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Inviato da avatar Angelo Mandelli il 01-03-2014 alle 19:07

Milano: continuano le intolleranze verso chi manifesta contro l'aborto

In Italia sembra che tutto manchi tranne la “sacra” la libertà ad esprimere le proprie idee e manifestare liberamente le proprie opinioni. Sembra che tutti possano farlo, spesso anche in modo violento ed illegale, con occupazioni abusive, imbrattamenti di muri, insulti, vandalismi, ecc. Basti pensare a quello che (non) fanno gli animalisti, i notav, i centri "sociali", i gruppi anarchici...

Però questa libertà “senza se e senza ma” improvvisamente svanisce quando a volerla esercitare sono persone che non la pensano in modo “politically correct”.   Allora il culto della “libertà di manifestazione comunque e dovunque” invocata per giustificare ogni azione legale o illegale, improvvisamente svanisce e scattano le intolleranze, gli attacchi le urla, le aggressioni, le intimazioni del titpo “fuori!” “andatevene”, “voi non potete parlare”, ecc.

Un esempio emblematico è costituito dalle sistematiche aggressioni subite dai gruppi pro-life che ogni primo sabato dei mesi dispari si ritrovano in un angolo della piazza davanti all’ospedale Niguarda di Milano per una giornata di preghiera per la vita. Si tratta del comitato “no194” e “Ora et Labora in difesa della Vita”, assieme ad amici e simpatizzanti.

Anche oggi, primo marzo 2014, si è ripetuto il solito squallido rito messo in atto dalle femministe del fip di via dei Transiti (un centro sociale che oltretutto sta in un edificio occupato abusivamente).

Queste arrivano verso le 10, col chiaro intento (dichiarato esplicitamente sui loro siti web) di disturbare e impedire la manifestazione altrui, si collocano a pochi metri con i loro manifesti e striscioni, cercano di coprire le preghiere con urla, cori, e sirene. Lanciano insulti e provocazioni di ogni genere, oltre a minacce. Cercano di vandalizzare i cartelli dei pro-life (e spesso ci riescono).

Alcuni esempi degli slogan demenziali e blasfemi gridati dalla femministe (o scritti sui loro cartelli):

“fuori i preti dalla mutande”

“Duemila anni di stupri e di oppressione, ecco cos’è la vostra religione”

“Ma quale stato ma quale Dio. Del mio corpo decido io.

“Anche Maria l’aveva capito, meglio godere con un dito”

“Dare fuoco ai Cav con gli obbiettori dentro. Se non è troppo poco”

“Fascisti e Cattolici: unica oppressione”.

Ecc. ecc.

E poi le continue intimazioni e minacce, del tipo “andatevene”, “non si prega in strada”, “vergogna”, “fuori i preganti dagli ospedali” ecc. Cioè in pratica ai prolife, definiti “preganti molesti” non deve essere concesso di manifestare.

Cercano pure il contatto fisico, anche se questo è impedito di solito da un cordone di Polizia e Carabinieri, che però non può far molto, talvolta nemmeno tenere alla larga i contromanifestanti, pena venirsi ricoperti di improperi e strilla dalle femministe del tipo “non toccarmi, bastardo”. Anche oggi avrebbero voluto mantenere le femministe dall’altro lato della strada, ma non hanno potuto impedire che venissero invece dal lato dei pro-life, creando oltretuto problemi di viabilità. Ma li possiamo capire. Immaginatevi solo se avessero tentato una carica o una azione di forza per allontanare fisicamente le femministe (come sarebbe stato giusto). Apriti cielo! Sarebbero diventati il bersaglio di una campagna nazionale contro la “violenza della polizia al servizio dei padroni”….

Il risultato finale di tutto questo film che si ripete ormai da più di un anno è uno solo: ai militanti pro-life viene impedito il loro SACROSANTO diritto democratico e costituzionale a manifestare. E non una volta per caso, ma sistematicamente (ormai gli attacchi si sono verficati 6 volte di fila).

Questa cosa è veramente indegna e non è ammissibile che possa verificarsi in un  paese civile.

Siamo al limite della dittatura. Non in un paese democratico. Alla faccia di Milano che si candida per la EXPO 2015 !!! Expo di cosa? Della dittatura?

Forse qualcuno cerca ipocritamente di giustificare le azioni delle anarco-femminsite in nome del diritto a “contromanifestare”? “Come voi fate la vostra manifestazione pro-life, così gli altri ne fanno un’altra”…

Ma la cosa sarebbe veramente assurda.   Infatti, ammesso che esista un diritto a contromanifestare, questo non può certo esercitarsi nello stesso tempo e luogo in cui manifestano gli altri. Questa infatti non sarebbe “contromanifestazione”, ma solo sabotaggio e violenza verso la manifestazione altrui

Anche perché le femministe del fip non si limitano ad esprimere le proprie idee (si fa per dire), ma (come detto sopra) intimano costantemente ai pro-life di andarsene, negando loro il diritto stesso ad essere presenti su quel piazzale a pregare (“non si prega per strada, ma nelle chiese”, urlano).

Le anarchiche non vogliono esprimere le loro idee “diverse”, ma vogliono solo impedire le idee degli altri. Un puro esercizio di intolleranza e totalitarismo. Altro che “esercizio democratico di espressione delle proprie idee”!

Il che ci fa capire che dietro l’atteggiamento di certi gruppi, che si è sempre cercato di far passare come libertari e antagonisti (quasi fossero paladini, magari un po' eccessivi, ma comunque della libertà di critica e di opinione), si cela invece l’atteggiamento opposto.  E cioè il totalitarismo, la dittatura, la censura. Si celano i Gulag e i campi di sterminio.   Si celano le fiamme che dovrebbero bruciare i Centri Aiuto alla Vita “con gli obiettori dentro”.

Chi parla di “duemila anni di stupri e di oppressione” che sarebbero stati imposti dalla Chiesa Cattolica, dovrebbe riflettere sul livello di “stupro e di oppressione” che stanno imponendo gli anti-religiosi. Sicuramente molto ma molto peggio. E non parliamo solo delle femministe del fip e dei loro slogan deliranti. Ma manche del 6 milioni di omicidi legalizzati che si sono verificati in Italia a partire dalla legge 194.

Ovvio che, per essere coerenti con la propria paranoia, bisogna far passare la Chiesa Cattolica come fautrice di “stupri e oppressione”.   Come se uno dicesse che Hitler è un benefattore dei popoli. Ovvio che poi deve far passare Madre Teresa di Calcutta come una serial killer.

Milano 1 marzo 2014

Per ulteriori informazioni e per una verifica di quanto scritto potete contattare i responsabili del comitato no194 ( www.no194.org ). O anche solo la polizia e i carabinieri presenti, che poveretti non potevano credere ai loro occhi di fronte alle squallide provocazioni azioni delle "femministe".  

per Associazione Culturale Katyn

Angelo Mandelli

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