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Inviato da avatar Vincenza Orecchia il 08-07-2014 alle 13:18

Mentre la De Cesaris lotta contro i mulini a vento, arriva dallo stato il gratta e vinci: "vinci Casa" pubblicizzato in televisione, invito esplicito a giocare e alla ludopatia. Faccia, signora, la legge regionale contro lo stato e il suo monopolio affinchè si possa dire: "no gioco per la salute dei cittadini italiani" Spero sia capace di vincere e attribuirsi i meriti e la fama.

http://www.acogi.it/mondiali-giochi-bufera-pubblicita/

Tra Mondiali e nuovi giochi: è bufera sulla pubblicità

L’introduzione di un nuovo gioco sul mercato, VinciCasa, ha scatenato politica e mondo associazionistico che considerano la nuova tipologia di gioco come una mossa incoerente rispetto alla battaglia alla ludopatia che da anni sta animando tutte le componenti della società civile italiana.

L’onorevole Giovanno Paglia di Sel ha presentato un’interrogazione al monastero dell’Economia per chiedere chiarimenti sul nuovo gratta&vinci che mette in palio una casa. Il nuovo gioco sta godendo anche di una vasta campagna pubblicitaria, reti Rai comprese, ad orari tutt’altro che ristretti, e anzi in coincidenza con trasmissioni molto seguite o fasce serali che in questo periodo sono coperte anche dalle partite di calcio dei Mondiali.

Altra nota dolente, proprio il Campionato del Mondo del Brasile che ha scatenato i bookmaker per l’acquisto di spazi pubblicitari a cavallo degli incontri ma anche brevi sponsorizzazioni di servizi giornalistici o piccole trasmissioni sportive, e anche in questo caso Rai compresa.

Proprio su questo nei giorni scorsi è intervenuta il vicepresidente della Commissione Affari Sociali Daniela Sbrollini, del Partito Democratico, secondo cui è discutibile il fatto che proprio durante le partite di calcio il betting sia pubblicizzato perché gli incontri sono spesso guardati anche da ragazzi minorenni.

Insomma, è facile intraprendere campagne contro l’azzardo se alle parole non corrispondono i fatti e la logica economica governa ogni scelta: per questo è auspicabile un “giusto mezzo” che tuteli gli interessi di tutti e si possa combattere la ludopatia con una comunicazione efficace, con la prevenzione e non con sterili proibizionismi i cui effetti positivi non sono documentabili.

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