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Inviato da avatar Gianluca Gennai il 08-03-2017 alle 11:08

Certamente i punti di vista sono del tutto condivisibili ma dobbiamo accettare come  base di discussione, il presupposto che l'opera verrà realizzata comunque.

Partendo da questo, penso sia construttivo ragionare di come quest'opera vada realizzata, su questo dovremmo concentrarci, anche grazie alle capacità di confronto pubblico e di dibattito dimostrata nei post, pur nella consapevolezza della parzialità d'intervento non avendo ne' i dettagli di progetto, ne' l'occasione di un confronto diretto con le parti in causa.

Lo studio " a distanza ", in tutte le sue declinazioni, purtroppo è fallito come progetto, un esempio è il Politecnico di Torino che ha interrotto la telematica universitaria con "Nettuno" perchè non corrispondente ai codici di eccellenza necessari. L'università non è pronta per fare questo salto cultural / tecnologico, troppe cose sono ancora da cambiare.

" La canoscenza " come scrive Dante,  resta una chimera, il verbo anche in vulgo, passa dalle cattedre degli eletti e per le aule magne, non è cosa per tutti. Forse troppa umanistica domina " l' intellighenzia ".

Come si può effettuare la prima autopsia  " da remoto "?

Un medico diventa tale solo a valle di questa prova.

Come si può fare ingegneria meccanica senza accedere ai laboratori ?

I migliori ingegneri non sono solo dietro una scrivania con giacca e cravatta, molti progettano altri dirigono, altri lavorano con le mani oltre che con la testa esattamente come i medici. 

 

Perdonate la mia deriva " di formazione ", ma non c'è solo la ricerca da incentivare, ci sono anche le metodologie di studio che devono cambiare.

Avere contatto con la materia oggi è indispensabile agli studenti, per questo sono necessari spazi pertinenti e adeguati anche con il contributo delle aziende che devono maggiormente essere presenti nel mondo universitario per dare forma alla realtà, "conditio sine qua non" all'inserimento diretto degli studenti, non solo universitari, nel mondo del lavoro. 

Anche gli istituti superiori dovrebbero essere rinnovati, sia essi licei che istituti tecnici. I laboratori sono obsoleti o museali, non c'è contatto con la realtà se non in rarissimi casi in cui un " prof " vede oltre.

Un nuovo polo universitario, ben venga se sarà pensato e realizzato in funzione dei cambiamenti che l'università dovrebbe attivare, anche nella forma " a distanza " per le materie di base umanistica che permettono questo.

Certamente gli studenti devono studiare, non gozzovigliare a spese del cittadino, da loro ci si aspetta la generazione futura di teste pensanti ma anche di mani che sappiano fare. 

Gianluca Gennai

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