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Consigliere Comunale

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Io amo Milano Io Amo l'Italia

Perché mi candido

Sono milanese d’origine e innamorata della mia città, impegnata da più di 12 anni nel web e in Europa per difendere i diritti civili degli italiani, e degli immigrati che si sono integrati con la nostra cultura, e il nostro sistema sociale, poiché nonostante le dichiarazioni d’intenti e le promesse ottenute dai vari governi, in realtà abbiamo perso diritti civili e spazi vitali in ogni settore della vita quotidiana a tutti i livelli e che riguardano:

lavoro, casa, istruzione, sistema sanitario e previdenziale e persino la libertà di esprimere pubblicamente il nostro dissenso sul sistema legale islamico e di manifestare pubblicamente la fede e l’appartenenza culturale, anche sul piano dei costumi e dell’alimentazione.

La nostra società, già abbastanza problematica di suo, ha subito un imbarbarimento e una tribalizzazione, a danno della nostra sicurezza, che è andata crescendo in modo esponenziale di anno in anno e si registrano ormai casi di vera discriminazione e di doppio binario comportamentale e legale, che coinvolge persino le nostre istituzioni più alte, fra le quali la magistratura.

Faccio riferimento soprattutto alle immigrazioni islamiche, poiché con tutti gli altri immigrati, è sempre stato trovato il punto di incontro fra culture diverse. Oggi invece i nostri valori, non solo sono messi in dubbio, ma vengono disprezzati e la nostra società corre il rischio di autoestinguersi per nichilismo, grazie anche ai traditori e ai fiancheggiatori in casa nostra.

Ecco perché ho scelto di presentarmi alle amministrative di Milano, infatti mi impegnerò affinché i diritti dei cittadini milanesi non vengano erosi ulteriormente e per questo motivo vorrei partecipare al cambiamento di alcune regole che sono datate a quando l'immigrazione verso l'Italia non era ancora cominciata, mentre oggi rappresenta uno dei maggiori impegni che si debbono affrontare, ma desidero anche prendere in considerazione i problemi della famiglia, l’ambiente e il risparmio energetico, l’urbanizzazione, il traffico, la mobilità e la disabilità.

Tutto questo nell'ottica di trovare un nuovo punto di equilibrio fra cittadini così lontani fra loro per origine e provenienza al fine di sconfiggere anche quei comportamenti di rivendicazione e di protesta, che possono apparire razzisti, mentre esprimono soltanto disagio e timori per un futuro incerto.

Il mio nome è Adriana Bolchini e la lista nella quale milito è Io amo Milano di Io Amo l’Italia. Grazie per la vostra attenzione.

Altre informazioni

Nata a Milano il 7 Novembre 1946 - c.f. BLCDRN46S47F205H - residente a Milano, vedova con due figli .

Studi medi condotti dalle madri Canossiane di Milano e le superiori serali presso le scuole della Curia Milanese, nonché laurea in psicologia a indirizzo sociologico (portata a termine in Francia negli anni 80) .

E’ stata docente di cattedra presso l'Università delle tre età, per un "laboratorio esperienziale di felicità" e parapsicologia, con formula come volontariato al servizio degli anziani.

Attualmente giornalista, iscritta all'albo dei giornalisti della Lombardia, ha in rete un piccolo network di siti, di interesse diversificato dalla politica, ai diritti umani, dalla parapsicologia all'arte, collabora, con molte associazioni di tipo sociale, politico, sportivo, artistico e medicine naturali, ma ha anche promosso e condotto molte trasmissioni televisive, (prima dell’incidente chirurgico occorsole nel 1993)

Ha fondato:

l'A.MI.UNIVERSITY di Milano, (per l’ insegnamento e la divulgazione della naturopatia), con il primo albo professionale di diritto privato sulle biomedicine, di cui è vicepresidente nazionale.

l'A.L.V.I.N. (Associazione di libero volontariato internazionale di naturopatia) che fa parte del Comitato Scientifico sulla naturopatia della Regione Lombardia, di cui è presidente nazionale.

l'O.D.D.I.I. Osservatorio del Diritto Italiano e Internazionale, assieme alla dr.ssa Souad Sbai (deputata del PDL) di cui è presidente nazionale. Ha condotto diverse battaglie sui diritti umani in particolare per donne e bambini. Si batte per migliorare la condizione femminile nel mondo islamico anche in occidente e contro il pericolo dell’islamizzazione della società italiana ed europea, rappresentata dalla massiccia immigrazione islamica. Viene chiamata sia in Italia che da molte parti d’Europa per conferenze e divulgazione della questione islam – diritti umani – persecuzioni dei cristiani – pericolo teocrazia e sharia nell’islam e in occidente.

Nel 1978 è stata vittima di un attentato dinamitardo terroristico ad opera di un gruppuscolo appartenente a Prima Linea di Milano.

Ha scritto e pubblicato diversi libri su argomenti specifici e sulla poesia, per le quali è stata premiata anche dalla Comunità Europea.