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Grazie per la risposta.

Ne approfitto per chiarire alcuni dubbi sulle logiche che portano alla costruzione di nuovi alloggi a tariffe agevolate per anziani, persone in difficoltà o studenti.

Un territorio complesso e delicato come quello cittadino mi pare abbia bisogno di alcune regole di basilare importanza.

I mali del traffico, dell'inquinamento, della mancanza di verde e servizi ridotti all'osso che obbligano a lunghe code d'attesa... sono tutti riconducibili alla densità abitativa del territorio.

Oltre un certo limite questo collassa e non supporta più in modo adeguato i cittadini che lo abitano.

Per questo esistono dei vincoli che impediscono di erigere nuove costruzioni o ampliare quelle vecchie in zone già densamente popolate.

La passata amministrazione, per aggirare l'ostacolo, ha messo in cantiere molta edilizia agevolata (che mi hanno detto essere "a tempo", nel senso che dopo tot anni le convenzioni coi costruttori scadono ma i palazzi restano).

Sull'altro fronte, l'Italia è un paese che cresce pochissimo in termini di popolazione, e la crescita è dovuta anche all'immigrazione di persone che non stanno certo in condizione agiata.

Contemporaneamente una buona fetta di ceto medio scivola verso la povertà e il numero di anziani è in costante crescita.

Si verifica quindi non già un aumento di cittadini milanesi ma un aumento di cittadini con difficoltà a sostenere affitti ai costi milanesi.

Ricorrere a nuovi alloggi convenzionati non è certo la soluzione, mi pare invece una "droga" che permette al mercato di mantenere prezzi più alti del normale, anche in periferia, e produce una consistente quantità di alloggi sfitti e inutilizzati, spece nelle zone più pregiate e costose della città.

Sempre meno ricchi (in centro), sempre più poveri (in periferia).

Si dovrebbe aspirare a qualcosa di più, pensando ad incentivi che non favoriscano i costruttori ma chi ha realmente bisogno.