Rispondi a:

Inviato da avatar Bruno Alessandro Bertini il 13-10-2014 alle 00:09

Follia dilagante, probabilmente dovuta all'eccesso di riforme e di false informazioni che ci vengono continuamente sparate addosso ogni giorno.

Il decentramento o l'accentramento delle funzioni amministrative è una correzione che a volte si rende necessaria quando il sistema non funziona o le caratteristiche sociali cambiano.

Non ha semplicemente alcun senso parlare di decentramento riferendosi a qualcosa che ancora non esiste.

Con la città metropolitana si riparte da zero e quel che va fatto è mettere nero su bianco le regole per la buona amministrazione dell'area provinciale.

Tutto questo discorso della città metropolitana è follia pura.

Quando l'Italia è stata creata, o per lo meno quando è stata creata la costituzione italiana, è stato deciso che il territorio veniva suddiviso in regioni, province e comuni. In quasi sessant'anni di storia si sarebbe dovuto trovare un buon equilibrio tra le competenze amministrative di questi organi dello stato. Delle persone che non fossero cerebrolese avrebbero dovuto saper usare lo strumento legislativo per correggere ed adattare regioni, province e comuni alle funzioni che più si addicono alle loro caratteristiche. In questo contesto si doveva parlare di decentramento o accentramento per correggere ed adattare. Con l'informatica poi è possibile decentrare le interfacce di supporto al cittadino mantenendo accentrata l'elaborazione dei dati e dei problemi. Però si è messa di mezzo la partitocrazia e nulla è andato come doveva: accavallamenti di competenze, burocrazia smisurata, assistenzialismo, sprechi, ... è inutile che continuo: ormai le conoscete tutti queste cose.

Serviva una svolta per rimettere a posto questo schifo, dall'alto è arrivata l'idea che eliminare le province era possibile e avrebbe comportato un risparmio e una semplificazione nei rapporti tra le varie istituzioni e il cittadino. Ecco che invece è tutto un bluff. L'amministrazione di aree maggiori del comune e minori della regione serve ancora. E allora lasciamo le province, tanto vale, almeno sappiamo cosa sono, cosa fanno, e abbiamo anche un po' di esperienza per capire dove intervenire per correggere gli sprechi. No, salta fuori sta città metropolitana con le sue regole astruse, nessuna certezza, tutto da rifare da zero, ereditano personale e strutture dalle province pari pari. L'unica grande differenza è che non c'è più l'elezione diretta a suffragio universale e che si creano una marea di doppi incarichi per cui chi già fa il sindaco o il consigliere comunale si fa carico anche del consiglio metropolitano e chissà in futuro anche del senato non elettivo. Una porcheria. Ora vediamo questi statuti, uno diverso dall'altro, per cui se a Napoli la mafia prende il potere sarà libera di farsi le proprie regole di governo anzichè seguire una legge nazionale.

Accedi

Devi inserire Nome utente e Password per inviare un messaggio. Se non li hai prosegui inserendo il contenuto della risposta e i dati personali (nome, cognome e email) oppure Registrati

L'accesso a questo sito è possibile anche per gli Aderenti alla Rete Civica di Milano selezionando nel menu a tendina la voce "Aderente della Rete Civica di Milano".

Contenuto della risposta