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Inviato da avatar Oliverio Gentile il 15-11-2010 alle 18:16

Da milano.corriere.it:

http://milano.corriere.it/milano/notizie/politica/10_novembre_15/pisapia-1804173070762.shtml?fr=correlati


il candidato sindaco alle elezioni amministrative della prossima primavera

Pisapia: «Ora non disperdere energie. Allarghiamo la coalizione ad altri partiti»

«La candidatura di Albertini non ci toglierebbe voti»
La Moratti: spero in una competizione corretta

MILANO - Prima i ringraziamenti: «ai candidati che si sono impegnati in queste primarie, ai partiti, alle associazioni e ai comitati che sono riusciti a riunire una comunità che ci porterà a vincere contro il centrodestra». Poi la linea d'azione: non nomi, non una squadra da mettere insieme, ma la costruzione di una coalizione. Questo il primo passo che Giuliano Pisapia intende compiere nel cammino che lo porterà nella primavera del 2011 a sfidare Letizia Moratti per la poltrona di sindaco di Milano. «Dobbiamo allargare la coalizione - ha detto - sia a livello dei partiti, sia verso tutte quelle realtà associative che hanno deciso di attendere l'esito delle primarie prima di schierarsi». E parlando alla stampa il giorno dopo la vittoria alle primarie del centrosinistra, Pisapia ha anche voluto mettere la parola fine alle «scaramucce» pre-voto con il principale sfidante, Stefano Boeri. «Per me, da oggi, il passato è passato. I quattro mesi di campagna elettorale sono alle spalle, guarderò soltanto avanti. Con tutti gli altri candidati abbiamo rinnovato l'impegno di lavorare insieme, senza più tentennamenti, con un unico obiettivo. Un bene prezioso che non sprecheremo».



Avanti uniti, è dunque il messaggio del candidato sindaco, che prima marca la differenza con il centrodestra: «ancora una volta ha calato dall'alto il proprio candidato, senza rendersi conto che molti milanesi sono delusi dalla Moratti. Noi possiamo avvicinarli e convincerli che il nostro programma potrà rendere migliore Milano, dare una svolta alla città». E poi assicura: «Il percorso lo sceglieremo insieme agli altri candidati». Nessuna lista civica da parte di Valerio Onida, appoggio pieno di Stefano Boeri. «L'obiettivo sono le elezioni, per dare un sindaco di centrosinistra a Milano». «Ora è importante non disperdere queste energie e questa ricchezza, costruendo tutti insieme una grande coalizione capace di parlare a tutti i cittadini, ai loro bisogni e alle loro straordinarie risorse civili e di dare vita a progetti concreti per restituire a Milano la sua identità di città costruttiva, all'avanguardia, aperta, generosa». Pisapia spiega di volersi occupare solo di Milano, «dopo tanti anni in cui mi sono impegnato nella politica nazionale». Unici referenti, gli amministratori locali, la segreteria milanese e provinciale del Pd. A chi gli domandava se avesse parlato con il segretario nazionale del Pd, Pierluigi Bersani, ha risposto: «Qui stiamo parlando di Milano. Per la politica nazionale ci saranno altri che penseranno a governare il Paese quando ci saranno elezioni anticipate».



Con i vertici del Pd, condivide la necessità di analizzare i motivi del calo dei votanti alle primarie. «Dobbiamo analizzare tutte le percentuali - ha spiegato - anche perchè sono diverse da zona a zona. Però, farei anche due considerazioni molti semplici, cioè che a questa consultazione non hanno aderito per scelta alcuni partiti piccoli, che invece avevano partecipato alle altre primarie; inoltre, dato, non secondario per una città come Milano, i seggi sono stati chiusi con due ore di anticipo. Ma - aggiunge - bisogna anche pensare all'impegno delle migliaia di persone che hanno partecipato alla campagna elettorale: una partecipazione mai vista, più forte, preziosa ed entusiasta che mai». Non entra nel merito del dibattito interno dei partiti e della «pausa di riflessione» annunciata dai vertici locali del principale partito di centrosinistra. « Attendo con fiducia questo dibattito e penso che potremo tra pochi giorni iniziare a ragionare insieme su quali sono i passi che possiamo fare da subito per trovare la più ampia coalizione possibile e una sintesi tra i programmi dei diversi candidati».

Infine, i contendenti. Se Albertini decidesse di candidarsi? «Attendo questa decisione. L’unica cosa di cui sono sicuro è che se Albertini scenderà in campo non toglierà un voto al centrosinistra ma a un centrodestra che già è diviso. Quanto a Letizia Moratti, il sindaco di Milano e candidata del Pdl per la riconferma alle elezioni del 2011, si dice per nulla influenzata dal risultato delle primarie. «Mi auguro di avere una competizione corretta, il mio lavoro non cambia» ha detto. «Lavoro tutti i giorni con il massimo impegno per la città e per i suoi piccoli e grandi problemi».

A. D. G.

15 novembre 2010 (ultima modifica: 16 novembre 2010)


Da milano.repubblica.it:

http://milano.repubblica.it/cronaca/2010/11/15/news/pisapia_allargher_la_mia_coalizione_per_convincere_i_delusi_della_moratti-9154452/

DOPO LE PRIMARIE

Pisapia: allargherò la mia coalizione
per convincere i delusi della Moratti

I progetti del candidato che correrà per la poltrona di Palazzo Marino dopo aver sconfitto Boeri
"La squadra mia sarà un riferimento anche per il Pd. Mi aspetto un grande contributo dai partiti"
di ORIANA LISO

Non capita tutti i giorni di festeggiare la propria vittoria accogliendo con un abbraccio gli sconfitti. Non si parla di Stefano Boeri, ma dei dirigenti locali del Pd. Che poco dopo aver annunciato di voler rimettere il mandato, sono andati a rendere gli onori a Giuliano Pisapia, dopo la sbornia elettorale di domenica notte. Ed è con Cornelli e Martina davanti che il candidato sindaco del centrosinistra analizza il voto, traccia una linea per i prossimi mesi di campagna elettorale “vera”, inizia a scontornare quelli che potrebbero essere alleati utili — se non indispensabili — nella corsa di primavera. Quella che, nelle sue parole, è una «possibilità concreta» di battere una Moratti «in aperta perdita di consensi, perché ha tradito la fiducia dei milanesi che l’hanno votata». Guarda ai delusi di donna Letizia e carica: «Possiamo convincerli».

Il videoracconto delle primarie (video)

Una maratona, quella che lo aspetta, che dovrà includere in squadra, necessariamente, chi oggi non c’era, vedi l’Idv. «Allargheremo la coalizione», dice senza giri di parole. Ma è una sfida che dovrà anche guardarsi da colpi alle spalle e da candidature fino a pochi mesi fa inimmaginabili. «Il passato è passato, da oggi guarderò solo avanti», è l’esordio di Pisapia, il suo modo di chiudere polemiche e contrasti di queste ultime settimane, presentandosi in via Pergolesi con due dei suoi uomini più fidati: il coordinatore dei comitati Paolo Limonta e “l’eretico” del Pd Davide Corritore. In quell’avanti ci mette subito gli altri tre candidati con cui, ribadisce «abbiamo rinnovato l’impegno di lavorare assieme e di decidere assieme il percorso».

Anche riguardo a una eventuale lista civica di Onida? Sì, anche riguardo a quello, e per questo ora un passaggio fondamentale — delegato agli uominimacchina dei comitati elettorali, che potrebbero fondersi — sarà quello di cucire assieme le idee migliori dei quattro programmi per allargare il consenso. Perché Pisapia è uomo troppo esperto per non sapere che il risultato importante di queste primarie non basta, e che alle elezioni di primavera bisognerà contrastare le truppe cammellate del Pdl.

È proprio nell’analisi del voto che l’avvocato tratteggia quello che sarà un impegno fondamentale dei prossimi mesi: «Sicuramente c’è stata maggiore partecipazione in campagna elettorale che non alle urne, ma non si può dimenticare che a queste primarie non hanno partecipato, per scelta, partiti e associazioni che hanno valutato meglio attenderne l’esito». L’unico nome che si riesce a strappargli è proprio quello dell’Italia dei valori, ma è ad un elettorato più vasto che Pisapia e i suoi consiglieri dovranno guardare, ipotizzando gli scenari possibili. Quello, prima di tutto, di una corsa a tre: Moratti a parte, infatti, potrebbe arrivare la ventilata candidatura di un terzo polo centrista, con Udc e Fli, che potrebbe portar via una buona manciata di voti (quantificabili in una decina di punti percentuali) al centrodestra. E questo anche senza una candidatura eccellente come quella di Albertini: a questi voti bisognerebbe puntare per una pesca fortunata al secondo turno.

Le insidie vere sono dietro altri angoli: e a un possibile candidato del movimento di Grillo potrebbe aggiungersene un altro, a capo di una lista civicoambientalista a lui contrapposta. Spunta, per questo, il nome dell’ex assessore Edoardo Croci, con i suoi compagni di strada nella campagna referendaria sull’ambiente: il verde Fedrighini, il civico Montalbetti, chissà se anche i radicali di Cappato. Ecco perché, ora, Pisapia deve agire per cerchi concentrici: deve riportare alle urne il suo elettorato, ma soprattutto i votanti del Pd che hanno marcato visita domenica, senza però toccare il gentlemen’s agreement con i dirigenti del Pd (o quel che ne resta). Una lezione che Pisapia conosce bene, tanto da non sbilanciarsi in nomi e composizioni di squadre: «Sarò indipendente nella scelta, ascoltando però le voci di tutti».

Difficile capire se in questa squadra vorrà e potrà entrare anche Stefano Boeri, se ci sarà un ticket con lui, ma è soprattutto ai Democratici che ribadisce: «Sono certo che sarò un riferimento per il Pd», usando loro la delicatezza di non nominare i partiti che invece hanno sostenuto lui, quella sinistrasinistra che qualcuno potrebbe usare come il suo peccato originale. Etichette, nient’altro, dice Pisapia, «da cui non ho bisogno di smarcarmi: è la mia storia politica e personale a dire che sono capace di dialogare anche con chi non la pensa come me, portandolo sulle mie posizioni».


Da milano.corriere.it:

http://milano.corriere.it/milano/notizie/politica/10_novembre_15/letizia-candidata-1804170948732.shtml

VERSO LE COMUNALI

Berlusconi: Letizia è la nostra candidata a sindaco di Milano

Telefonata del premier in diretta alla kermesse del Pdl Moratti: sorpresa anch'io. La Lega: ma deciderà Bossi

MILANO -
«Non vi preoccupate, il palco regge», sorride il ministro Ignazio La Russa, mentre invita l'intero gruppo degli amministratori del Pdl a riunirsi davanti alla platea del Teatro Nuovo, è una sorta di «stringiamoci a corte» e infatti poco dopo partono le notte dell'inno di Mameli, che molti cantano con la mano sul petto, e alla fine gli altoparlanti amplificano la voce di Silvio Berlusconi in collegamento da Roma. «Sono seduto alla mia scrivania», racconta il premier, che prima scherza sul Milan e sull'Inter, e poi sorprende sostenitori e vertici del partito: «So che siete lì tutti riuniti - dice il presidente del Consiglio - e che state pensando a come prepararci per le prossime elezioni a Milano per sostenere la nostra Letizia, a cui vanno tutti i nostri in bocca al lupo».
È l'investitura, l'annuncio che il sindaco di oggi sarà anche il candidato sindaco del Pdl per le prossime elezioni. È la certezza che da mesi si attendeva e non era ancora arrivata. Tanto sorprendente e inatteso è stato l'annuncio che lei, la protagonista, Letizia Moratti, aveva già lasciato il meeting quando è arrivato il collegamento con Berlusconi. La notizia dell'ufficialità della sua ricandidatura l'ha raggiunta attraverso le telefonate dei giornalisti.

Era in via Padova, Letizia Moratti, a un incontro con i cittadini alla bocciofila del quartiere, là dove era andata dopo i disordini di qualche mese fa e aveva promesso di tornare. Ha portato del vino, mangiato un piattino di gorgonzola con polenta, poi ai suoi più stretti collaboratori ha confidato: «Sono molto felice e orgogliosa, continuerò a lavorare sulla strada già intrapresa in questi anni». Sull'annuncio inaspettato, la Moratti avrebbe ricordato con un sorriso: «Anche in occasione della prima candidatura successe qualcosa del genere, ero in Marocco per firmare dei protocolli sull'istruzione, Berlusconi era in Sicilia e annunciò che sarei stata io a correre per diventare sindaco di Milano».

Il resto, nel panorama politico del centrodestra, sono congratulazioni e auguri. Con una sola voce a incrinare il clima di coesione. La voce della Lega: «Il sindaco Moratti sta lavorando bene - ha affermato l'eurodeputato del Carroccio Matteo Salvini - ma l'ultima parola spetta a Bossi». Lo stesso Senatur, la sera delle ultime elezioni regionali, si propose come futuro sindaco e da allora non ha ancora formalmente ritirato la sua candidatura. «Al momento l'unica certezza - ha concluso Salvini - è che nel futuro di Milano ci sarà più Lega: la sola forza politica concreta ed efficace».
Di primarie del centrosinistra si parla poco e malvolentieri all'incontro del Pdl al Teatro Nuovo («Vi ringrazio, siete almeno mille», dice il presidente della Provincia Guido Podestà ai sostenitori del partito). Qui, nel teatro/«covo» del partito in San Babila, il vero nemico è Fini e il suo «Futuro e libertà». Il vicesindaco, Riccardo De Corato, espone i meriti dell'amministrazione e attacca duro citando il manifesto attaccato un po' dovunque e che (qualcuno scommette) sarà uno dei leitmotiv della prossima campagna elettorale: «La sinistra e Fini vogliono farli tornare», recita lo slogan sopra una grande foto di un barcone carico di clandestini.

Complimenti e auguri per la ricandidatura della Moratti sono arrivati da Guido Podestà, dai ministri Mariastella Gelmini e Michela Vittoria Brambilla, dal responsabile della Difesa Ignazio La Russa, che ha spiegato: «Il sindaco non ha bisogno di una ricandidatura perché non esiste un sindaco che ha governato bene che non abbia il diritto di prolungare il proprio mandato: quindi per noi è sempre stato scontato che la Moratti fosse candidata». Un passaggio importante nelle prossime settimane sarà «una grande manifestazione di rilancio del programma per la città».
La Russa è stato l'unico a parlare delle primarie del centrosinistra, aggiungendo anche una valutazione dei candidati: «Boeri per me va bene, ma stimo di più Pisapia». E a chi dice che la vittoria del Pdl è scontata, La Russa risponde: «Nessuna campagna elettorale può esserlo, ogni partita contiene rischi e per questo va giocata con convinzione, fino in fondo».

Gianni Santucci
15 novembre 2010

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