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Inviato da avatar Marialuisa Dacò il 09-12-2015 alle 18:59

Buongiorno,

a leggere tutti i numeri indicati dalla segreteria dell’Assessore Granelli mi viene ancor di più lo scoramento. Tutti questi interventi per ottenere poi quale risultato? Quel che interessa al comune cittadino sono i fatti e la realtà in cui è costretto a vivere. 

E la realtà comporta due aspetti.

Il primo riguarda il costo per la collettività di tutti gli interventi effettuati i quali hanno portato al lungo elenco di cui sopra. Ma se quei numeri non portano poi a un risultato concreto e tangibile per la collettività e per chi subisce danni e disagi provocati dalla presenza degli zingari (che siano romeni, bosniaci ma anche italiani), significa che gli interventi, oltreché costosi, sono inadeguati e inefficaci. Chiudere un campo rom sapendo che sarà riaperto da un’altra parte non è la soluzione. E’ solo spostare territorialmente il problema. 

Il secondo aspetto è di tipo culturale. Quello del furto e dell’accattonaggio fa parte della cultura delle etnie zingare che non conoscendo l’istituto della proprietà privata, non si preoccupano certo di rispettarlo. Nessuno li ha mai amati (e non mi riferisco certo ai nazisti). Abbandoniamo quindi l’immagine pittoresca e folkloristica di costoro come maniscalchi e allevatori di cavalli, come cartomanti o chiromanti, o quella dei violini zigani e delle feste variopinte deliziate dal suono delle fisarmoniche. 

Questa è gente che vive alle nostre spalle non solo perché sussidiata dalla nostra municipalità (avete mai trovato le loro donne all’Esselunga che esibiscono dei buoni per acquistare alcuni prodotti? Io si.), ma proprio perché essendo refrattaria ai nostri codici etici e comportamentali sarà sempre da gestire e controllare su più fronti. E tutto questo costa. Ci costa. 

La mia proposta per la soluzione del problema? Accompagnarle tutte alla frontiera in quanto etnie non gestibili, non recuperabili e pertanto non gradite.

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