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Mi rivolgo personalmente al Sindaco Pisapia e all’Assessore Tabacci per sollecitare un rapporto serio e morale nei confronti dei creditori del Comune di Milano. La stretta del credito sta mettendo in ginocchio le aziende (le banche quando c’è il sole ti danno l’ombrello, quando piove te lo tolgono) generando in molti casi problemi di liquidità e funzionamento, tanto più se addirittura lo stato e gli enti locali ritardano i pagamenti oltre i termini contrattuali pattuiti. In molti casi questo significa crisi e licenziamenti o chiusure, nei casi peggiori arrivano anche puntuali i “cravattari“, con l‘usura a mettere nei guai le aziende in crisi di liquidità. Adesso mi chiedo se per caso anche il Comune di Milano non sia tra quegli enti debitori verso le aziende che paga in ritardo le forniture e/o le prestazioni, appesantendo i flussi finanziari, arrecando un danno alla circolazione del denaro e all’economia nel suo complesso.

Sarebbe opportuno bloccare ogni nuova spesa in attesa di sistemare le posizioni pregresse regolarizzando la situazione dei pagamenti, affinché gli stessi siano conformi ai contratti stipulati senza ritardi. In momenti di crisi di liquidità meglio non appesantire le posizioni debitorie delle aziende, salvo che le stesse siano in grado di concordare in origine condizioni di pagamento con tempi più lunghi, calibrando la propria attività conseguentemente, per poter affrontare le situazioni con una programmazione seria, con dati certi e normalizzare i flussi di cassa in base ai fabbisogni aziendali, mai più sorprese sgradite di ritardi non programmati.

Il Comune si deve dare un codice etico ben preciso, pretendere il meglio dai suoi fornitori ma deve anch’esso rispettare i patti, l’andazzo irregolare è una anomalia grave da correggere, intollerabile se il cattivo esempio parte dal Comune.

E’ possibile fare qualcosa di più e di meglio in questa direzione per aiutare la circiolazione del denaro, la formazione della ricchezza e quindi l'economia?