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Inviato da avatar Alex Pojer il 07-03-2017 alle 01:01

Da qualche tempo stanno girando delle slide del Comune di Milano (che allego), che descrivono i cambiamenti del programma di esercizio 2017 per i mezzi pubblici della città.

Prima osservazione: i  costi della Linea 5

In esse, sono indicate le spese previste per il contratto di servizio per il 2017 che ammontano a 736 milioni di Euro e viene indicato che il 58% arriva da biglietti ed abbonamenti, il 37% da Stato e regione ed il resto dal Comune di Milano e dai comuni limitrofi.

Salta subito all'occhio che la Linea 5 (la Lilla) ha un contratto di gestione separato, che costa al SOLO Comune di Milano 89 milioni di Euro (portando a 118 milioni la spesa complessiva del Comune).

Quindi, se per 1 milione e 128 mila passeggeri giornalieri delle Linee Metropolitane 1, 2 e 3 il Comune sborsa poco più di 29 milioni di Euro all'anno, solo per i 173 mila della Linea 5 ne sborsa 89 milioni (cfr. i passeggeri riportati su wikipedia  https://it.wikipedia.org/wiki/Trasporti_a_Milano#Linee_urbane).

Questo, senza contare che deve gestire anche gli 800 km di linee di superficie, con i relativi passeggeri.

Quindi, il solo Comune di Milano spende risorse per quasi 90 milioni di Euro per gestire una linea che trasporta il 13% dei passeggeri, contro i 29 milioni spesi (dal solo Comune) per tutto il resto.

Questo contratto durerà per altri 23 anni, fino al 2040!

Alla fine, il Comune avrà sborsato quasi 2,5 miliardi di Euro, a fronte di un investimento della società M5 S.p.A. di circa 550 milioni (fonte wikipedia, https://it.wikipedia.org/wiki/Linea_M5_(metropolitana_di_Milano) ).

Mi chiedo chi ha fatto la valutazione di convenienza per questa linea.

Seconda osservazione: estensione dell'ora di morbida e aumento dei tempi di attesa

In base alle slide di presentazione, il Comune vorrebbe incrementare il servizio nelle zone periferiche, recuperando risorse da tutto il resto, cioè riducendo la qualità del servizio complessivo. Per far ciò, verrà ridotto l'orario di punta e verrà anche esteso l'orario notturno ed il tempo di attesa nei giorni festivi per metropolitana e linee di superficie, portandolo fino a 16 minuti (33% in più) nei rami doppi della metro (vedere documento di presentazione).

Come si può osservare, l'unica menzione che viene fatta delle corsie preferenziali (che permetterebbero di recuperare risorse senza tagliare la qualità del servizio) è solo relativa ad un tratto del tram 14, in via Solari e piazza Napoli. Non vengono citate per le linee autobus, neanche laddove la carreggiata lo consentirebbe.

Terza osservazione: le strisce blu potrebbero essere impiegate di più, per ridurre il pendolarismo privato

Il Comune ha previsto l'ampliamento delle strisce blu solamente per tre zone: Corso Sempione, Maciachini-Bruzzano, Stazione Centrale.

Questo non dissuade il pendolarismo privato verso tutte le altre zone della città, che è letteralmente presa d'assalto ogni giorno da 700 mila veicoli che entrano confidando in un parcheggio di fortuna, data l'ampia tolleranza nell'applicazione delle regole (basta osservare le file di auto parcheggiate sui marciapiedi).

Queste poche osservazioni (unite alle osservazioni sulla LEZ) mi sembrano già sufficienti per dimostrare quanto poco approfondita sia stata la ricerca di una soluzione complessiva al problema della viabilità in città.

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