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Inviato da avatar Massimo De Rigo il 18-06-2014 alle 22:57

Milano merita un museo petrarchesco!

RELAZIONE SUL C0NVEGNO “FRANCESCO PETRARCA RECLAMA LA SUA CASA”, TENUTO PRESSO LA SALA CONFERENZE DEL TOURING CLUB ITALIANO IL 9 GIUGNO 2014.

L’incontro si è tenuto il 9 giugno presso la sala conferenze del Touring Club Italiano in Corso Italia, 10. Organizzato dal CSA Petrarca e il Touring Club stesso, l’evento aveva il suggestivo titolo “Petrarca reclama la sua casa. Il museo interattivo di Linterno e del Medio Evo milanese”, lo scopo dell’incontro era quello di portare un contributo di progetti e di idee sul prossimo utilizzo della cascina, con particolare riguardo alla costituzione di un museo interattivo che si colleghi alla figura del poeta e del periodo che lo stesso trascorse a Milano, cioè l’epoca medioevale dei Visconti e poi degli Sforza.

Come negli incontri precedenti che hanno avuto come tema i medesimi argomenti, la sala era colma, a testimonianza di come l’argomento sia di grande interesse anche per la cittadinanza e non solo per gli addetti ai lavori. Prima di iniziare le relazioni il cantautore petrarchesco Vincenzo Lo Iacono, presidente dell’Association culturelle franco-italienne “La giornata particulière” che ha sede ad Avignone, ci ha allietato con rime del Canzoniere trasportate in musica.

Gli interventi sono stati tutti molto qualificati e incisivi, a cominciare dal saluto del Touring di Gian Mario Maggi a nome del presidente Franco Iseppi, nel quale ha sottolineato l’importanza di questi progetti per la città di Milano, cioè la valorizzazione della presenza di Petrarca e la salvaguardia dell’ambiente agricolo e paesaggistico, attività che contraddistinguono il TCI da sempre.

Segue l’introduzione del moderatore Luigi Santambrogio, già assessore del Comune di Milano ed ex presidente di Italia Nostra Lombardia, il quale sottolinea di come questa sia la terza conferenza sull’argomento a significare il non ascolto delle istituzioni augurandosi che questa volta finalmente si aprano degli spiragli per un serio e corretto confronto fra le diverse proposte in campo.

Il primo relatore è stato il presidente del CSA Petrarca Massimo de Rigo che ha brevemente raccontato la storia di questo monumento e ha fatto il punto della situazione, mettendo in rilievo la pregnanza e l’importanza della documentazione esistente sulla presenza di Francesco Petrarca alla Linterno, ha ricordato l’iter che ha portato alla dichiarazione, nel 1999, da parte della Sovrintendenza a monumento nazionale, ha parlato anche del milione di euro messi a disposizione da Caudio de Albertis (oltre a mezzo milione della Fondazione Cariplo) vincolati al restauro della cascina e di come la relazione della Sovrintendenza sulla stratigrafia delle decorazioni murali - richiesta dal CSA Petrarca - si esprima, oltre che sulla loro esistenza ed antichità, definendo la Linterno: “Dimora agreste di pregio”; conclude affermando che Francesco Petrarca rimane il testimonial ideale per l’Expo 2015.

Segue poi l’intervento di Massimo Negri direttore dell’European Museum Academy Foundation, il quale ha messo in rilievo come la città di Milano manchi di strutture culturali che “raccontano” la storia, ha messo in rilievo come l’abbinamento Petrara e Medioevo sono un binomio ricco di fascino e suggestione. Conclude illustrando come il museo è in questi anni in fase di evoluzione rispetto alla tradizione museale meramente espositiva, il museo ora è diventato luogo di incontro e di racconto e la Linterno potrebbe essere uno di questi luogo di cui la nostra città ha tanto bisogno.

Cristina Vannini esperta museale, autrice del progetto di museo interattivo petrarchesco della Cascina Linterno, ha messo in rilievo come la figura di Francesco Petrarca è un grande portatore di valori anche oltre l’Expo 2015; i luoghi petrarcheschi in Europa sono molti a significare di come la figura di questo genio italico sia universalmente riconosciuto come portatore di civiltà e cultura, ha poi elencato alcuni esempi di musei interattivi già funzionanti in Italia: Ercolano, Bergamo, Caprarola (Palazzo Farnese), Torino (la reggia di Venaria Reale). Infine ricorda come il suo progetto di museo interattivo alla Linterno non sia in contrasto con i possibili progetti dell’amministrazione comunale, ma li valorizzano aggiungendo quello spessore necessario a rendere la Linterno un monumento a livello mondiale e non meramente locale.

Interviene poi Marco Ermentini, architetto e restauratore, fondatore dello Shy Architecture Association, il quale definisce la Linterno: “un piccolo gioiello di stratificazione nei secoli, museo di se stesso, sapienza della nostra identità.” Parla dei resti delle decorazioni affrescate che si trovano nella parte più antica della struttura e di come non sia necessaria una grande campagna di restauri ma sia sufficiente un intervento di restauro ”timido”, tale da garantire la salvaguardia di questi reperti che i nostri antenati ci hanno regalato e che noi rischiamo di sprecare cancellandoli.

Silvio Anderloni di CFU (Centro Forestazione Urbano) Italia Nostra, sottolinea come la salvaguardia del territorio sia lo strumento indispensabile per la salvezza della cascina. Linterno e territorio circostante devono procedere assieme con un progetto comune ed uniforme, ricorda come la parte agricola possa essere trasformata in un frutteto di essenza antiche, in maniera di legare l’antichità della Linterno con l’interesse per le essenze oggi scomparse o quasi.

Giovan Battista Balconi responsabile del Coordinamento Centri Culturali Cattolici, con i suoi voli pindarici ci ha poeticamente ricordato come ormai il mondo di oggi abbia cancellato la presenza poetica dalla nostra vita, la civiltà ha bisogno della poesia e Francesco Petrarca ne è un potente rappresentante, universalmente conosciuto ed apprezzato, questo poeta merita di ritrovare la sua casa alla Linterno, per il bene di Milano e di tutta la cultura mondiale.

L’ultimo degli interventi è stato quello dell’opinionista e giornalista Franco Morganti, il quale si scaglia contro l’attuale politica culturale dell’amministrazione comunale, ritenuta pauperistica e che rischia di trasformare Milano in una capitale del sottosviluppo culturale; racconta anche con dovizia di particolari l’incontro con la vice-sindaco Lucia de Cesaris, mettendo in rilievo la preconcetta ostilità verso i progetti del CSA Petrarca, mettendo in rilievo come abbia ostentatamente respinto l’ipotesi di uno sponsor che era disponibile a farsi carico di tutte le spese per la costituzione del museo.

I diversi interventi, tutti di grande spessore e ricchi di contributi propositivi sul possibile futuro di questa struttura monumentale, sono stati un vero crogiuolo di idee innovative e stimolanti per un impulso alla crescita culturale di Milano, un vero lume di speranza utile per uscire dalla luce crepuscolare che domina la cultura cittadina, un’occasione irripetibile per “fare” il nostro futuro, per elevare la nostra città a vette europee, al di fuori della palude nella quale ora si muove.

Forte, anzi fortissimo, è uscito l’appello per un uso di grande rilievo culturale della Linterno; tutti i relatori hanno insistito con validi esempi e motivazioni sulla necessità di dotare questo monumento di qualcosa di culturalmente valido e a livello non meramente locale; il museo interattivo petrarchesco e dell’età medioevale milanese per tutti è stata la soluzione indicata come l’unica valida per dare significato al valore storico della Linterno.

Del successivo dibattito evidenzio solo l’intervento del dott. Enrico Murtula, rappresentante dell’amministrazione comunale (staff Assessorato Urbanistica, Edilizia Privata e Agricoltura) che ha ricordato i due anni di lavoro del Politecnico, riconoscendo però candidamente che il Comune non ha ancora messo a punto un progetto per il successivo utilizzo della struttura.

Seguono gli interventi del pubblico, dove tutti i partecipanti hanno potuto liberamente e senza interruzioni esprimere le loro opinioni a dimostrazione di come questi incontri debbano essere palestre di cultura e di confronto, dove si deve avere anche il coraggio di ascoltare voci non in linea con il proprio pensare, questo è lo stile del CSA Petrarca: esporre le proprie idee affinché tutti le conoscano e ascoltare tutti alla ricerca di una fattiva collaborazione per il bene della cittadinanza milanese.

Roberto Gariboldi - CSA Petrarca

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