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Inviato da avatar Sandro Lecca il 27-03-2017 alle 16:05

Nel corso del 2016 sono stato impegnato nella realizzazione di una serie di brevi video sulle piazze milanesi. Le piazze "osservate" sono 19, tra centro e periferia, piazze storiche e piazze nuove. Ora vorrei ritrarre la 20^ piazza, l'ultima, giusto per fare numero tondo (accetto eventuali suggerimenti, ma solo per piazze di periferia). Poi vorrei scrivere un testo di sintesi di questa esperienza (accompagnato forse da una sintesi anche dei video). E' questo il motivo che mi ha spinto a utilizzare lo spazio del Forum, sperando di sollecitare qualche interesse intorno al tema. 

La domanda di partenza è: Milano è una città di piazze? La risposta che viene data è per lo più negativa, prevalendo lo stereotipo di Milano come città senza piazze: quante volte mi è capitato di sentir dire "A Milano le piazze non esistono". Se si pensa alla piazza di origine rinascimentale o medioevale questo può essere in parte vero. Ma in termini generali no, perchè a Milano si contano tante piazze, forse anche troppe. 

Dico troppe perchè la tendenza degli ultimi anni  - spinta forse da un desiderio di dare agli spazi un richiamo di agggregazione sociale - è di creare nuove piazze un po' dappertutto. Che a volte piazze proprio non sono. E' il caso ad esempio della piazza Gino Valle, la più grande "piazza" di Milano (più grande della stessa piazza del Duomo), ma anche la più vuota: una vera non-piazza. Una non-piazza che tra l'altro ha cancellato un importante luogo della storia di Milano (il Portello Alfa Romeo) senza conservarne la minima traccia. Un altro luogo chiamato impropriamente piazza è Piazza Kennedy (Gallaratese), che è solo una rotonda spartitraffico dove non si vede anima viva. 

Ma a volte succede il contrario. Piazzale Selinunte non è un piazzale, ma una vera piazza, come vera piazza è Viale Rimembranze, che non è neppure un piazzale. Sono le incertezze di una toponomastica milanese, per la quale il significato dei termini identificanti il luogo piazza-piazzale-viale non sempre appare chiaro. 

A parte gli aspetti nominalisti, la questione di fondo è: i milanesi vivono davvero le tante piazze di cui dispongono? E come le vivono? Nonostante abbia filmato (di solito tra il primo pomeriggio e il far della sera) uno spaccato significato di piazze non saprei bene come rispondere, soprattutto alla prima domanda. Ogni piazza sembra fare storia a sè, in base anche alla propria conformazione e al contesto sociale e urbanistico in cui è collocata.

La sensazione prevalente è però che i milanesi manifestino un desiderio di piazza forse superiore a quello che ci aspettterebbe. Anche le piazze non particolarmente attraenti e frequentate - e in certi casi neanche molto pulite - appaiono sempre come spazi che comunicano il senso dell'abitare, dell'esserci. Nonostante la loro presunta crisi, le piazze sembrano ancora rivestere una funzione importante nella vita delle persone. Persone che oggi sono sempre più spesso gli stranieri migranti, che seppure se ne stiano per conto loro, condividono con tutti gli altri cittazioni uno spazio di sosta, d'incontro, di raccoglimento. 

Questa, in sintesi, l'idea che mi sono fatto delle piazze di Milano. Voi cosa ne pensate? Che esperienza ne avete?

Grazie per l'attenzione, 

Sandro Lecca

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