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Inviato da avatar Enrico Vigo il 11-10-2011 alle 13:03

Milano Smart City: ATM, biglietto, abbonamento, oppure …

Prima o poi occorrerà pensare qualcosa di più intelligente e lungimirante del semplice biglietto o dell’abbonamento, e introdurre con gradualità elementi nuovi di finanziamento del servizio pubblico, in una logica di decentramento più vicina ai bisogni dei cittadini.

Intanto il servizio pubblico riguarda tutti, non solo l’utenza, pertanto occorre che lo stesso sia finanziato indistintamente da tutti i residenti, almeno per una minima quota.

L’obiettivo di aumentare l’utenza del mezzo pubblico è un traguardo civile indispensabile.

Non mi scandalizzerei per nulla se:

  • fosse introdotta una tassa simbolica di €12,00(*)/anno per ogni residente in Milano senza esenzioni di reddito o età, e a prescindere dall’utilizzo o meno del mezzo pubblico, un embrione di quello che potrebbe essere uno scenario futuro della mobilità urbana;
  • gli over 65 e i bambini fino a 12 anni potessero viaggiare gratuitamente, in un quadro di altre esistenti esenzioni invariato, aiutando i magri bilanci di pensionati e famiglie;
  • gli abbonamenti mensili per i non residenti fossero tassati di €2,00/mese aggiuntivi.
  • fossero eliminati i privilegi di coloro che non pagano nulla, senza motivo, con regalie a vario titolo da cancellare, specialmente quelle della  “casta” dei politici e dei loro affiliati;

Occorre andare nella direzione di considerare la mobilità pubblica in ambito urbano non solo un servizio sociale a protezione delle fasce basse di reddito, ma una misura strutturale di una società civile evoluta, un plus d’eccellenza di cui essere orgogliosi, per contribuire ad avere una città ordinata, funzionale, vivibile e sana, obiettivo a cui tutti indistintamente devono ambire e contribuire.

Un traguardo non lontano nel tempo dovrebbe essere quello di rendere gratuito per tutti l’utilizzo del mezzo pubblico per i residenti, arrivando gradualmente al suo finanziamento con una tassa locale (spendibile nell’ambito del comune di residenza), gestita intelligentemente, modulata per fasce di reddito, da inserire nella dichiarazione dei redditi, ben collegata con l’Anagrafe Comunale.

Con l’Area Metropolitana, e con una gestione ancora più efficace il tutto dovrebbe essere rivisto e adeguato.

Credo che ci siano le condizioni a Milano (un bacino di utenza di 5 milioni di abitanti) per iniziare una lunga marcia di civiltà verso traguardi nuovi, con gestioni intelligenti e una indispensabile maggiore copertura del servizio pubblico la sera, e nei fine settimana anche nella notte fino ad orari che consentano ai giovani di spostarsi in sicurezza col mezzo pubblico, considerando che di notte la velocità commerciale dei mezzi pubblici può sfruttare il massimo del suo potenziale per gli spostamenti di superficie, complementari del sevizio in sotterranea dei metrò.

Certo il servizio va migliorato, va estesa le rete del metrò, vanno aumentate le corsie protette di tram e bus, va implementato il servizio ferroviario con nuove infrastrutture, occorre pedonalizzare il centro e i centri delle periferie, tutto quello che da anni ci ripetiamo senza mai fare davvero il passo risolutivo.

Agli Amministratori comunali resta il compito di riflettere e guidare la città verso il suo traguardo di maggiore civiltà.

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(*) cifra simbolica puramente indicativa

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