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Inviato da avatar Gianluca Gennai il 07-03-2017 alle 18:01

Buonasera;

un imponente progetto, sostenuto da una spesa ad oggi enorme ma che certo si alzerà, ha una "ragion d’essere" solo se viene realizzato come pensato, cioè un polo di alta formazione condiviso con l’istituto italiano di tecnologia di Genova già titolato come eccelente a livello mondiale, peraltro in stretto contatto accademico con IL CNST del Politecnico e con il CGS.

Una cittadella universitaria inserita in ERASMUS, potrebbe ambire ad una posizione di rango nel panorama mondiale universitario d’eccellenza, con la guida alla ricerca di Cingolani, ben abituato a tali pressioni accademiche essendo un milanese ma pisano di adozione ( laurea al Sant’ Anna ).

Guardo positivamente il progetto iniziale, ma se attuato solo in parte o peggio stravolto per problemi vari, perde ogni valore aggiunto, tanto vale pensare ad altro.

La scelta di portare "fuori città" le università per renderle più efficienti e soprattutto sicure viste le nuove tecnologie e i nuovi materiali, la ritengo necessaria. Guardo con scetticismo gli studi sulle cubature abitative per persona, meglio allora dare un’opportunità ai quartieri adiacenti o in prossimità, dove vi siano appartamenti  "veri" disponibili ad un affitto calmierato, magari incentivandone la scelta garantendo gli spostamenti con sistemi di trasporto alternativi e veloci a basso impatto ambientale.

E’ ragionevole pensare anche ad un parziale campus autonomo, dove gli studenti trovino tutto quanto il necessario, compresi gli spazi di condivisione che potrebbero non essere le biblioteche cartacee ma centri multimediali equipaggiati di sistemi informatici ad alta velocità dato che oramai lo studio è condivisibile anche a grandi distanze anche per limitare il fenomeno del pendolarismo ( oggi si compiono interventi in sala operatoria a distanza grazie a mani chirurgiche robotizzate, figuriamoci un momento di ricerca di gruppo o una conference call con il professore ).

Che esso sia, solo se pensato "in grande" ma con la partecipazione economica delle aziende che potranno anche far attuare il programma di inserimento e formazione "in campo" per la quale siamo davvero in grande ritardo rispetto al panorama dell’offerta formativa internazionale.

Certo a qualcuno i soldi dovranno inevitabilmente andare, per questo è necessario controllare efficacemente le procedure d'assegnazione, la mandataria, il RUP con i titolari degli appalti, soprattutto i subappalti del movimento terra ma anche la commissione ministeriale di collaudo.

Gianluca Gennai.

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