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Gentile signora Iubatti,

sarebbe certamente utile poter identificare e sanzionare  il vero trasgressore. La soluzione da Lei proposta potrebbe aiutare l’amministrazione comunale ad operare in tal senso ed è praticabile in contesti abitativi costituiti prevalentemente da villette o palazzine mono o bi - familiari.

Per esperienza  sappiamo che, invece,  a  Milano - dove prevalgono gli stabili condominiali e gli spazi domestici sono piuttosto stretti - non tutti i cittadini sarebbero disposti a stoccare in casa o sul terrazzo i rifiuti fino a riempire un intero sacco condominiale (70x100 da 130 litri circa) e tanto meno a personalizzare il sacco con nome e cognome. Anche le attività di controllo sarebbero più complesse e lente, soprattutto presso i maxi condomìni abitati da centinaia di famiglie.

L’unico modo per avvicinarsi maggiormente al trasgressore è elevare la sanzione, laddove è possibile, al civico/barrato, invece che all’intero condominio. Così facendo si finisce però, il più delle volte, per comminare allo stesso condominio più sanzioni (una per scala) per lo stesso motivo (es. raccolta differenziata del vetro non eseguita bene), nello stesso giorno a distanza di pochi minuti una dall’altra. Poiché questa prassi ci è stata più volte contestata, abbiamo preso come punto di riferimento per i controlli la “postazione”, cioè il punto di esposizione di sacchi e cassonetti, sul quale possono gravitare più scale (civico/barrato). Non viene elevata, cioè, più di una sanzione per “postazione” con il medesimo codice infrazione.

È una soluzione che mal ripartisce la pena, ma con la quale si evita di rendere troppo gravose le sanzioni amministrative, che vogliono essere soprattutto un avviso ed un monito ad eseguire meglio  la raccolta differenziata.

Restiamo a disposizione per ogni eventualità e porgiamo cordiali saluti.

Silvia Intra

(responsabile Customer Center Amsa)