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Inviato da avatar Eugenio Galli il 23-08-2018 alle 14:46

Persino il comunicato stampa del Comune di Milano, pubblicato qualche giorno prima di Ferragosto, conferma dunque l’approccio "non neutrale" che si è voluto dare al cosiddetto "dibattito pubblico" sulla riapertura dei navigli.

Qualunque sarà il seguito, con la restituzione dei risultati annunciata per settembre, non posso fare a meno di esprimere anche qui il mio stupore e la disapprovazione per un comunicato istituzionale che, segnalando la pubblicazione dei 41 quaderni di osservazioni degli attori, cita esclusivamente quelli favorevoli, e gli immancabili testimonial, ignorando bellamente i contributi – alcuni pure qualificati e competenti – che esprimono posizioni critiche e contrarie con argomenti oggettivi tutt’altro che banali (penso, ad esempio, al quaderno numero 35, a firma dei prof. Beltrame, Corda, Paoletti e altri, o al quaderno 30 del Comitato navigli). Con buona pace della decantata partecipazione.

Chi si ferma al comunicato stampa è perduto...

Non si trattava certo di fare una lista puntuale dei commenti ricevuti, né di dividere sulla lavagna "buoni" e "cattivi", secondo la distanza dall’ortodossia del pensiero che si asserisce dominante, ma di restituire – questo sì! – un quadro onesto della complessa questione, pur nella inevitabile sintesi di un comunicato, invitando poi agli opportuni approfondimenti con la lettura dei singoli contributi.

E’ solo una questione di forma o di stile? Può darsi… Ma una maggiore cautela dalla fonte istituzionale sarebbe stata doverosa, visto che già sono state sollevate obiezioni su una gestione della partecipazione che, su questo argomento, è parsa a molti viziata da una scelta già compiuta "a monte", rendendo il dibattito uno strumento di ingegneria del consenso, più che un mezzo per la formazione di una decisione ancora in divenire. Il comunicato non fa che confermare la fondatezza di quelle critiche.

Aggiungo che, poiché in questo caso non si tratta di un referendum – con un sì o un no pronunciato su uno specifico quesito – non ha molto senso, a mio parere, limitarsi a fare la conta numerica dei pareri favorevoli, rispetto a quelli contrari, prescindendo dal merito dei contenuti, come pure ho visto riproporre da qualcuno con ingenua insistenza.

Quindi nel rispetto delle diverse opinioni espresse (anche di chi desidera poter attraversare Milano pagaiando in canoa), non si può trascurare neppure la rilevanza delle competenze, dimostrando di prestare ad esse la dovuta attenzione. Altrimenti, per la formulazione di una diagnosi, andremmo dal cartomante o compulseremmo l’opinione della piazza (reale o virtuale), o il numero dei "like", anziché rivolgerci ad un medico esperto della materia. Sfidando la sorte, con risultati facilmente immaginabili.

Eugenio Galli

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