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Inviato da avatar Oliverio Gentile il 31-08-2010 alle 13:55

Da milano.repubblica.it:

http://milano.repubblica.it/cronaca/2010/08/31/news/comunali_pd_in_pressing_su_boeri_d_accordo_tutte_le_anime_del_partito-6652031/

IL VOTO DEL 2011

Comunali, Pd in pressing su Boeri
d'accordo tutte le anime del partito

Nei prossimi giorni l'incontro decisivo con l'architetto milanese, che finora ha sempre smentito
di STEFANO ROSSI

L'interessato da mesi nega ma il pressing del partito non si è fermato nemmeno durante l'estate. Stefano Boeri, architetto protagonista di Expo 2015 ma con simpatie per il centrosinistra, starebbe per dire sì alla candidatura a sindaco propostagli dal segretario metropolitano del Pd, Roberto Cornelli. Boeri dovrebbe sfidare, il prossimo anno, il sindaco in carica Letizia Moratti e dunque, per prima cosa, rinunciare al prestigioso posto nella consulta degli architetti che hanno redatto il masterplan dell'Esposizione.

L'annuncio è atteso durante la festa del Pd, il 19 settembre quando a Lampugnano ci sarà il segretario Pierluigi Bersani. Una scelta coerente con la preferenza del Pd, fin dall'inizio, per un nome importante della società civile anziché per un dirigente interno. Molti, però, hanno detto di no, malgrado le ripetute sollecitazioni. Stefano Boeri (come il fratello economista Tito) non ha fatto eccezione e di recente ha smentito nuovamente la voce di una sua disponibilità. Ma i rumours non si sono placati, anzi.

Boeri, 54 anni, professore di progettazione urbanistica al Politecnico, fautore di una architettura ecologista ed ecocompatibile, è gradito a tutto il Pd, mettendo d'accordo l'ala più movimentista (come quella di "Andiamo oltre", che da mesi chiede di fare presto in vista delle primarie) con l'estabilishment del partito. La prossima settimana ci sarà l'incontro decisivo con Pierluigi Bersani.

La candidatura di Boeri condizionerebbe le primarie del centrosinistra, la cui data è tuttora un'ipotesi. L'imprimatur di Bersani comporterebbe verosimilmente la rinuncia del consigliere provinciale Roberto Caputo, che si è messo a disposizione per allargare il consenso in direzione di un'area laica e socialista rimasta scoperta nel progetto del Pd. Rimarrebbe in campo Giuliano Pisapia, sostenuto dalla sinistra. Da decidere la sorte del nome atteso dalla riflessione delle 90 personalità cittadine interpellate da Riccardo Sarfatti, ex consigliere regionale. I 90 si riuniscono il 7 settembre all'Umanitaria. La loro "proposta alla città", come loro stessi la definiscono, potrebbe concretizzarsi nella candidatura del costituzionalista Valerio Onida.

Dopo le primarie, il vincitore dovrà fare squadra. Il Pd punta a sostenere il candidato con un programma forte. Rientrerebbero nel gioco Davide Corritore, vicino a Cornelli ma non uomo di apparato: esperto di tecnologie, ha sollevato in Comune lo scandalo dei derivati finanziari. Poi forse spazio all'ex verde Carlo Monguzzi e allo stesso Caputo. Per un ticket con il vicesindaco si dovrebbe aspettare il ballottaggio: sarebbe la carta per un'alleanza al secondo turno con i centristi.

(31 agosto 2010)


Da milano.corriere.it:

http://milano.corriere.it/milano/notizie/politica/10_agosto_31/festa-pd-palasharp-1703671953509.shtml


In programma a Lampugnano

Festa Pd al Palasharp, con tutti i leader
Si cerca il candidato sindaco

Ottanta dibattiti dal 2 al 22 settembre. Si parte giovedì con Rosy Bindi. Un «libro nero» della giunta Moratti

MILANO - Ottanta dibattiti, venti tra concerti e spettacoli, altrettanti momenti dedicati alla cultura, 1.500 volontari che si alterneranno negli stand dedicati al palato, un investimento che si aggira intorno ai 900mila euro (440mila di costi di gestione e 430mila di spese vive) a fronte di un ricavo ipotizzato di 870-880mila euro. Sono i numeri della Festa Democratica che si tiene dal 2 al 22 settembre nell’area di Lampugnano sotto l’insegna «Milano by light» con l’obiettivo di avviare «un confronto con i cittadini e per accendere la speranza di un governo migliore per questa città», nelle parole di Roberto Cornelli, segretario metropolitano dei democratici. Lo Spaziocoop sarà dedicato ai convegni in cui si discuterà di governo nazionale e locale, delle sfide future del Pd, di Expo, di Europa e lavoro, sanità, comunicazione insieme a nomi forti del partito e agli amministratori locali. Ma la festa sarà «effervescente e popolare» anche per gli spettacoli e i concerti che gli organizzatori sperano richiameranno non solo «gli amici del Pd». Sul palco del Palasharp si alterneranno Alessandro Mannarino, Nicola Piovani, Davide Van De Sfroos (l’8), Daniele Silvestri (il 9), Marco Mengoni (l’11), i Modena City Ramblers (il 14), i Legnanesi (il 15), Dalla e De Gregori (il 16), i 99 Posse (il 17), Goran Bregovic (il 21) e Ozzy Osbourne (il 22). Due serate saranno inoltre dedicate a I Legnanesi e al festival della musica metal italiana. Molti gli eventi a ingresso gratuito.

OBIETTIVO SINDACO - Obiettivo degli organizzatori della Festa Democratica è arrivare ad avere qualche indicazione in più sul candidato sindaco di Milano per il centrosinistra alle elezioni amministrative della primavera 2011. Il Pd ha confermato che lo sfidante di Letizia Moratti, ammesso che sia davvero lei a scendere di nuovo in campo per il centrodestra, sarà individuato solo in autunno con le primarie, ma intanto dalla festa del Pd «ci si può aspettare di tutto e di più, certamente molti stimoli» sul tema, ha assicurato Cornelli. «Abbiamo sempre detto - ha aggiunto riferendosi alle aperture all’Udc del segretario lombardo Maurizio Martina - che per noi la cosa importante è la definizione di un programma civico con la società civile. All’interno di questo quadro siamo pronti a discutere con chiunque». L’importante, ha aggiunto il coordinatore cittadino Francesco Laforgia, è mettere in evidenza «i grandi fallimenti della Giunta Moratti su temi come Ecopass, sicurezza e Expo. Nessuna polemica sterile, ma le responsabilità vanno additate».

IL LIBRO NERO E IL LIBRO BIANCO - Oltre al «libro nero» dell’attuale amministrazione, i dibattiti della Festa Democratica scriveranno le pagine di un «libro bianco» con le proposte del Pd sugli stessi temi. La base del confronto con i candidati alle primarie come Giuliano Pisapia, l’unico che per ora si è fatto avanti. La festa del Pd sarà aperta il 2 settembre dal presidente Rosy Bindi; in programma un dibattito sulle «sfide del futuro». Il 19 è atteso il segretario Pierluigi Bersani. Nel mezzo passeranno da Milano quasi tutti gli esponenti di prima fila del partito come Walter Veltroni (il 9), Piero Fassino (il 4), Giuseppe Fioroni (l’8), Dario Franceschini (l’11), Anna Finocchiaro (il 14) e Ignazio Marino (il 16). A chiudere sarà Enrico Letta il 20 settembre. Il 15 ci sarà il segretario della Cgil Guglielmo Epifani. Letizia Moratti è stata invitata, ma non a un dibattito. Il Pd aspetta una sua risposta, così come dal presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni. Il presidente della Provincia di Milano Guido Podestà ha già fatto sapere che rinuncerà «a una partecipazione limitata da Cornelli a un giretto tra gli stand che vendono gnocco fritto ed erbazzone».

Redazione online
31 agosto 2010


Da milano.repubblica.it:

http://milano.repubblica.it/cronaca/2010/08/31/news/milano_il_pd_punta_sull_archistar_boeri_progetto_civico_per_battere_la_moratti-6666657/ 

IL VOTO DEL 2011

Milano, il Pd punta sull'archistar Boeri
"progetto civico" per battere la Moratti

In vista delle primarie per le comunali, Bersani vuole costruire una candidatura dal basso
Il centrosinistra spera che Albertini costringa il sindaco al ballottaggio. In corsa anche Pisapia
di ANDREA MONTANARI e STEFANO ROSSI

«È lui l’uomo giusto». Quando i dirigenti locali del Partito democratico glielo hanno fatto conoscere, qualche settimana fa, Pierluigi Bersani ha dato il via libera all’operazione Milano 2011, senza esitazioni. “Lui” è Stefano Boeri, 54 anni, architetto. Il (probabile) candidato sindaco alle elezioni della prossima primavera, il prescelto per sfidare Letizia Moratti, che alla fine del primo mandato presenta un bilancio che perfino Pdl e Lega, al di là delle dichiarazioni di facciata, considerano magro.

Bersani e Boeri si sono visti e probabilmente si rivedranno a breve, quando l’architetto milanese sarà di ritorno da un viaggio negli Stati Uniti. Un vertice dal quale il principale partito d’opposizione aspetta di conoscere la decisione finale di Boeri, la sua scelta definitiva su quel «progetto civico» – una candidatura che nasca fuori dal perimetro dei partiti, capace di “legare” esperienze e risorse diverse provenienti dalla città, dalle professioni, dall’economia, dal sociale – che è lo schema di gioco scelto per vincere in una metropoli che i democratici, dopo molti anni e molti insuccessi, giudicano nuovamente «contendibile».

Boeri è un professionista affermato, protagonista del progetto per l’Expo che Milano organizzerà nel 2015, autore della riqualificazione dell’isola della Maddalena, che avrebbe dovuto ospitare il G8 del 2009, di progetti innovativi ed ecocompatibili per alcune grandi trasformazioni urbane, come quella di Porta Nuova-Garibaldi, ancora per Ligresti e il fondo immobiliare Hines. Un’archistar che sta disegnando il Cerba, il Centro europeo per la ricerca biomedica promosso da Umberto Veronesi e realizzato da Salvatore Ligresti, ma il cui cuore batte a sinistra. Tradizione di famiglia, alto borghese e milanesissima.

Il profilo giusto, secondo il vertice milanese del Pd, per rappresentare un mondo partecipe della politica cittadina ma lontano dalle ideologie, in grado di fare la differenza nei confronti del sindaco uscente Letizia Moratti, che gli ultimi scontri con la sua stessa maggioranza di centrodestra, dall’Ecopass alla questione dei terreni dell’Expo, hanno indebolito. Dentro e fuori Palazzo Marino, sede del Comune di Milano. Inoltre, Boeri sarebbe in grado di parlare a un elettorato più ampio e di favorire un allargamento della coalizione, operazione non facile alla quale si stanno applicando Maurizio Martina e Roberto Cornelli, segretario regionale e metropolitano del Pd.

La “liturgia” prevederebbe dunque un Boeri espressione della società civile, una candidatura promossa dal basso che il partito appoggerebbe come soluzione unitaria per l’intero centrosinistra. Il tutto in vista delle primarie, che pure parte del Pd milanese digerisce a fatica. Soprattutto dopo che da due mesi è sceso in campo l’avvocato Giuliano Pisapia, ex parlamentare di Rifondazione comunista. Uno che può dire di avere sconfitto Silvio Berlusconi, come legale di Carlo De Benedetti nel processo per il lodo Mondadori. «Sono felice che arrivi un altro candidato alle primarie, un momento di ricchezza di idee e di mobilitazione di persone che non si muoverebbero per un candidato scelto solo dalle segreterie», è il commento di Pisapia, che a fare un passo indietro non pensa affatto. Anzi rilancia: «È fondamentale che alle primarie possano partecipare anche i non iscritti ai partiti del centrosinistra».

Anche Pisapia si presenta con il sostegno della società civile (anche se dietro di lui premono i partiti della sinistra radicale), un terreno che si sta dissodando con grande impegno, perfino durante il mese d’agosto, unico nel centrosinistra a fare il controcanto a una Moratti scatenata a caccia di consensi nelle feste degli anziani e nelle sagre di quartiere. L’ex candidato alle regionali Riccardo Sarfatti, coscienza critica della sinistra, ha radunato sotto la sigla «Milano riparte» una novantina di personalità cittadine (inclusi Francesco Saverio Borrelli, Umberto Eco, Guido Rossi) che stanno ragionando su una rosa di nomi: «Stefano Boeri è uno di questi, non l’unico — spiega Sarfatti — certo è molto competente e non ha il limite di una candidatura di partito».

Parole che fotografano bene gli umori che circondano a Milano i partiti del centrosinistra, cui gli elettori addebitano le molte sconfitte patite negli anni. Anche per questo, al candidato sarà chiesto di impegnarsi a restare in Comune sia in caso di vittoria che di sconfitta. Non come accadde cinque anni fa, quando l’ex prefetto Bruno Ferrante lasciò dopo pochi mesi il posto di consigliere comunale per diventare un consulente del costruttore — ancora lui — Salvatore Ligresti. La parola d’ordine è non ripetere gli errori del passato. Quando proprio Ferrante fu costretto a scavalcare a sinistra Dario Fo, candidato alle primarie per Rifondazione comunista, e compì alcuni passi falsi forse decisivi.

Boeri è un comunicatore disinvolto, su questo versante dà garanzie. Ma la partita resta difficilissima. Per questo il Pd corteggia assiduamente l’Udc, nella speranza di allargare la coalizione al centro. E guarda con interesse anche nel campo avverso, dove un aiuto potrebbe venire dall’ex sindaco Gabriele Albertini, che sta cullando il sogno di una lista civica – insieme ai finiani – che pescherebbe nel centrodestra, costringendo la Moratti al ballottaggio. Al secondo turno, una convergenza di interessi tra Albertini e il candidato di centrosinistra potrebbe garantire il sospirato sorpasso. Fantapolitica? A dar retta alle indiscrezioni, i primi abboccamenti avrebbero già avuto luogo. Ma naturalmente molto dipenderà dall’evoluzione del quadro politico nazionale. E dall’incontro – già programmato per settembre – tra Albertini e Silvio Berlusconi.

(31 agosto 2010)

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