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Inviato da avatar Bruno Alessandro Bertini il 15-07-2013 alle 23:08

Mi sono sempre tenuto alla larga da questo discorso: non mi è ben chiaro cosa si intenda per città metropolitana e ora temo non lo sappiano bene neppure quelli che la propongono.

Facendo un discorso molto filosofico, l'idea di creare un ente è una contraddizione di termini.

Un ente si può definire, ma i suoi componenti esistono a prescindere.

La città metropolitana avrà un territorio, degli abitanti, dei beni economici/infrastrutturali, un mercato, leggi comuni...

Si possono definire queste componenti prima di parlare di "città metropolitana"?

Così su due piedi a me sembra una fotocopia della provincia, un ente territoriale che accorpa più comuni, quello stesso ente che si vuole abolire a gran voce.

Ci troviamo di fronte quindi ad una ulteriore, confusa, contraddizione.

Il rischio è che a sparire siano i comuni e non la provincia, perseguendo una logica di accentramento per ovviare all'incapacità di coordinare tanti enti più piccoli.

Personalmente preferirei che i grandi comuni come Milano fossero suddivisi in zone (più o meno come le attuali) assimilabili a comuni indipendenti.

Questi, assieme agli altri, coopererebbero alla pari in una organizzazione provinciale.

Se poi non funziona c'è da chiedersi se può essere a causa del tipico individualismo italiano, del magna magna in cui tutti vogliono una poltrona e quindi si moltiplica la burocrazia piuttosto che semplificare.

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