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Inviato da avatar Lorenzo Pozzati il 17-09-2014 alle 09:31

Un fantoccio impiccato, col volto che lo raffigura e, all'altezza del pube, un foglio attaccato con l'immagine di Benedetta Arese Lucini, la manager italiana di Uber (la società di autonoleggio con conducente) con la scritta "vai a casa".

Di imbecilli è purtroppo pieno il mondo. Non solo la giunta (che gli si è dichiarata vicino) gli è vicino, ma anche tutta la Milano (per stare solo alla nostra città) onesta, pacifica e democratica.

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Il prefetto ha immediatamente disposto «l’adozione di adeguate misure di attenzione» per gli interessati

Via Donati, manichino «impiccato» contro Maran e la manager di Uber

La provocazione rientra probabilmente nelle proteste degli ultimi mesi dei tassisti contro il servizio autorizzato dal Comune. Pisapia: gesto vile e vergognoso
di Redazione Milano online



Un fantoccio con il volto raffigurante l'assessore alla Mobilità del Comune di Milano, Pierfrancesco Maran, è stato esposto martedì mattina in via Donati. Sul manichino, appeso a un cavo per il collo, è stato scritto il cognome dell'assessore con lo spray e all'altezza del pube è stato attaccato un foglio con la scritta «Go home» (vai a casa) sotto l'immagine di Benedetta Arese Lucini, la manager italiana di Uber, la società di autonoleggio con conducente. Il gesto non è stato rivendicato, ma rientra probabilmente nelle proteste degli ultimi mesi dei tassisti contro il servizio autorizzato dal Comune. Il prefetto di Milano Francesco Paolo Tronca ha immediatamente disposto «l’adozione di adeguate misure di attenzione» nei confronti dell’assessore Maran, dell’ad di Uber Italia Benedetta Arese Lucini e della sede della multinazionale.


La replica di Maran

«Le minacce non cambieranno le nostre posizioni, perché siamo convinti che la città debba aprirsi alla concorrenza e a nuove esperienze», ha replicato l’assessore alla mobilità del Comune di Milano Pierfrancesco Maran, a margine di un incontro a Palazzo Marino. «I nostri uffici sono sempre aperti e il dialogo con i tassisti ci sarà sempre - ha proseguito -. Auspico che le forze dell’ordine trovino quanto prima gli autori del gesto - ha concluso - perché si tratta di una azione che non è tollerabile».
 
Pisapia

«Quanto accaduto questa mattina è vile e vergognoso - ha scritto in una nota il sindaco di Milano Giuliano Pisapia -. L’assessore Pierfrancesco Maran, a cui va la massima solidarietà, lavorerà con più forza di prima, nella consapevolezza di quanto fatto in questi anni e del suo costante impegno. Impegno condiviso con tutti i colleghi della Giunta comunale che ha portato alla realizzazione di politiche di mobilità sostenibile che offrono una pluralità di scelta, nel rispetto dei diritti di tutti, e che non arretreranno di un millimetro. La dialettica, anche aspra, non può mai sfociare in questi atti minatori e intimidatori, che in ogni caso, non sortiranno l’effetto sperato. Il confronto su tutti i temi, compreso ovviamente quello della mobilità, ci sarà sempre, ma una cosa è il confronto altra cosa è il gesto vergognoso che è stato messo in scena questa mattina».

Croci

«A seguito dell’indegna messinscena di questa mattina con l’esposizione in via Donati di un manichino impiccato con le fattezze dell’assessore Maran, nel manifestare la mia solidarietà allo stesso, credo sia doveroso chiedere che le associazioni che rappresentano i tassisti si dissocino pubblicamente da chi ha commesso il fatto», afferma Edoardo Croci, già assessore alla mobilità e all’ambiente nella giunta Moratti e presidente del comitato promotore dei referendum Milanosimuove. «Purtroppo da parte di una minoranza, speriamo molto esigua, di taxisti si è ampliamente superato il livello della legittima difesa dei propri interessi nel contestare la concorrenza di Uber. Il clima di violenza e di intimidazione che si è creato, oltre che inammissibile, nuoce alla stessa categoria dei taxisti che, anziché difendere rendite di posizione potrebbero giocare un ruolo attivo e propositivo in una città come Milano che negli ultimi anni sta puntando alla riduzione dell’uso dell’auto privata a favore del trasporto pubblico e della mobilità collettiva, anche grazie alla spinta esercitata dai cittadini con i referendum per l’ambiente approvati nel giugno 2011».

16 settembre 2014 | 15:56

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