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Inviato da avatar Andrea Arancio il 22-10-2013 alle 12:38

tratto dal corriere.it:
http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/13_ottobre_22/irpef-arriva-stangatina-esenzione-fino-21-mila-euro-5c58b6ca-3aeb-11e3-95f2-9a7a296f615f.shtml

Maratona per approvare la manovra. L’addizionale passa allo 0,8 per cento

Irpef, arriva la stangatina
Esenzione fino a 21 mila euro

Comune, via libera al maxiemendamento del centrosinistra. L’opposizione: «Una follia»

Soglia di esenzione a 21 mila euro e aliquota unica allo 0,8 per cento per tutti gli altri. La nuova addizionale Irpef porterà nelle casse del Comune quasi 173 milioni di euro contro i 62 dell’anno scorso. Si va componendo il quadro delle nuove imposte milanesi. Dopo l’Imu «virtuale» che ha alzato l’aliquota sulla prima casa allo 0,6 per cento con la speranza che il governo rimborsi anche la seconda rata, ieri il Consiglio comunale ha approvato il maxiemendamento presentato dalla maggioranza e la nuova manovra sull’Imu con 27 «sì» contro 8 contrari. Il maxi emendamento fissa lo schema della nuova addizionale (prima firma Mattia Stanzani, presidente pd della Commissione Bilancio). 

Si passa dalla delibera di giunta che prevedeva una soglia di esenzione fissata a 15 mila euro di reddito (l’anno scorso era a 33 mila 500 euro) e una serie di cinque scaglioni progressivi dallo 0,67 allo 0,8 per cento, alla proposta della maggioranza: l’asticella della soglia di esenzione viene spostata a 21 mila euro e contemporaneamente vengono eliminate le aliquote progressive. Sopra il reddito di 21 mila euro, tutti pagheranno l’0,8 per cento. Secondo le proiezioni dell’assessorato al Bilancio, con l’approvazione della proposta emendativa della maggioranza i contribuenti che rientrerebbero nella fascia esente sarebbero il 53,5 per cento del totale: la percentuale si alza al 57 per cento fra i 320 mila pensionati milanesi e si abbassa al 24 per cento fra i quasi 32 mila lavoratori autonomi. Esenzione per meno della metà (il 48,5 per cento) dei 484 mila lavoratori dipendenti milanesi, mentre la percentuale sale all’81 per cento per i titolari di reddito prevalentemente immobiliare. Ma c’è anche l’altra faccia della medaglia. Rispetto all’anno scorso sono 240 mila i milanesi in più che dovranno pagare l’addizionale Irpef.

L’emendamento che ha innalzato la soglia di esenzione («La più alta d’Italia» dicono dalla maggioranza) «costa» all’amministrazione circa 19 milioni di euro, che sono stati coperti con i 26 milioni di euro di maggiori introiti previsti con l’innalzamento della aliquota Imu prima casa dallo 0,55 per cento (ipotizzato inizialmente dalla giunta per quest’anno) allo 0,6 per cento: un «tesoretto» che nelle intenzioni della maggioranza dovrebbe andare anche a finanziare un «fondo di equità» di circa 7 milioni per compensare gli aumenti degli abbonamenti Atm ad anziani e studenti e per interventi a sostegno di chi ha perso il lavoro.

Ma è proprio su questo meccanismo incrociato tra Imu e Irpef che si scagliano gli strali dell’opposizione. «Ma come si può pensare di usare l’aumento virtuale dell’Imu per coprire l’Irpef? - attacca Riccardo De Corato dei Fratelli d’Italia - Il governo ha detto che rimborserà ai comuni 2 miliardi e 400 mila euro. È la cifra del 2012, non quella con gli aumenti virtuali del 2013. Ma vi immaginate che manovra dovrebbe fare il governo per rimborsare tutti i comuni che quest’anno hanno alzato le aliquote? Impossibile. Vorrà dire che i 13 milioni in più di Imu utilizzati per l’Irpef li dovranno pagare i milanesi».

22 ottobre 2013

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