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Inviato da avatar Fiorello Cortiana il 22-10-2014 alle 11:04

Dopo la riunione di ieri sera non nascondo lo sconforto e l'incavolatura dovuti alla conferma di essermi sentito preso per i fondelli. Un corpo estraneo dentro ad un'altra ritualità. Significativa la cesellatura finale di un consigliere PD "Facciamo la piastra per il mercato, parcheggio e iniziative pubbliche, così chiamiamo Cortiana a fare un comizio" SIC!

Perché il Consiglio di Zona 6 simula l'attivazione di un gruppo di lavoro aperto sulla progettazione di Piazza Negrelli quando tutto è già stato deciso? Perché i cittadini si vogliono come militanti del partito-stato che devono divulgare la decisione centrale come disciplinati agit prop? Perché dovremmo accontentarci e magari gioire per un piazzale in gran parte occupato dal parcheggio delle auto e dal capolinea del tram 2? Perché la qualità dell'arredo urbano è riservata alla parte di città interna alla circonvallazione 90-91 quando anche noi siamo cittadini milanesi e paghiamo le tasse come gli altri? Perché consiglieri di zona/militanti di partito così come gli assessori ritengono che gli incontri di partito sul tema siano equivalenti, quindi sostitutivi, di quelli del Consiglio di Zona? Perché tutto è iniziato con l'accettazione della mia proposta, avanzata con una lettera aperta, per l'urbanistica partecipata e invece si risponde con una simulazione che fa perdere tempo e fegato ai cittadini che partecipano? Perché i cittadini dovrebbero credere che gli stessi disciplinati burocrati si stanno preoccupando di articolare Milano in municipalità autonome dentro una Città Metropolitana reticolare e policentrica, quando non riescono/vogliono nemmeno farli partecipare alla definizione di un progetto per una piazza che li riguarda? Capisco che i partiti del Patto del Nazareno si incavolino ma non capisco lo stupore per la capacità di tanti, con differenti culture democratiche di provenienza, di mettersi in rete in modo federato per praticare e pretendere una partecipazione informata al processo deliberativo. Per pretendere una politica pubblica all'insegna dell'equità, della bellezza, della Cittadinanza Attiva, dell'innovazione qualitativa, della sostenibilità. Lo abbiamo fatto per i referendum milanesi, lo abbiamo fatto per il Consiglio Metropolitano e continueremo a farlo.

Fiorello Cortiana

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