Rispondi a:

Inviato da avatar Marco Pompilio il 28-11-2014 alle 15:42

I contenuti di partecipazione sottolineati da Sartori sono di fondamentale importanza nella definizione di uno statuto della Città metropolitana, sia essa sia ad elezione diretta o indiretta. Anzi, proprio in questi primi anni, in cui il nuovo ente intermedio è per legge costituito da organi nominati, la definizione di strumenti di partecipazione può aiutare a non perdere il contatto con i cittadini, ad evitare che il nuovo ente sia già all’inizio percepito dalla gente come qualcosa di astratto, distante, prodotto delle segreterie politiche.

Benissimo quindi per tutte le sollecitazioni di Sartori. Ed anzi potrebbe essere utile sviluppare ulteriormente il tema nello statuto. Mi permetto di aggiungere a caldo qualche suggerimento esemplificativo:

  • Una regolazione delle modalità referendarie di consultazione su alcuni grandi interventi o alcune delle questioni più importanti. Cosa che permetterebbe di coinvolgere nel dibattito ante consultazione interessi organizzati e cittadini, avvicinandoli alla vita dell’ente intermedio. Questo permetterebbe una forma di coinvolgimento e controllo diretto almeno sulle questioni cruciali più significative, nel caso che i tagli e i vincoli di bilancio (patto di stabilità, ecc.) di questi anni non consentano di dedicare cifre significative ai bilanci partecipati.

  • Un tavolo di consultazione permanente, del tipo forum, con gli interessi organizzati definendo nello statuto le principali competenze del forum, le modalità di coinvolgimento, le basi informative, le categorie generali di soggetti da coinvolgere. Il forum può essere costituito da momenti di verifica plenari e da tavoli di lavoro più circoscritti, tematici, o territoriali eventualmente connessi con le zone omogenee di area vasta nelle quali saranno organizzati i comuni compresi nell’ambito amministrativo della Città Metropolitana (vedi mio post del 9 novembre).

  • Un materiale di base per la discussione nel forum, da definire nella strutturazione generale già nello statuto per garantirne completezza, qualità e grado di approfondimento. Siamo pieni e stufi di rapporti voluminosi, strutturati in modo da non dire nulla e nascondere le poche cose veramente importanti dietro tabelle e grafici. Senza inventare nulla di nuovo, si può fare riferimento al monitoraggio sull’attuazione dei piani che è previsto dalle leggi sulla valutazione ambientale strategica. Monitoraggi che, nonostante siano obbligatori da direttiva europea sulla valutazione di piani e programmi, sono oggi ancora disattesi da quasi tutti gli enti. Mettiamo nello statuto che il monitoraggio deve essere fatto e che i risultati devono essere pubblicati in rapporti periodici, cartacei e on-line secondo la necessità, i quali sono sottoposti alla discussione del forum per fare emergere proposte di integrazione o messa a punto. Mettiamo anche che ogni nuova revisione dei piani comunali, PGT o piani di settore, deve necessariamente partire da proposte che interpretano i risultati del monitoraggio, e non da un generico avvio del procedimento che affida l’iniziativa alle proposte dei privati.

Accedi

Devi inserire Nome utente e Password per inviare un messaggio. Se non li hai prosegui inserendo il contenuto della risposta e i dati personali (nome, cognome e email) oppure Registrati

L'accesso a questo sito è possibile anche per gli Aderenti alla Rete Civica di Milano selezionando nel menu a tendina la voce "Aderente della Rete Civica di Milano".

Contenuto della risposta