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Inviato da avatar Angelo Mandelli il 11-04-2015 alle 23:19

Medicina antidemocratica

Medicina Democratica è una associazione nata nel periodo sessantottino; partorita dai compagni che inneggiavano alla "dittatura del proletariato" e sfilavano con le immagini di Stalin e Mao Tze Tung (i peggiori criminali e sanguinari della storia).  Anche oggi non è cambiato sostanzialmente nulla.  Benchè questi signori cerchino di darsi un contegno e una "rispettabilità scientifica", sotto-sotto Il loro DNA rimane lo stesso.

Basti dire che hanno recentemente organizzato  (all'Ospedale di Niguarda)  un convegno dove hanno invitato a parlare come relatore , un esponente della "consultoria autogestita" di via dei Transiti,  cioè un centro sociale che sta in un edificio occupato abusivamente e che vorrebbe dare fuoco ai CAV con gli obiettori dentro.

Ma tant'è che la parolina "democratica" è sempre stata usata dai compagni per nascondere tutto il contrario, cioè la dittatura, l'ipocrisia e la doppia morale.

Una riprova l'abbiamo nella storia che riporto qui di seguito, e che è assurta agli onori delle cronache proprio in questi giorni.

Nei mesi scorsi Medicina Democratica si è battuta strenuamente contro la decisione della Regione Lombardia di non mettere a carico del Servizio Sanitario la fecondazione eterologa.  Pare che abbia pure effettuato ricorso al consiglio di Stato e lo abbia vinto.  

Nessuno capisce cosa ci sia di "democratico" in una battaglia del genere.  A me sembra una battaglia totalmente antidemocratica, che distrae soldi dalle casse dello Stato, per soddisfare dei capricci.   Una battaglia per imporre ai cittadini italiani e lombardi di pagare un sacco di soldi per pretese assurde, di chi vuole avere dei figli a tutti i costi e con ogni mezzo.

Scrive Massimo Introvigne, sociologo e presidente dei comitati "Sì alla Famiglia": «Nell’attuale sistema sanitario, per l’azione congiunta di sprechi, disservizi e spending review le risorse sono sensibilmente ridotte: ciò fa sì che talune Regioni provino a introdurre ticket significativi perfino per cure essenziali come quelle riguardanti le patologie tumorali, e che vi siano ovunque problemi nel reperimento di posti letto, vista la soppressione di reparti e presidi ospedalieri. In tale contesto la giurisdizione amministrativa di fatto finisce per imporre ulteriori gravi spese, in nome dell’eguale trattamento rispetto alla fecondazione di tipo omologo – come se fosse le stessa cosa – e per conseguenza sottrae ulteriori disponibilità ai trattamenti sanitari indispensabili».

La vera decisione "democratica" era quella della Regione Lombardia, che diceva: "se vuoi l'eterologa, te la paghi coi tuoi soldi; perchè non dobbiamo sprecare soldi che ci servono per le cure VERE".

Invece Medicina Democratica, per odio politico e faziosità, vuole imporre le sue ideologie sui "diritti" (assurdi e inesistenti, come quello ad avere un figlio a tutti  i costi, pure in modo illecito e immorale).

Se Medicina Democratica fosse veramente "democratica", si batterebbe e farebbe ricorsi diametralmente opposti.

Ad esempio per impedire l'accesso alla fecondazione assistita a chi vuole sottoporre l'embrione a screening per escudere eventuali malattie genetiche. La qual cosa è solo una forma di eugenetica nazista.

Medicina Democratica invece è radicalmente abortista, contro l'obiezione di coscienza, appoggia i centri sociali illegali, ed è favorevola alla eugenetica.

Cosa ci sia di "democratico" in tutto ciò non è dato di capirlo.

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