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Inviato da avatar Luca Bosari il 07-12-2011 alle 01:35

Prevenendo la (possibile) citazione di uno studio ARPA di diversi anni fa, che si basa su dati vecchi (2003), avviso che lo stesso è smentito dalla statistica (statistica, non studio), relativa agli anni 2000, pubblicata da ASL Milano relativamente a ricoveri/patologie/mortalità (lo cita anche il corriere nell'articolo linkato sopra). Detto studio, in ogni caso, avverte che molti componenti del PM10 sono solo "sospetti", in quanto la loro eventuale tossicità è nota solo a concentrazioni assai più elevate di quelle che si riscontrano nell'aria di Milano. E' però impreciso per quanto riguarda la composizione delle polveri, e ammette (sta in una delle ultime slide) di non poter determinare quali siano, esattamente, le fonti del PM10.

In questo posso portare qualche - noiosa - informazione, tratta dai lavori del professor Lenz della Università di Vienna, che da molti anni si occupa d’inquinamento. Per prima cosa bisogna scorporare dalla misura delle polveri tutto ciò che è stato prodotto dalla natura, su cui è superfluo o impossibile o inutile intervenire: in particolare, le piante dei parchi di una grande città possono disperdere, in certe stagioni, pollini, oli (terpeni) e altro pulviscolo che in totale possono raggiungere il 35-40% delle polveri captate da una centralina.

Fatta questa operazione, ciò che rimane é diviso in tre fette:

il 47% è costituito da polveri che provengono dall’esterno della città;

il 27% da sorgenti interne alla città;

il 26% è prodotto dal traffico nei dintorni della centralina.

Molto interessante è una distinzione essenziale fra i due modi di produrre poveri da parte del traffico: dal tubo di scarico e dalle ruote. All’interno della città queste due fonti sono equivalenti, mentre dalle tangenziali esterne proviene soprattutto PM10 emesso dai tubi di scarico dei veicoli industriali. I pneumatici contribuiscono a produrre e a sollevare una frazione rilevante di polveri che deriva dall’abrasione dell'asfalto, dall’usura dei pneumatici, dall’usura delle pastiglie. Sono tutte particelle che rimangono a galleggiare nell’aria per diverse ore e quando si depositano sulle strade – se non piove per molto tempo – vi rimangono a lungo e possono venir risollevate dopo alcuni giorni da altri veicoli. Per esempio, dai mezzi pubblici, quando vige il blocco per il traffico privato. Complessivamente, l’industria, le centrali termiche e il riscaldamento domestico (all’interno e all’esterno della città) hanno una responsabilità pari al 33%, ma questa è una media annuale destinata a subire un incremento di circa 10 punti percentuali durante la stagione invernale. Il traffico esterno alla città incide complessivamente per l’8%; quello interno alla città vale il 15% (fra pneumatici e tubo di scarico); mentre il traffico che si svolge nelle vicinanze della centralina produce l’11% delle polveri dagli scarichi e il 15 dai pneumatici. In totale, come abbiamo visto, vale il 26% del totale.

Ebbene, se consideriamo pari a 100 questa frazione, le automobili ne emettono il 9% dal tubo di scarico e il 30% dall’abrasione dei pneumatici; i veicoli industriali, il 33% dallo scarico e il 28% dai pneumatici.

Due cose sono chiarissime:

primo, il 9% del 26%, attribuito ai gas di scarico delle auto nel traffico locale, equivale al 2,5% del totale. Come dire che quando in certe aree si proibisce la circolazione di tutte le auto (a benzina, a gasolio, Euro 0 o Euro 5), si riducono le polveri emesse della stessa percentuale;

secondo, quando si introducono norme più severe per gli scarichi delle nuove vetture, si interviene su una frazione infinitesimale di quel 2,5%, ma non si modifica in alcun modo quella ben più grande prodotta e sollevata dai pneumatici (che nel traffico locale vale 3 volte di più).

Ciò significa che anche se useremo solo auto elettriche o se vieteremo la circolazione di vetture private, saranno sufficienti riscaldamenti domestici, industrie e traffico merci per far superare costantemente i valori-limite delle polveri quando non piove per due settimane. Oggi, non piove da circa un mese. E fermare il traffico è del tutto INUTILE, l'aria potrà essere pulita solo con vento o pioggia.

Con ossequio,

Luca

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