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Inviato da avatar Giovanni Luca Minici il 21-03-2016 alle 21:03

Purtroppo le estensioni delle linee storiche (1-2-3) fuori Milano, sopratutto la 2 a Vimercate e la 3 a Paullo, da noi giudicate molto interessanti, sono state bocciate dalla Corte dei Conti che le ha invece ritenute, in sintesi, inutili rispetto al costo. Non a caso nel nuovo PUMS queste direttrici vengono tagliate e parzialmente sostiuite con delle linee di bus rapide (tutte da capire dal punto di vista pratico). Proprio l'arrivo delle due nuove metropolitane leggere (4 e 5) con sistemi di guida più funzionali e gestione più pratica potranno essere prolungate più facilmente in sostituzione delle linee pesanti. Noi restiamo dell'idea che la linea 2 a Vimercate, sopratutto, resti un ottimo progetto. Ma anche la 5 a Monza e a Settimo, così come la 4 a Segrate -invece di fantasiosi mezzi di trasporto alternativo che con le loro rotture di carico e sperimentali tecnologie non danno garanzie- e a sud verso Buccinasco non escono dalla logica della città metropolitana. La città metropolitana esiste nei progetti di metropolitana (e di treni) ancora prima che divestasse di moda parlarne ogni due minuti. Ma parliamoci chiaro, la città metropolitana non esiste ancora e tutti i problemi di conflitto amministrativo di ieri sono ancora lì, vivi e vegeti. Insieme a problemi di bilancio dei piccoli comuni di cintura che sembrano portare a richieste che vedano Milano come unica fonte di finanziamento, e questo non va bene.

Riguardo alla progettazione particapata, resto, e qui parlo a titolo personale, molto scettico, al pari della democrazia diretta su ogni argomento del vivere sociale. Un conto e collaborare nella diminuzione dei disagi e nella ricerca delle necessità sulla migliore conformazione del suolo e della distribuzione dei flussi da e verso le stazioni. Un conto è impuntarsi su fantasiose alternative progettuali a salvaguardia di quell'albero o meno. Ricordo che i molti comitati nati sul progetto Metro 4 hanno dovuto puntualmente ricorrere a tecnici esperti per formulare le loro idee, in quanto impossibilitati (come ovvio che sia) a fare proposte in autonomia. Ma allora perchè quel tecnico è "buono" e l'altro è "cattivo"; uno si può delegare e l'altro no?

Associazione MetroxMilano

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