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Inviato da avatar Oliverio Gentile il 23-10-2010 alle 13:45

Da milano.repubblica.it:

http://milano.repubblica.it/cronaca/2010/10/23/news/sberleffo_di_bossi_alla_moratti_lei_candidata_a_sindaco_ciao-8357356/

POLITICA

Sberleffo di Bossi alla Moratti
"Lei candidata sindaco? Ciao"

Il leader della Lega con una battuta esterna tutte le sue riserve sulla riconferma a Palazzo Marino
Il presidente del consiglio comunale Manfredi Palmeri lascia il Pdl e passa col movimento di Fini
di RODOLFO SALA

Dalla Lega un altro sberleffo, l'ennesimo, a Letizia Moratti. La prossima primavera si vota per il sindaco, ma Umberto Bossi riconferma con una battuta plateale le forti riserve del suo partito sulla riconferma del primo cittadino in carica. La Moratti è stata un buon sindaco e va ricandidata?, gli chiedono i cronisti a Montecitorio. E lui risponde con una parola sola: "Ciao". Non c'è niente da fare, a pochi mesi dal voto i leghisti, che pure stanno in giunta con lei, continuano a tenere Letizia sulla graticola. Forse anche per i sondaggi che non smettono di sottolineare il grande affanno del sindaco, nonostante lo stato di buona salute di cui il centrodestra continua a godere a Milano. Il tutto mentre per Letizia Moratti si apre una nuova grana in casa: il presidente del consiglio comunale Manfredi Palmeri sta per traslocare dal Pdl a Futuro e libertà.

Cento t-shirt arancioni per Fini a Milano
 
Quello del Senatùr è un gioco sottile che prosegue da tempo. Lui non ha mai dato il via libero definitivo al sindaco in cerca di riconferma, e del resto neppure Berlusconi l'ha ancora consacrata, come in molti, a partire dalla diretta interessata, si aspettavano alla conclusione della festa nazionale del Pdl tenutasi al Castello. Durante l'ultima campagna elettorale, il capo della Lega aveva addirittura lanciato il proprio nome: "Mi candido io a sindaco". Un'uscita che gli alleati del Pdl hanno sempre considerato alla stregua di una boutade. Ora però, con quel "ciao" beffardo, le cose si complicano.

L'alleanza tra Lega e Pdl non è in discussione, e Bossi ci tiene a precisarlo: "Noi siamo fedeli a Berlusconi, abbiamo fatto un patto e lo manteniamo". D'accordo, ma Milano? Risposta tra il serio e il faceto: "Non lo so, c'è Calderoli che mi ha candidato, forse per togliermi dalle scatole; ma il consiglio federale non è molto d'accordo sul fatto che un ministro della Lega faccia il sindaco". Parole che rimbalzano da Roma a Milano e vengono accolte con ironico gelo dalla Moratti. Richiesta di un commento all'ultimo siluro padano, la signora rende pan per focaccia a Bossi, e ai cronisti risponde solo "ciao", agitando la mano.

Ma è nel suo partito, il Pdl, che Letizia Moratti deve affrontare subito i contraccolpi di una stagione che si annuncia tesissima con i finiani. In Fli ha già traslocato l'assessore Landi di Chiavenna, poi è stato il turno della consigliera comunale Barbara Ciabò. Adesso, il passaggio più pesante: quello del presidente del consiglio comunale Palmeri. Una decisione che era nell'aria da tempo, ma accelerata dall'arrivo di Gianfranco Fini, che a Milano terrà il suo primo convegno da leader di Fli. È in vista di questo appuntamento che Palmeri dovrebbe annunciare l'addio al Pdl per aderire alla nuova formazione. Quella di Palmeri, che arriva da Forza Italia, sarebbe la prima defezione di peso a Palazzo Marino di un berlusconiano. E il gruppo del Pdl subito fa capire l'aria che tira: "Ci aspettiamo che rassegni le dimissioni da presidente".

(23 ottobre 2010)

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