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Inviato da avatar Roberto Michele Mazzilli il 02-03-2017 alle 09:34

Un tuffo nel passato... mio, ma non solo.

Spostare un'intera università ?? Un lavoro immane, difficle, complicato. Ma serve veramente all'università.

Dalle sue parole si evince che i politici, dovendo giustificare costi immani all'ex-Expo di Rho, stiano cercando un soluzione organizzativa ad un problema politico.

Se dovessi affrontare un problema di persona.... chiamerei un capoprogetto americano, gli unici abituati in modo pratico ai grandi progetti, noi italiani abbarbicati su storia, passione, sentimento, politica, ma non alla praticità.

Certo una università è piena di talenti... scientifici, non per forza organizzativi.

Fontanesi, lo ricordo, era mio assitente di Fisica nel lontano1970 e prima: ha mai affrontato un progetto simile ?? per me no. E al suo posto sarei spaventato dalla complessità. L'elettrologia che insegnava credo lo possa aiutare poco, ma forse no...

Ho letto tutto cercando i capire gli sforzi fatti e l'approccio, e mi sembrano eccezionali, ma... mancanodi due elementi:

  1. un'analisi costi benefici;
  2. al suo interno un'anlisi pratica di quello che esiste.

alla fine arriverei ad una sola domanda: ma vale veramente la pena  farlo ??

Non sono in grado di discutere i dati messi, ma ne manca uno: cosa trasferiamo ??

I professori ?? No, loro sono mobili.

Gli studenti ?? No, loro sono mobili

Il personale di supporto ?? No, loro sono mobili.

Per tutti i precedenti esiste un piano di mobilità sostenibile  ?? Insomma il metro di Rho è in grado di supportare assieme a strade ed autostrade tutta questa gente ?? Ci sono i parcheggi sufficienti per le auto previste: quante sono previste ?? E' necessario veramente che la gente non usi imezzi pubblici ??

Le apparecchiature... ma serve veramente trasferire o si fa prima a rottamarle.

In parole povere, se trasferisco un galvanometro balistico fatto in rame puro e lampade classiche, trasferisco forse un pezzo di storia, ma un misuratore di campo (sto inventando), a tubi elettronici, cosa trasferisco ?

La biblioteca: non si possono digitalizare mano a mano i libri mancanti, o affidare l'esterno la digitalizzazione, invece di definire 3000 mq e il trasporto e la sistemazione di una massa imponente di libri ?? Non si vuole forse mantenere una pletora di personale inutile e più prezioso come supporto, che non come mera presenza fisica, vedi biblioteche milanesi ??

Si possono graduare le attività in anni per permettere l'adattamento ad oggi dell'esistente ??

E' necessaria ancora un'aula magna o si può sostituire tutto con un'aula o più aule o più punti collegati in rete, WI-FI.

Trent'anni fa presi visione di un sistema, Maestro della Philips, che gestiva un'aula elettronica: domani servirà qualcosa di simile, ma distribuito.

I laboratori, quelli servono, ma moderni non pieni di ferraglia inutile.

Insomma noi stiamo trasferendo la cultura di un'unversità o il suo passato organizzativo ??

Il professor Fontanesi può agire in diversi ambiti, senza ledere la sua cultura, ma i banchi in legno ??

Secondo me manca un sogno: quello di una università moderna, svincolata da posti fisici, da oggetti fisici, se non quelli di misura.

Perchè non pensate che uno studente da casa sua o da una cameretta, possa seguire una lezione di Fisica I o di struttura della materia ??

Perchè non pensate che un testo inglese originale non possa essere letto on line con una eventuale traduzione in italiano, francese, spagnolo, polacco ?? Magari coinvolgiamo ancha la facoltàdi lingue...

Senza ulteriore analisi, mi sembra il progetto pazzesco, costoso, inutile e vecchio.

Quello che dobbiamo tenere dell'università sono le idee, le menti, i desideri, i sogni, non le vecchie suppellettili per gente che vive solo del passato.

Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma: per l'appunto...

Del passato tengo questa frase di Amatore Sciesa...

Tiremm innanz...

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