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Caro Oliverio,

non è casuale che non ti abbia risposto subito. Ho voluto prendere tempo in attesa di un possibile "commento ufficiale" che invece non c'é stato.

Tu sostieni che i toni da me usati non aiutano. Potresti avere ragione anche se non condivido: questi tempi sono troppo gravi per tacere, non è più stagione di salamelecchi e applausi. Come cittadina non mi accontento di banali "prese visioni" ma pretendo i fatti e la soluzione dei disagi lamentati e per lo più documentati - come capita in questo sito - da chi vive in modo attivo la città.

Le parole, la forma, il gesto, lo stile: non sono concetti vuoti ma rappresentano un contenuto, una sostanza, un significato che - nella fattispecie - in un politico non possono e non devono essere buttati lì a caso. E neppure devono diventare una "mancata risposta" perchè come cittadina interpreto la scelta di non dare risposte consone al ruolo di politico come segno di superbia e arroganza.

Le situazioni irrisolte, quelle che periodicamente sono riproposte dai cittadini, diventano un cancro nel tessuto sociale. Esse sedimentano e si cronicizzano aumentando, tra l'altro, nel sentire comune quel grado di sfiducia, di frustrazione, di biasimo e disistima nei confronti della classe politica.

A maggior ragione nei confronti di quella dell'amministrazione locale che dovrebbe essere più vicina, più solidale e più partecipe alle richieste dei propri concittadini.

Cordialmente, Marialuisa Dacò