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Egregio Assessore, sulle questioni tecniche non ritiene suo compito rispondere, e va bene.
Ma... io le ho posto anche un paio di questioni prettamente politiche alle quali non dovrebbe, a mio modesto parere, sottrarsi.
Lei non ci risponde circa le affermazioni del Sindaco in relazione alla necessità di un nuovo referendum su basi concrete e specifiche. Affermazioni che al momento appaiono dallo stesso, e da Lei in particolare, totalmente smentite.
Le rammento che all'ultimo incontro all'Urban Center, prima che intervenissero le numerose contestazioni al progetto, fu proprio Lei stesso a segnalare che "al posto di un referendum dove si chiede un sì o un no, si e' preferito fare un percorso di informazione".
Ora, per cortesia e per dovere istituzionale, mi risponda: perche' non si vuole piu' chiedere ai cittadini milanesi se vogliono spendere 150 milioni per quest'opera dalle caratteristiche prettamente estetiche e dagli esiti perlomeno discutibili (nel senso che si prestano a valutazioni opposte)?
Eppure la Sua biografia inizia proprio con il Suo impegno nell'animare referendum e campagne. Ha forse perso qualcosa varcando la soglia di Palazzo Marino?
Perche', vede, dal 2011 sono cambiate tante cose e la quotidianità dei milanesi (dall'aria che respirano allo stato del verde che si trovano sottocasa) è rimasta la stessa, se non peggiorata. Forse ci sono i nostri concittadini, quelli dei Municipi dal 2 al 9 per intenderci, che magari preferirebbero vedere dalle loro parti , ad esempio, un po' meno sciatteria e degrado.
Con 150 milioni si costruiscono 2500 nuove abitazioni popolari o se ne ristrutturano 5/8000; oppure si possono rifare a nuovo 100 piazze, oppure sistemare 300 km di strade e marciapiedi, oppure ristrutturare le molte scuole in stato di degrado.
Cordiali Saluti
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