Rispondi a:

Inviato da avatar Oliverio Gentile il 12-05-2011 alle 23:11

Da milano.corriere.it:

http://milano.corriere.it/milano/politica/speciali/2011/elezioni-amministrative/notizie/moratti-pisapia-arresto-reazioni-tribuna-politica-rai-190625564550.shtml

il premier con la Moratti: «conta questo, non quello che è successo in tv»

Berlusconi: «Pisapia alleato dei violenti» La replica: «Io assolto, lui amnistiato»

Gelo tra l'avvocato e Letizia Moratti negli studi della Rai Il sindaco: «La sua non è la storia di un moderato»

MILANO - Anche se Giuliano Pisapia ha annunciato una citazione per diffamazione aggravata, Letizia Moratti non fa passi indietro rispetto alle accuse fatte durante il dibattito su Sky a proposito del vecchio processo per furto che riguarda il suo avversario di centrosinistra nelle corsa per la poltrona di sindaco di Milano. E il premier Silvio Berlusconi la sostiene, sostenendo che Pisapia non ha ragione di lamentarsi: «Ha degli alleati che sono l'estrema sinistra e i centri sociali che sono un covo di violenti e dei facinorosi». «Io non ho condannato - ha detto giovedì mattina il sindaco a margine della registrazione della Tribuna politica della Rai -, ho sottolineato una vicenda che politicamente ha visto in quegli anni Pisapia avere frequentazioni ben precise. Ho citato una sentenza perché dimostrava quello, cioè la frequentazione di terroristi». E rincara la dose: «Non può essere considerata moderata la storia di una persona che in quegli anni era vicina ad ambienti terroristici». Il riferimento è anche al presente: «Giuliano Pisapia non ha mai preso le distanze da atti violenti, che si sono verificati anche di recente, dagli scioperi selvaggi e dalle occupazioni dei centri sociali in immobili comunali. Non a caso è sostenuto da Rifondazione Comunista ed è il candidato di Rifondazione». «Nessuno si deve vergognare della propria vita e della propria storia - ha aggiunto la Moratti -, la mia è quella che è, non capisco questa insofferenza, dal momento che mi sono limitata a ricordare la sua storia».

Moratti-Pisapia, gelo negli studi Rai
Moratti-Pisapia, gelo negli studi Rai Moratti-Pisapia, gelo negli studi Rai Moratti-Pisapia, gelo negli studi Rai Moratti-Pisapia, gelo negli studi Rai Moratti-Pisapia, gelo negli studi Rai Moratti-Pisapia, gelo negli studi Rai Moratti-Pisapia, gelo negli studi Rai

Pisapia fa volantinaggio in una foto del 1995 (Olycom)
Pisapia fa volantinaggio in una foto del 1995 (Olycom)

«SOLIDARIETÀ DAL CENTRODESTRA» - «Io ho rinunciato ad una amnistia per affrontare un giudizio di merito ed essere assolto con formula piena per non avere commesso il fatto, Berlusconi ha beneficiato dell'amnistia», ha replicato Giuliano Pisapia al presidente del Consiglio, riferendosi alla sentenza sul caso P2. «Posso solo dire che da singoli e non solo singoli del centrodestra mi sono arrivate attestazioni di solidarietà molto forte», ha aggiunto il candidato del centrosinistra, a margine della registrazione della Tribuna politica negli studi Rai. «Cosa che ha valore maggiore - ha proseguito -, ho ricevuto attestati di stima e fiducia nella e sulla mia persona». Pisapia ha quindi confermato l'intenzione di querelare il sindaco dopo l'episodio di mercoledì. «Alcune vittime del terrorismo, tra cui i figli di Vittorio Bachelet, di Walter Tobagi e di Guido Rossa, mi hanno espresso in queste ore la loro solidarietà», ha scritto più tardi Pisapia in una nota. E riferendosi ala Moratti: «Avrebbe fatto meglio a chiedere scusa, come le hanno consigliato tante persone non certo a me politicamente vicine. Tra queste voglio ricordare Maurizio Lupi, che come me è stato allievo di don Giussani. Letizia Moratti non è degna di fare il sindaco di Milano».

IL GELO IN STUDIO - Giovedì mattina negli studi Rai di corso Sempione, prima e dopo la registrazione di «Tribuna Politica», ci sono stati sorrisi, strette di mano e scambi battute tra i nove candidati sindaco di Milano, ma non tra Letizia Moratti e Giuliano Pisapia, che si sono completamente ignorati. Anche a telecamere spente, come ha raccontato chi era presente nello studio, non ci sono state strette di mano e tantomeno chiarimenti tra i due, che pure erano seduti vicini, a una sola sedia di distanza.

PALMERI: ATTACCO DELIBERATO E MAL STUDIATO - Al centro è stato poi fatto sedere il candidato terzopolista Manfredi Palmeri: è toccato a lui perché la disposizione delle sedie era stata stabilita in base all'ordine della scheda elettorale. Per Palmeri, intervistato all'uscita dallo studio, l'attacco di ieri della Moratti a Pisapia è stato «sia uno scivolone sia una mossa strumentale». «E’ stato un attacco deliberato e mal studiato». Per Palmeri, Moratti «si è sparata nei piedi» (come aveva già detto Bersani) e questo lo rallegra: «Tanti elettori del centrodestra se ne sono accorti e magari sceglieranno me».

BERLUSCONI: AMICO DEI VIOLENTI - Silvio Berlusconi, ai microfoni di Radio Radio, è intervenuto sulla vicenda: «Io credo che il candidato della sinistra non possa dolersi per qualunque cosa ci sia stata - spiega - Pisapia è uomo di sinistra, si vuol far passare per un moderato ma ha tutta una storia di sinistra. È rimasto in Rifondazione Comunista fino a pochi anni fa e mi sembra paradossale che ci sia qualcuno che voglia ancora rifondare l'ideologia più criminale e disumana della storia dell'uomo che è il comunismo. Pisapia ha come alleati tutti quelli dell'estrema sinistra, tutti quelli dei centri sociali, covo di violenti e facinorosi. Credo sia questa la cosa importante e non quello che è avvenuto ieri in trasmissione».

Moratti-Pisapia, niente stretta di mano
Moratti-Pisapia, niente stretta di mano Moratti-Pisapia, niente stretta di mano Moratti-Pisapia, niente stretta di mano Moratti-Pisapia, niente stretta di mano Moratti-Pisapia, niente stretta di mano Moratti-Pisapia, niente stretta di mano Moratti-Pisapia, niente stretta di mano

LA RUSSA - Secondo il ministro della Difesa e coordinatore nazionale del Pdl Ignazio La Russa, le parole della Moratti incideranno «positivamente» sui risultati elettorali, «perché ha dimostrato di essere moderata ma anche pronta a far emergere le differenze». «Probabilmente - ha aggiunto il ministro - la Moratti era agli ultimi secondi e non ha completato, si è fermata ad una sentenza che non è di condanna». Il sindaco infatti ha detto che Pisapia è stato amnistiato e non assolto con formula piena in appello. «Io che faccio l'avvocato - ha osservato La Russa - vi assicuro che tra un amnistiato e uno che fa ricorso contro l'amnistia c'è una differenza ma non è una differenza grande». Secondo il ministro, «se Moratti ha ritenuto di usare quell'episodio per dimostrare la provenienza culturale e politica di Pisapia, la colpa è di Pisapia che la nasconde. A me nessuno viene a dire che negli anni '70 ero segretario del Fronte della Gioventù, perché non l'ho mai nascosto».

CALDEROLI E BOSSI - Il ministro della Semplificazione Roberto Calderoli non condivide invece la scelta della Moratti: «Abbiamo tanti argomenti a livello locale e nazionale per poter vincere (e vinceremo) che non vale la pena ricorrere a questi strumenti, veri o falsi che siano» ha detto Calderoli. «Siamo sempre additati come estremisti, poi di fatto siamo i più equilibrati - ha aggiunto - e soprattutto quelli che hanno fatto una campagna elettorale basata su quello che si è fatto e su quello che andremo a fare, portando risultati concreti». Concetto rinforzato giovedì sera da Bossi: «Se si comincia a tirare fuori le cose personali non si finisce più: meglio far politica, bisogna parlare dei programmi e non di quello che ruba la macchina».

FRANCESCHINI E DILIBERTO - «Una caduta di stile segnata dalla paura», commenta Dario Franceschini, presidente dei deputati del Pd. «Berlusconi non ce la fa a sostenere il confronto fra la qualità dei candidati e sta trascinando pertanto la campagna elettorale nella rissa». «Letizia Moratti pensi alle compagnie sue e del suo capo, piuttosto che a quelle di Pisapia», invita Oliviero Diliberto, segretario nazionale del Pdci- Federazione della Sinistra. E fa l'elenco: «Non ci risulta che Pisapia avesse uno stalliere mafioso come Mangano. Non ci risulta che il principale collaboratore di Pisapia sia stato condannato per concorso esterno in associazione mafiosa come Dell'Utri. Non ci risulta che Pisapia abbia avuto un amministratore condannato per corruzione in atti giudiziari come Previti».

Redazione online
12 maggio 2011

Accedi

Devi inserire Nome utente e Password per inviare un messaggio. Se non li hai prosegui inserendo il contenuto della risposta e i dati personali (nome, cognome e email) oppure Registrati

L'accesso a questo sito è possibile anche per gli Aderenti alla Rete Civica di Milano selezionando nel menu a tendina la voce "Aderente della Rete Civica di Milano".

Contenuto della risposta