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Inviato da avatar Oliverio Gentile il 02-11-2012 alle 10:08

Da milano.corriere.it:

http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/12_novembre_2/grande-milano-nodo-superpoteri-area-metropolitana-2112525906309.shtml

La svolta La maxiprovincia nascerà a inizio gennaio del 2014

Grande Milano, il nodo dei superpoteri

Pisapia sarà il primo a guidare il nuovo ente da 4 milioni di abitanti». Lo statuto deciderà su competenze e sindaco

Giuliano Pisapia  e Guido Podestà (Omnimilano)








L'area metropolitana nascerà il primo gennaio del 2014
e Giuliano Pisapia ne sarà il padre putativo. Perché, salvo diversa disposizione di uno statuto che ancora non c'è, il sindaco del capoluogo diventerà il primo sindaco «metropolitano» milanese, quello incaricato di gestire i primi anni di vita della creatura istituzionale. Tra mille incognite e altrettanti punti di domanda. Quali competenze saranno trasferite al futuro ente? E come sarà eletto il sindaco metropolitano dopo la transizione di Pisapia?

I numeri, intanto. Secondo il decreto legge del governo l'area milanese, la più grande per popolazione tra le dieci previste nel Paese, avrà più di quattro milioni di residenti e accorperà (almeno) 188 Comuni, quelli ora compresi tra le province di Milano e Monza-Brianza. Non basta. Perché, tanto per dire, ci sono due amministrazioni che ancora prima che fosse decretata la nascita della Grande Milano avevano già chiesto di farne parte: Saronno e Busto Arsizio, (attuale) provincia di Varese.
Le competenze dell'area metropolitana sono invece indicate nel decreto legge del governo Monti: pianificazione territoriale e reti infrastrutturali, gestione servizi pubblici, mobilità e viabilità, sviluppo economico e sociale. Quando però il sindaco metropolitano dovrà scrivere lo Statuto generale della Grande Milano, insieme con i 16 consiglieri (a loro volta scelti tra gli oltre duemila eletti nel territorio milanese-brianzolo), potrà eventualmente accrescerne i poteri. I singoli Comuni, in ogni caso, non scompariranno. L'unico che rischia è proprio quello di Milano. L'attuale norma prevede infatti che per eleggere direttamente il sindaco metropolitano il Comune capoluogo si frammenti in micro-Comuni.

Per capirsi: Milano dovrebbe sciogliersi nella grande area metropolitana scomponendosi nelle attuali nove municipalità. Il testo in vigore prevede altre due opzioni. E cioè che il futuro sindaco sia eletto dal consiglio metropolitano. In questo caso però la mancata legittimazione dal voto popolare renderebbe più complicato il trasferimento di poteri al «nuovo Leviatano». Un pasticcio, insomma. Palazzo Marino, con l'assessore al decentramento Daniela Benelli, sta cercando da mesi di metter ordine alla materia. La stella polare rimane quella indicata dal sindaco in un recente dibattito: «Una legge speciale per Milano che preveda l'elezione diretta del futuro sindaco. «L'area metropolitana di Milano è la più importante d'Italia; perché nasca nel migliore dei modi è necessario che siano i cittadini ad eleggerne presidente e assemblea», disse Pisapia in perfetta simbiosi con l'attuale numero uno della provincia Guido Podestà. Daniela Benelli conferma la linea. «È auspicabile che nel frattempo si rivedano le norme per l'elezione del sindaco della Grande Milano. Le opzioni messe in campo dall'attuale legge presentano una serie infinita di problemi».

E l'annessione di Monza complica ancor di più le cose. «Penso che i comuni di quel territorio debbano poter scegliere con chi stare», dice Benelli: «La nostra area metropolitana può includere anche Monza ma non vogliamo forzare nessuno, sia ben chiaro». Obiettivo 2016, allora. Quando scadrà il mandato dell'attuale sindaco di Milano e si prepareranno le prime elezioni vere per la metropoli da 4 milioni di abitanti. Forse.

Andrea Senesi 2 novembre 2012 | 9:10

http://milano.corriere.it/cronache/articoli/2012/11/02/pop_supersindaco.shtml


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