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Inviato da avatar Lorenzo Pozzati il 06-05-2013 alle 17:33

Un edificio dell'Aler che sembra progettato col Lego sembra sia per metà abitato da abusivi.

Abusivi che si attaccano anche ai contatori dei regolari provocando a questi ultimi bollette carissime.

Il tutto mentre chi ha diritto (in base alla graduatoria) a una casa, può aspettare.

Le istituzioni? Pare ci siano dei consiglieri di zona che intermediano col racket delle assegnazioni abusive per fare avere uno sconto sui 500 euro chiesti ai bisognosi di una casa.

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Il palazzo Aler in mano al racket: qui un inquilino su due è abusivo
Il palazzo Aler in via Bolla

Il palazzo Aler in mano al racket: qui un inquilino su due è abusivo

Il viaggio nell'edificio in via Bolla 42, a Milano, dove trovare un alloggio popolare costa 500 euro. I residenti: "Alcuni consiglieri di zona ricevono segnalazioni da chi cerca casa e fanno da tramite con l'organizzazione"
di SANDRO DE RICCARDIS

Nel palazzo di via Bolla 42, a Milano, dove una famiglia su due è abusiva, ci sono due modi per sapere chi ha occupato gli appartamenti. Scendere nelle cantine fino alla stanza dei contatori dell'elettricità, e osservare il groviglio di cavi che formano una rete ingovernabile su tutta la parete. Ci sono i numeri, e a volte i nomi, di chi si è collegato direttamente al contatore del condominio, e di chi invece si è allacciato ai contatori dei regolari. Su una cinquantina di macchinari, almeno 22 sono irregolari. Usati da chi, abusivo in casa, è anche moroso in bolletta. I sempre più frequenti cortocircuiti hanno spento più volte le luci ai cinque piani della palazzina e scatenato roghi.

Il viaggio nel palazzo del racket (foto)

"L'ultimo, un mese fa - racconta un residente - Almeno quattro dall'inizio dell'anno. Tutto per colpa di chi si collega ai contatori e manda in sovraccarico le linee. Oltre il danno anche la beffa: ci troviamo con bollette che arrivano anche a 600 euro al bimestre". Ma per conoscere e contare gli abusivi di questo tra Quarto Oggiaro e il Gallaratese - quattro famiglie su sei al primo piano, quattro su otto al quarto, cinque al sesto, le altre sparse e in continua variazione agli altri piani  -  basta leggere i nomi sul citofono all'ingresso. Pochi mesi fa Aler ha montato i nuovi apparecchi e per ogni campanello
ha indicato il nome di chi c'è dentro, regolare o abusivo che sia. "Come se fossero stati regolarizzati da un giorno all'altro", denunciano i regolari. Che hanno informato gli uffici dell'Aler, il consiglio di zona e qualche consigliere comunale di maggioranza e opposizione. Hanno però scoperto che al racket degli alloggi si rivolge anche qualche consigliere di zona che cerca popolarità tra le centinaia di famiglie della zona.

I disperati arrivano in cerca di un alloggio con il nome di un marocchino che muove un gruppo di magrebini che da anni sfonda porte e distribuisce case. Bastano 500 euro per mettere in moto l'organizzazione. Chi dovrebbe controllare - l'Aler - mette i nomi delle famiglie abusive sui citofoni o non si rende conto di subaffitti, occupazioni di locali vuoti, blitz degli abusivi nelle case degli anziani ricoverati in ospedale, di box e cantine che diventano rifugio di refurtiva, armi e dosi di droga. "Di recente è arrivato l'ok dall'Aler per un cambio alloggio richiesto da un anziano - ricordano in cortile - Peccato che lui sia morto quattro anni fa". Chi dovrebbe tentare di monitorare la situazione, a volte collabora con gli abusivi. Denunciano i residenti che alcuni consiglieri di zona ricevono le segnalazioni di famiglie in cerca di un alloggio, contattano i marocchini del racket per ottenere uno sconto sui 500 euro, e diventano in sostanza intermediari tra i disperati senza casa e i trafficanti di case.

(06 maggio 2013)

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