Benedetta Borsani

Perché mi candido

Cari Amici,
come sapete bene dopo 5 anni passati in Zona 3, quest’anno mi candido al Consiglio comunale perché credo nella forza dell'impegno, nelle sfide specie difficili, ma soprattutto nella politica condotta con spirito di servizio per i cittadini. Con Letizia Moratti e con quanti la sosterranno, vorrei contribuire a rendere Milano,la nostra città, sempre più bella e accogliente. Del lavoro svolto, ricordo con soddisfazione le delibere su Piazza Leonardo da Vinci, sul Parco Lambro, su Aulì Ulè, sulle case per le donne violate, sulla valorizzazione del decentramento nonché la dispensa “Giardini tascabili a Milano - Zona 3 progetti per 5 aree” fatta insieme agli studenti del Politecnico.

L'impegno nel PdL rappresenta la naturale prosecuzione di un percorso di militanza iniziato in Alleanza Nazionale: ho presieduto un Circolo, ho fatto parte dell'Ufficio stampa al Congresso Nazionale di Bologna e per anni sono stata l'assistente del Sen. Franco Servello.

Da studente lavoratrice ho concluso gli studi discutendo  alla Statale di Milano la tesi “Carlo Borsani il poeta buono”, mio nonno, cieco di guerra, ucciso nell’aprile 45 e sul quale ho poi pubblicato il libro “Un’altra storia”, per raccontare una vicenda ai più, specie ai giovani, sconosciuta.

Il mio impegno ruota intorno allo slogan “Milano ai bambini” e  può essere sintetizzato in cinque punti : 1) famiglia (creare un assessorato ai bambini e sostenere le famiglie); 2) sport e verde (più campi sportivi e valorizzazione delle aree verdi esistenti); 3) economia (sostegno alle piccole attività, commerciali e artigianali, attraverso anche la formazione, per rivitalizzare la vita di quartiere; 4) sicurezza (presidiare e illuminare il territorio); 5) Expo 2015 (trasformare Milano in un parco d’arte contemporanea a cielo aperto collocando un’opera d’arte in ogni giardino pubblico).

Per portare avanti queste idee mi occorre il vostro appoggio  che potrete darmi, se lo  vorrete, domenica e lunedì scrivendo il mio nome e cognome(basta anche solo il cognome) sulla scheda azzurra dopo aver segnato  con una X il logo del PdL.