Rispondi a:

Inviato da avatar Oliverio Gentile il 27-12-2013 alle 20:59

Da milano.repubblica.it:

http://milano.repubblica.it/cronaca/2013/12/27/news/addio_provincia_pisapia_supersindaco_parte_la_corsa_verso_la_grande_milano-74538178/

Addio Provincia, Pisapia supersindaco: è partita la corsa verso la Grande Milano

Niente urne per Palazzo Isimbardi: nel 2014 arriverà la Città metropolitana. La legge di stabilità ferma le nuove elezioni, in un anno si dovrà arrivare all’ente guidato dal capoluogo. L’Upi: “Sarà il caos”
di MATTEO PUCCIARELLI

La prima notizia è che in primavera le elezioni per la Provincia non si faranno. Il presidente Guido Podestà (Nuovo centrodestra) giungerà al termine del suo mandato e lì finirà l’epoca del suffragio universale per Palazzo Isimbardi. Lo prevede un comma della legge di Stabilità votata lunedì scorso. Ma la grande attesa è quella per la riforma complessiva del ddl Delrio, che è passato alla Camera ma che deve essere ancora approvato dal Senato.

Cosa succederà adesso? Cosa cambia con il provvedimento pensato dal ministro per gli Affari regionali? Innanzitutto il 2014 è l’anno dell’istituzione della città metropolitana, che sarà guidata dal sindaco Giuliano Pisapia. E però non è detto che l’ente provinciale sparisca: secondo il ddl, se un terzo dei Comuni dell’area metropolitana (oppure un numero di Comuni che rappresenti un terzo della popolazione) delibereranno la volontà di non aderire alla città allargata e di restare a far parte della provincia, la stessa provincia resterà. Con il presidente attuale che verrebbe nominato commissario. Poi successivamente con altra legge si penserà a definire il territorio provinciale degli 'ammutinati'. Difficile dire, adesso, se un’ipotesi del genere si verificherà nel territorio milanese. Anche se il cambio politico forzato alla guida senza passare dal voto (Pisapia che subentra di fatto a Podestà), potrebbe coalizzare i Comuni guidati dal centrodestra. Così invece di togliere un ente, se ne creerebbe uno in più.

Nell’articolo tre del provvedimento viene presentata la disciplina per la gestione del periodo transitorio verso l’istituzione delle città metropolitane: una procedura complicata e farraginosa, che si protrarrà per tutto l’anno. Vengono istituiti più organi per la gestione progressiva, ma ruoli e durata non sono chiaramente delineati: comitato istitutivo della città metropolitana, conferenza statutaria e assemblea dei sindaci. La tempistica per l’entrata a regime del nuovo ente è complessa e difficile da ricostruire, visto che in soli nove commi sono indicate più di venti scadenze temporali.

«L’iter di attuazione prevede scadenze tanto confuse quanto stringenti, tali da fare prefigurare per il 2014 il caos totale, piuttosto che il tanto sbandierato avvio dell’istituzione delle città metropolitane», spiegano dall’Unione delle Province italiane (Upi). Potrebbe sembrare la difesa d’ufficio di chi viene spodestato, in realtà la preoccupazione per quella che sembra soprattutto una corsa a ostacoli è condivisa anche dagli addetti ai lavori di Palazzo Marino, storicamente ultrà della nuova città allargata.

Secondo l’articolo 4 del ddl Delrio il sindaco metropolitano è “di diritto” il sindaco del Comune capoluogo, mentre il Consiglio metropolitano sarà composto da 24 consiglieri a Milano. Durerà in carica cinque anni e «ferme restando le competenze della legge statale in materia elettorale, lo statuto può prevedere forme di elezione diretta del sindaco e del Consiglio». Insomma, anche lì tutto da vedere e da decidere ma il responso si saprà tra un anno: gennaio 2015 è il termine indicato per il varo definitivo dello statuto.

(27 dicembre 2013)

Accedi

Devi inserire Nome utente e Password per inviare un messaggio. Se non li hai prosegui inserendo il contenuto della risposta e i dati personali (nome, cognome e email) oppure Registrati

L'accesso a questo sito è possibile anche per gli Aderenti alla Rete Civica di Milano selezionando nel menu a tendina la voce "Aderente della Rete Civica di Milano".

Contenuto della risposta