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Inviato da avatar Oliverio Gentile il 15-10-2014 alle 14:51

Dall'Ufficio Stampa del Comune di Milano:

Varato nuovo provvedimento

Gioco d’azzardo, limiti agli orari delle sale slot e scommesse

Potranno restare aperte dalle 9 alle 12 e dalle 18 alle 23. Presentato il logo che sarà dato ai locali che non metteranno o toglieranno le macchinette

Milano, 15 ottobre 2015 – Milano sempre più città no slot. Il Comune di Milano ha varato un nuovo provvedimento per arginare i danni del gioco d’azzardo a tutela dei cittadini, a partire dalle persone più vulnerabili come i giovani e gli anziani.   

Palazzo Marino ha emanato un’ordinanza che introduce limiti di orario per l’attività di sale gioco e scommesse, nonché per il funzionamento delle “macchinette" installate nei locali pubblici. Dal 16 ottobre, quando entrerà in vigore il provvedimento del Comune, le sale non potranno più restare aperte 24 ore su 24, ma solo dalle 9 alle 12 e dalle 18 alle 23, in modo tale da “ridurre la possibilità di accedervi, con particolare attenzione agli orari di uscita dalle scuole e al tempo libero delle fasce più fragili della cittadinanza, in primo luogo giovani e anziani".
Stesse limitazioni orarie sono state fissate per il funzionamento degli apparecchi per il gioco presenti anche in altre tipologie di esercizi come, ad esempio, tabaccherie, ricevitorie del lotto, bar, ristoranti, alberghi, ecc. Naturalmente i limiti riguardano solo le macchinette, non certo le altre attività commerciali.

Come affermato dalla Corte Costituzionale, l’Amministrazione comunale esercita il proprio potere di regolamentazione per garantire la quiete pubblica, la dignità umana, l’utilità sociale, la salute.

“La Lombardia è tra le prime  Regioni italiane per numero di ludopatie, e Milano ne rappresenta drammaticamente una parte significativa - hanno spiegato il vicesindaco Ada Lucia De Cesaris e l’assessore al Commercio Franco D’Alfonso -. Non possiamo far finta di niente, di fronte a un problema che non è più solo di quiete pubblica, ma di vera e propria emergenza sanitaria e sociale". 

Milano ha operato in linea con gli interventi di altre Amministrazioni comunali, interventi che hanno trovato conferma, appunto, in una recente sentenza della Corte Costituzionale (n. 220 del 18 luglio 2014) e in altre due sentenze del Consiglio di Stato (n. 3271 del 30 giugno 2014 e n. 3845 del 27 agosto 2014). Non solo: Milano sta lavorando con altri Comuni per “fare rete" e arginare il fenomeno in una dimensione più ampia in ambito regionale. 

In aggiunta ai provvedimenti varati nei mesi scorsi da Palazzo Marino per bloccare, in connessione con la legge regionale 8/2013, le nuove aperture di sale per il gioco d’azzardo, questa ordinanza si applica ai locali già presenti sul territorio prima dell’entrata in vigore della normativa della Regione Lombardia.

Il documento ricorda alcuni dati drammatici sulle ludopatie in città. Nei Sert (Servizi per le tossicodipendenze) dell’Asl di Milano, dove le persone affette da patologia da gioco d’azzardo sono aumentate del 40% all’anno negli ultimi tre anni, si stima che circa 2.500 persone abbiano bisogno di cure: dati evidentemente sottostimati rispetto alla reale dimensione del fenomeno. E ancora: a Milano la dipendenza da gioco è nel 75% dei casi specificatamente riferita all’utilizzo delle macchinette: “Tali apparecchi da gioco – si legge nel documento – sono da considerarsi, nella loro accezione negativa, strumenti di grave pericolo per la salute individuale e il benessere psichico e socio economico della popolazione, oltre che motivo di forte disagio e origine di episodi di disturbo della quiete pubblica". 

Questo provvedimento, come detto, rafforza l’impegno del Comune contro il gioco d’azzardo, per tutelare la salute dei cittadini dai disastri delle ludopatie e allontanare dal territorio criminalità e degrado. L’assessorato all’Urbanistica, con la collaborazione della Polizia locale e delle Zone, è già intervenuto per bloccare l’apertura di 11 locali, dalle periferie verso il centro. Inoltre, ha varato una norma ad hoc con il nuovo Regolamento edilizio che, di fatto, impedisce l’insediamento di nuove sale gioco e scommesse nel 99% della città. Va ricordato, infatti, che l’articolo 13 ne vieta l’apertura a meno di 500 metri dai “luoghi sensibili": scuole, luoghi di culto, impianti sportivi, strutture residenziali in ambito socio-sanitario, luoghi di aggregazione giovanile e oratori, strutture ricettive per categorie protette, parchi gioco, caserme, ospedali e cliniche, luoghi di particolare valore civico e culturale come i musei e le sedi di associazioni di volontariato che si dedicano alla pubblica assistenza.

Presentato il logo STOP SLOT

Una mano destra con un foro al centro del palmo, giallo (colore dell'oro) su campo bianco o trasparente per la vetrofania. È l'immagine ideata e graficamente realizzata dai ragazzi dell'Istituto penale minorile "Beccaria" come logo per la campagna di contrasto al gioco d'azzardo patologico. Sarà consegnata agli esercizi commerciali che aderendo all'appello del Comune di Milano non metteranno o rimuoveranno le slot machine dai propri locali.

Il logo è stato presentato oggi nel corso della Commissione consiliare congiunta Poltiche sociali e Sottocommissioni carceri presieduta dai consiglieri Marco Cormio e Alessandro Giungi. È intervenuto l'assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino. Presenti in sala: il garante comunale per i detenuti, Alessandra Naldi, il direttore dell'Istituto Beccaria, Olimpia Monda, la direttrice della Scuola interna all'Istituto, Maura Borghi e i docenti che hanno seguito i ragazzi nella realizzazione del logo.

"Ogni giorno tramite i nostri servizi - ha detto l'assessore alle Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino - entriamo in contatto con persone che sono vittime del gioco di azzardo patologico, una dramma che colpisce un numero sempre più alto di persone determinandone la rovina economica, sociale e psicologia. Il logo realizzato dai ragazzi del Beccaria è un risultato straordinario per loro e per chi ne beneficerà. Per loro perché hanno contribuito in prima persona diventando i protagonisti positivi di questa campagna e per i beneficiari, dagli esercenti che metteranno le vetrofanie, a chi vedendo quel logo magari si fermerà a riflettere e rinuncerà a giocare".

"Riguardo alle azioni di contrasto al gioco di azzardo patologico - hanno detto i consiglieri Giungi e Cormio - questo Comune anche attraverso i suoi organi più rappresentativi come il Consiglio Comunale ha avviato una serie di atti e misure, dall'ordine del giorno all'approvazione del nuovo regolamento edilizio del territorio, volte a contrastare con i mezzi e le norme a nostra disposizione la diffusione di nuove sale gioco. Il nostro obiettivo è di proteggere la popolazione dalle fonti del gioco e rendere più difficile l'apertura di nuovi luoghi destinati al gioco".

 

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