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Inviato da avatar Oliverio Gentile il 26-11-2010 alle 23:13

Da notizie.virgilio.it:

http://notizie.virgilio.it/notizie/politica/2010/11_novembre/26/milano_2011_lega_padana_candida_sindaco_l_ex_ministro_pagliarini,27193677.html

Milano 2011/ Lega Padana candida sindaco l'ex ministro Pagliarini
Programma a base di merito, concorrenza e federalismo svizzero

Giancarlo Pagliarini, già ministro leghista del Bilancio del primo Governo Berlusconi, si candida a sindaco di Milano come indipendente della Lega Padana Lombardia. L'ex militante del Carroccio, che ha lasciato il movimento di Bossi nel 2007 per iscriversi al gruppo misto di Palazzo Marino, ha come modello politico-istituzionale la Svizzera e si presenterà con un programma basato su tre punti fondamentali: federalismo, meritocrazia e liberismo. Tre linee guida che, a suo parere, dovrebbero abbattere gli attuali steccati della politica. "I politici dovrebbero fare con onestà - spiega l'ex ministro transitato, senza prendere la tessera, anche nella Destra di Storace - quello che noi non riusciamo a fare individualmente. Non ficchino però il naso nei nostri affari. Garantiscano la sicurezza dei cittadini, facciano in modo che i processi si svolgano in fretta e tengano in galera i ladri. Al resto ci pensiamo noi. Siamo convinti che la differenza non è tra destra e sinistra, ma tra statalisti e liberisti. Certe categorie politiche, come Gianfranco Miglio diceva nel 1964, sono malattie infantili". L'esperienza in Parlamento e in Consiglio comunale gli ha infatti insegnato, aggiunge, che "le opposizioni oggi non hanno l'obiettivo di fare il bene comune, ma battaglia politica. Pagliarini assolve l'attuale sindaco Letizia Moratti, il cui "unico difetto è stato quello di aver parlato poco con i cittadini", ma anche gli ex compagni della Lega: "Non posso che dirne bene. E' diventata un po' uguale agli altri partiti anche se rimane migliore. Non capisco soltanto perché insista col chiamare federalista una legga giusta, quella che riforma i movimenti finanziari tra centro e periferia, ma che con il federalismo non c'entra nulla".


Da milano.repubblica.it:

http://milano.repubblica.it/cronaca/2010/11/26/news/la_moratti_mette_le_toppe_alla_citt_120_milioni_per_le_opere_pre-elettorali-9553564/

VERSO IL VOTO

La Moratti mette le toppe alla città
120 milioni per le opere pre-elettorali

Dalle strade alle scuole, la giunta di centrodestra approva un pacchetto di lavori sempre annunciati e mai realizzati. Silenzio sul canale anti-alluvioni per il Seveso. Una sventagliata di nuove telecamere
di ORIANA LISO

A cinque mesi dalle urne arriva il pacchetto di opere pubbliche in chiave elettorale, per tirare la volata alla ricandidatura di Letizia Moratti. Una raffica di delibere approvate ieri che mettono mano a ogni settore della vita dei cittadini, investendo in blocco una cifra — oltre 120 milioni — per realizzare lavori rimandati, nella migliore delle ipotesi, nell’ultimo anno. Dalle buche nelle strade all’amianto sulle case popolari, dai muri delle scuole da ritinteggiare ai Raggi Verdi: progetti del bilancio 2010 annunciati mille volte che tra ieri e venerdì scorso, in due sedute di giunta dalla produttività record rispetto alla media, sono stati trasferiti su carta.

I manifesti della campagne elettorale

A grandi linee, circa 70 milioni sono stati stanziati per le infrastrutture, 17 per le scuole e altrettanti per l’edilizia residenziale. Ma è nello specifico che si vede come i progetti approvati seguano curiosamente le priorità indicate dai manifesti elettorali della Moratti. A fare la parte del leone la manutenzione delle strade, 28 milioni di investimento per «rimettere a nuovo circa mille vie all’anno e riasfaltare tutte le 4.200 strade di Milano per Expo», annuncia l’assessore ai Lavori pubblici, Bruno Simini. Ma non ci sono solo le buche: oltre 7 milioni vanno alla segnaletica, all’estensione della sosta regolamentata, alla creazione di preferenziali e ztl. Nuove? «No, sono quelle già in programma», ammette il vicesindaco De Corato. Altri 26 milioni vanno al ponte della Paullese, poco meno di un milione per attraversamenti per disabili, 4 milioni e 800mila per “opere di miglioria delle infrastrutture” per due degli otto Raggi Verdi. I percorsi dovrebbero essere pronti per il 2015, finora ne è stato iniziato solo uno.

I cantieri elettorali per la scuola, invece, impegneranno 15 milioni di spesa, che dovrebbero colmare i lavori che da mesi costringono i genitori a improvvisarsi imbianchini (e per presentare le iniziative sull’edilizia scolastica la Moratti, lunedì, porta a Milano addirittura il ministro Gelmini). Dopo anni di proteste, gli abitanti di cinque condomini popolari vedranno i lavori per togliere le coperture di amianto, ma gli assessori hanno firmato anche per interventi nei mercati comunali, già abbondantemente annunciati, e nei cimiteri. Non sono il milione di posti di berlusconiana memoria, ma anche Milano, nel suo piccolo, assicura: «Con questi progetti offriremo lavoro a 10mila persone, con un indotto di altre 20mila». E, per sveltire le gare, c’è già pronta la cornice dei poteri straordinari che la Moratti si è fatta dare per Expo.

Silenzio su un tema che è entrato solo per pochi giorni nelle dichiarazioni della giunta: lo scolmatore per il Seveso. Approvata invece una sventagliata di 24 nuove telecamere — un milione la spesa — in molti quartieri, tra cui quelli governati dalle ordinanze antidegrado. Segno che l’esperienza del coprifuoco è finita? «Le ordinanze non sono eterne, ne discuteremo a gennaio», taglia corto De Corato. Chiosa dall’opposizione Basilio Rizzo, consigliere comunale della Lista Fo: «Bisognerà capire se, a fronte degli annunci, si supererà la media di opere realizzate ogni anno, che non va mai oltre il 20 per cento di quelle programmate. Quello che mi sembra, per ora, è che la giunta abbia dovuto approvare in fretta tutto quello che c’è sui manifesti della Moratti per non far sembrare che dicessero bugie».

(26 novembre 2010)

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