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Buon giorno a tutti. Esco or ora dall'Ufficio Tecnico di Società Autostrade di Via Polveriera 9, a Novate, nel quale sono andata a chiedere informazioni in merito al progetto che coinvolge l'area di Via Val Lagarina. I due responsabili con i quali ho parlato e nella fattispecie il Responsabile dell'Unità Organizzativa Tecnica, Alessandro Bevilacqua, mi hanno puramente raccontato quanto segue.

Il progetto è a tutti gli effetti di potenziamento della quarta corsia della A4 Torino-Trieste, fino a Sesto San Giovanni, via già esistente nel tratto che coinvolge noi residenti di Val Lagarina-Vialba, perché venga trasformata in corsia dinamica di deflusso, su modello bolognese, da attivare e disattivare al bisogno durante la giornata. Le palizzate che ci siamo visti innalzare nel giardino, che si può percorrere dietro ai nostri stabili di residenza, servono agli operatori di Società Autostrade per effettuare i lavori e guardando al progetto, che i due impiegati consultavano sui loro Pc (ma non me l'hanno fatto vedere, dicendo che mancava il diretto responsabile), si prevede l'esproprio e l'occupazione, dal nostro lato, di 70 cm/1 metro di giardino. A detta loro, non di più: ma come già scritto, non mi hanno fatto vedere nulla.

In sintesi mi hanno confermato che (e scusate il lungo elenco):

1) come già stato specificato da alcuni di voi, il progetto è stato approvato dal Comune, è stata fatta una delibera, è stato concesso l'esproprio di quanto serve;

2) i lavori dovevano ufficialmente cominciare il 1 marzo 2016, dopo diversi rinvii;

3) allego uno scatto che mostra il deposito nel quale, a detta degli operatori, è conservato tutto il materiale per i lavori, già pronto all’uso;

4) i lavori prevedono anche la sostituzione della vecchia barriera antirumore, con una nuova e più efficiente;

5) L'esproprio dei terreni parte direttamente da Roma e riguarda cessioni passate fatte da Anas, a quanto pare incontestabili;

6) legalmente l'Autostrada può arrivare anche vicinissima alle abitazioni dei cittadini milanesi, come da DECRETO MINISTERIALE 2 aprile 1968, n. 1444 (pubblicato nella g. u. 16 aprile 1968, n. 97). Limiti inderogabili di densità edilizia, di altezza, di distanza fra i fabbricati e rapporti massimi tra spazi destinati agli insediamenti residenziali e produttivi e spazi pubblici o riservati alle attività collettive, al verde pubblico o a parcheggi da osservare ai fini della formazione dei nuovi strumenti urbanistici o della revisione di quelli esistenti, ai sensi dell’art. 17 della legge 6 agosto 1967, n. 765. (entrato in vigore il 17 aprile 1968); Integrato dal 1404: http://www.bosettiegatti.eu/info/norme/statali/1968_1404.htm il decreto afferma che le distanze di 30-60 metri tra il tipo di infrastruttura in questione e le abitazioni, valgono solo per i centri NON abitati, mentre il centro abitato può essere sventrato tranquillamente. (Paradossi legali)

7) il progetto dovrebbe essere consultabile presso gli adeguati uffici comunali e gli sembra stranissimo che il CdZ8 non fosse stato informato. In realtà, secondo loro, sarebbe dovuta arrivare comunicazione, da parte del Comune, anche agli amministratori condominiali, pur essendo i giardini proprietà del demanio e comunque sicuramente in CdZ;

8) Dato che sto preparando un articolo sulla questione per il quotidiano presso il quale lavoro, Mi-Tomorrow, domani pomeriggio farò un ultimo tentativo di visione del progetto, recandomi preso lo Sportello Edilizia di Via Bernina 12 e vi aggiornerò, qualora saltasse fuori altro. Vi prego di girami qualunque informazione vi possa sembrare utile per la stesura dell’articolo, all’indirizzo email:  leda.mariani@reallifetv.com o su Fb.

9) in Consiglio di Zona io ho invece fatto, qualche giorno fa, molto osteggiata dal personale, richiesta di accesso a documenti amministrativi, ma mi hanno detto che mi risponderanno entro 30 giorni e che dal loro punto di vista, comunque è probabile che non ci sia nulla di depositato da vedere (Limido e Salvina già sanno).

A domani e grazie a tutti per l’interessamento (lo dico soprattutto in quanto residente).

Leda Mariani