candidate's picture

A cosa mi candido

Consigliere Comunale

E-mail

con.majorino@gmail.com

Sito personale

http://www.majorino.it

Liste elettorali

candidate's picture

Liste elettorali

Partito Democratico Pisapia Sindaco

Perché mi candido

Sono nato a Milano nel 1973, sono padre di un bambino di tre anni che si chiama Giovanni.

Martina è il nome di mia moglie. Faccio lo scrittore per passione.

Nel 2006 sono entrato in consiglio comunale.

Nel 2008 sono stato eletto capogruppo del Partito Democratico.

In consiglio mi sono occupato (assieme agli altri rappresentanti delle forze di centrosinistra) di alcuni grandi problemi della città.

Ho partecipato al 92% delle sedute del Consiglio comunale, ho presentato decine di mozioni e 163 interrogazioni su questioni cruciali: spessissimo il Sindaco non ha risposto.

Tra le tante proposte che ho (e abbiamo) avanzato desidero ricordare l’istituzione della Commissione Antimafia, gli interventi per far crescere, nel Piano di Governo del Territorio, le abitazioni “sociali”, l’istituzione del fondo anticrisi contro la precarietà nel lavoro, le azioni di sostegno alla cultura, all’arteallo spettacolo, lapromozione del registro delle Unioni civili per le coppie di fatto.

Consumo le suole delle scarpe sempre, non solo in campagna elettorale.

Milano è la nostra città. Nel senso che è di tutti.

Non di pochi. Non dei soliti noti.

È la nostra città e merita molto di più.

Merita una nuova stagione fatta di aria pulita e facce nuove.

Per questo oggi mi ricandido nella lista del Partito Democratico e sostengo Giuliano Pisapia, convinto che a Milano si possa, finalmente, far vincere una nuova buona politica.

Una nuova buona politica che cancelli la stagione dei pasticci sull’EXPO e degli sprechi della Moratti: 48 milioni spesi in consulenze e 100 milioni bruciati nelle operazioni in derivati; roba da vergognarsi.

Una nuova buona politica che, con grande forza, sappia compiere alcune scelte, concrete, vere.

Quelle che mettono al centro gli interessi e “gli occhi” dei bambini quando si progettano i parchi, gli spazi verdi e gli asili, aumentano i servizi sociali per tutte le età (e i soldi ci sono: basta non buttarli via),incrementano l’utilizzo del trasporto pubblico anche attraverso atti di limitazione radicale del traffico privato.

Quelle che si riappropriano dei 5000 alloggi di proprietà pubblica vuoti (un vero scandalo) e progettanopolitiche della casa che mettano alla porta le pressioni dei cementificatori.

Quelle che sconfiggono le mafie e la corruzione.

Quelle che scommettono sui nuovi talenti e la cultura.

Quelle che, in tempi di crisi, aiutano i più deboli, sviluppano nuove politiche del lavoro, incentivano la ricerca, il sapere, l’università, la voglia di fare impresa, le energie rinnovabili, le nuove tecnologie.

Insomma: tutto ciò che vuol dire futuro.

Altre informazioni

VERSO IL 15 e 16 MAGGIO. IL MIO RACCONTO DI QUELLO CHE VERRA'

di Pierfrancesco Majorino

 

Ultimi giorni di campagna elettorale. O forse penultimi. Sento addosso voglia di fare, di vincere e trasmetto ansia. Me lo dice chi mi vuole bene.

Possiamo farcela, santo cielo. Ecco quel che penso.

 

Perchè il ballottaggio è vicino, e la destra ha una gran paura. Così s'inventa di tutto.

Attacca Pisapia, lo dipinge ridicolmente come un estremista, un folle, uno che vuole trasformare Milano in un campo di moschee.

Idiozie. E’ un ottimo candidato.

E il centrosinistra milanese, anche grazie a lui, non è mai stato tanto unito.

La verità, dunque, è un’altra, ha il sapore di un possibile cambio di passo.

Gli uomini (e la donna) del PDL sanno che possono andare a casa.

Ecco quindi che serve consumare suole, parlare con le persone, spiegare, dire.

Con questo spirito ci sono e ci siamo.

E quando uso il “noi” mi riferisco al gruppo di persone che mi dà una mano.

Persone libere da condizionamenti o da benedizioni dall’alto.

Da padrini dalle tante poltrone e da correnti romanizzate.

Una bella squadra, la “nostra”, a cui sarò, al di là del risultato, per sempre grato.

Una bella squadra con cui sto preparando il rush finale.

Lo riassumo affinché chi è interessato possa comprenderne il senso.

Stiamo girando tutti i quartieri: mercati, centri anziani, scuole, piazze.

Occasioni per scambiare due chiacchiere e guardarsi negli occhi.

Continueremo a farlo.

Impossibile citarli tutti gli “angoli” milanesi nei quali siamo andati o ci recheremo.

Qualcuno però lo ho particolarmente a cuore: Sarpi-Canonica dove faticosamente i cittadini cercano di riappropriarsi della zona. L’Ortica. Dove si tenta di imporre dal basso la cultura della legalità e dove si progetta WI-FI per tutti.

Via Muratori, viale Umbria: le strade che portano al nido di mio figlio.

Via Bellezza e l’ARCI. Quarto Oggiaro. Vialba. Via Ghini. Via Osoppo e via Mar Jonio, con le case popolari e i cittadini che danno dignità a zone rimosse dalle istituzioni.

Via Archimede e il circolo Carminelli,via Marcona e “la XV Martiri”, con i segni lasciati dalle storiche sezioni del PCI, e tutti quei partigiani, bellissimi.

La Darsena e i Navigli. L’Isola.

 

E poi la città che vive di saperi, di talenti, che cerca di dare futuro al lavoro.

In particolare di questo ci occuperemo negli incontri sulla cultura.

Giovedì 28, alle 18.30, parlo di danza, in San Babila.

Venerdì 29, sera, a “casa di Matteo” ragiono con un gruppo di persone di eccellenze creative da liberare.

Lunedì 2, incontro i teatri milanesi.

Mercoledì 4, il mondo del cinema.

Lunedì 9 passeggio, con Mattia, per il centro, nelle bellezze da riscoprire.

E, tornando per un momento “indietro”, martedì 3, con Marco Cormio, inauguro i sogni della Moratti. Opere mai realizzate e già promosse.

Un tour nelle bufale di questi anni.

Il 4, la sera, poi, è forse il momento dell’iniziativa a cui tengo di più (e ci posso stare un po’, dopo vado in Sarpi Canonica, c’è Pisapia).

All’Anteo con un gruppo di associazioni impegnate sul terreno dei diritti civili incontriamo Stuart Milk, nipote di Harvey Milk e consigliere di Obama in materia, per l’appunto, di libertà individuali (dopo il dibattito proiezione aggratis di “Milk” di Sean Penn, un mito!).

Nel frattempo partecipo alle iniziative con alcune figure importanti del PD: una cena in sezione (alla Rigoldi) con Cofferati, il 28, le iniziative (di cui diremo) con Veltroni e Bersani il 10 e l’11.

Il 7, invece, nell’ambito della mobilitazione generale milanese lanciata da Civati e dal coordinamento cittadino farò “di tutto un po’” e con Ettore Martinelli e Ignazio Marino discuteremo di una società più aperta.

 

Facciamone un altro, però, di passo indietro.

Il Primo Maggio.

Festa dei lavoratori.

Corteo e poi pranzo popolare al QuintoSole. “Servirai ai tavoli!” mi spiegano minacciosi. Ma non sanno che la minaccia è per i commensali…

Poi Palazzina Liberty.

Ci saranno bimbi, mamme, papà, nonne e nonni, passeggini, cani, viandanti.

Saremo lì, mentre il sindacato offre un concerto.

Saremo lì con un volantino ed un sorriso.

(E so bene il valore del Parco Marinai d’Italia e dei giardini milanesi: lo dico da padre.)

Regaleremo piantine e semi da seminare.

“Mettete dei fiori nei vostri balconi” spieghiamo.

E crediamo di aver ragione.

In Liberty ci torniamo l’8, tanto crediamo sia utile sottolineare l’importanza dei parchi come oasi bisognose di interventi manutentivi, cure, attenzioni. Anche questa deve essere Milano, non solo e soltanto “cemento”.

L’8 però, poi, è il giorno dell’iniziativa al Circolo Caponnetto.

Il mio, di circolo.

La facciamo offrendo una festa ai cittadini della casa popolare dove è inserita, in via Gran San Bernardo, 1.

Un edificio che compie cento anni e nessuno (a parte noi) se l’era ricordato.

Occuperemo il tempo chiacchierando, bevendo un bicchiere, ascoltando un po’ di musica.

Occuperemo, invece, una fermata della metropolitana venerdì 5 sera. Vogliamo, simbolicamente, impedirne la chiusura quando l’orario va verso l’esaurimento.

Vogliamo la metropolitana di notte per una città viva e aperta.

E in questo caso quando dico “noi” mi riferisco pure al più giovane candidato della lista, il “Lazza”, Lazzarini.

Brillante ed esplosivo sta riempiendo la città di idee. Son contento di fargli un po’ di pubblicità sfuggendo al comandamento da “preferenza unica”: “cita te stesso e mai nessun altro”.

Con Teresa sto progettando aperitivi ed incontri privati. Un bel modo per ragionare di Milano.

Con Gigi, invece, faccio due chiacchiere mentre lui gioca a boccette, nel bar di fianco casa mia.

Conosce le “sponde”, ha un mare d’idee e sfidanti che s’innervosiscono perché interrompiamo le partite.

Inoltre nei cinema si volantina.

E di notte, in qualche notte milanese, si attaccano manifesti.

 

Non è finita.

Con Masseroli incontrerò i cittadini del “Rubattino” e sempre con esponenti del centrodestra mi occuperò del quartiere “Barona”.

Non mi spaventa confrontare le idee con personalità di altri schieramenti.

Anzi: non vedo l’ora..

 

Con un gruppo di persone appassionate di “rigenerazione urbana” sto mettendo nero su bianco alcune proposte in materia di “governo del territorio”.

E anche per queste troverò un momento di “esposizione”.

Del resto ne ho parlato pure in Assolombarda e dai “costruttori”: basta con l’ossessione del “cemento”.

Dobbiamo costruire quando serve e recuperare, “riusare”, riqualificare.

Milano è più forte se è più bella. E la bellezza passa anche dal territorio rispettato, dall’arte valorizzata e da una buona politica abitativa che non “butti fuori” le nuove generazioni.

 

Con, invece, alcuni protagonisti veri dell’antimafia (Rita Borsellino, Nando Dalla Chiesa, David Gentili, Ilaria Ramoni) il 12 maggio, a tre giorni dal voto, lanceremo un appello per un nuovo programma di azioni contro la criminalità organizzata.

Anche a Milano.

Presenteremo un bel libro e un video e interverrà anche il nostro vicepresidente nazionale, Ivan Scalfarotto.

Il 13 si chiude. Pisapia terrà la manifestazione “spettacolare” conclusiva, io, dalle 6 alle 24, effettuerò la mia personale “maratona”.

Il 14, il giorno dopo, festeggio l’uscita del mio nuovo romanzo (“Togliendo il dolore dagli occhi”) e il mio trentottesimo compleanno. Ci sarà musica e sarete tutti invitati.

 

Infine, il 15 di maggio, si vota. E, da quel giorno, si cambia.