media) e vede la partecipazione attiva di vari consiglieri di zona, quella  più sporadica, ma significativa di alcuni volonterosi consiglieri comunali e l’intervento occasionale di qualche assessore. Viene ritenuta da chi ci partecipa  un ambiente super-partes  che, nell’interesse della città, dà voce a destra e sinistra.  Ha anche raccolto per il Tavolo per la Sicurezza Stradale istituito dal poi dimissionato assessore Croci le segnalazioni e proposte dei cittadini sulla mobilità ciclabile. E’ stata costruita con software (libero) realizzato in parte da giovani studenti universitari di informatica nelle loro tesi di laurea. E’ gestito da una Fondazione di partecipazione a cui aderiscono, oltre all’Università degli Studi, Regione, Provincia e Camera di Commercio.

Potrebbe essere la piattaforma per ospitare  quella raccolta e condivisione di intelligenza civica che il Manifesto sollecita, Perché non considerarla? Spero che non si tratti di orgoglio … e pregiudizio ;-))

-- Fiorella de Cindio

professore del Dipartimento di Informatica e Comunicazione
Universita’ degli Studi di Milano
Responsabile del Laboratorio di Informatica Civica.
Fiorella.decindio@unimi.it