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Inviato da avatar Chiara Copello il 23-12-2010 alle 00:24

Italia Nostra ha sempre avuto un difficile rapporto con la giunta Moratti, una tensione culminata nel 2009 con la decisione di abdicare la gestione del Parco delle Cave.

Un gesto che trapela esasperazione, dato che non si può certo supporre un disamore dell'associazione ambientalista nei confronti di una sua creatura con tanta ostinazione difesa e curata negli ultimi dieci anni.

Poco più di un anno fa Italia Nostra si dimetteva adducendo le seguenti motivazioni: la mancanza di una visione globale del progetto del parco da parte del Comune, realizzato  solo per il 40% (dopo dieci anni); il congelamento di tutti i progetti presentati da Italia Nostra negli ultimi tre anni; la "sindrome da riunione di condominio" di tante associazioni, che ragionano senza una visione globalela disattenzione del Comune, che negli ultimi due anni ha favorito un clima di litigiositàl'eccessiva burocrazia dell'ultimo contratto di collaborazione, siglato due anni fa.

Mi permetterei personalmente di aggiungerne un'altra, credo definitiva: il PII Parco delle Cave, che non sta per "Parte Seconda - Parco delle Cave (magari sottotitolato "Rilanciamo il verde a Milano, completiamo il parco che abbiamo iniziato dieci anni fa), ma sta per Piano Integrato di Intervento Parco delle Cave, ovvero un' operazione immobiliare che si va ad incuneare tra le parti più preziose del parco stesso.

Letizia Moratti e l'assessore Cadeo forse potevano evitare a Italia Nostra due anni di "mobbing" (così è stato definito da CSA - Comitato Salvaguardia Ambiente zona 7) e parlare subito chiaramente; magari si poteva pure trovare una soluzione, che permettesse di realizzare determinate cubature ma con determinate modalità.

Hanno preferito agire nel seguente modo:

  • subito nel 2007 il misterioso ridimensionamento del ruolo di CFU-Italia Nostra nella gestione del Parco delle Cave: la concessione stipulata nel '97 con l'allora sindaco Formentini diventa con la Moratti, grazie ai preziosi consigli dell'assessore Maurizio Cadeo, un contratto di collaborazione. Italia Nostra dovrà d'ora in poi occuparsi della sola manutenzione, vedere se c'è una siepe da tagliare, un melo ammalato, un piccione da seppellire. Questo probabilmente perchè, anno dopo anno, tra pochi fondi, volontari, associazioni.. attorno a due laghetti per la pesca sportiva era stato attrezzato un parco complesso e ispirato ai più avanzati modelli mitteleuropei, un parco che mischiava armoniosamente al suo interno aree naturali, orti urbani, aree ludico-sportive, campi agricoli, e (bellissime) aziende agricole valorizzate. Un parco che aveva ricevuto il riconoscimento di "Tesoro del Mondo" da parte della Federazione Mondiale Associazioni Club Unesco. Un parco che la domenica, bastava non piovesse, era sempre pieno (abitavo da quelle parti fino al 2005, andavo spesso, l'ho visto crescere, e, non dovrei dirlo, diventava più bello del Boscoincittà).
  • il misterioso abbandono di qualsiasi ruolo di coordinamento da parte del Comune nei confronti delle pretese e richieste di tutte le singole associazioni variamente interessate; le precedenti giunte avevano cercato di far collaborare i vari soggetti in un clima sereno e propositivo; Italia Nostra è stata volutamente lasciata in balìa della frammentazione esasperata dei singoli piccoli interessi più che locali, "condominiali".
  • il misterioso congelamento di tutti i progetti presentati da Italia Nostra negli ultimi tre anni.

Mi ripeto sul termine "misterioso" perchè credo che, una volta individuata un'inefficienza grave da parte dell'Associazione, inefficienza che nuoce alla città e ai cittadini, dovrebbe esserne resa edotta l'associazione stessa e i cittadini tutti, soprattutto nel momento in cui tale riscontro implica azioni drastiche come quelle appena elencate, e soprattutto in un caso di eccellenza come questo, che ha visto un'associazione battersi deliberatamente per dare alla città il miglior pezzo di verde possibile, strappandolo alle precedenti cementificazioni e incurie e spese sconsiderate.

Trovo pertanto inutile ora dilungarmi in dettagli sull'articolazione stupefacente del Parco stesso; mi basterebbe sapere perchè non si è mosso dito di fronte a queste dimissioni (il Comune sta dicendo apertamente che le aspettava..); perchè questo mobbing sia stato permesso (la città e le associazioni sono colpevoli di disinteresse, e anche ingratitudine); perchè, se la gestione di Italia Nostra del Parco delle Cave è stata retrocessa a semplice collaborazione nel 2007, è rimasta invece tale per il Boscoincittà (è incoerente); perchè oggi a distanza di tre anni viene chiesto ancora una volta a Italia Nostra di sloggiare (voglio sapere).

La mia fantasia azzarda due possibilità:

1. Moratti + Cadeo dopo attenti studi e valutazioni hanno stabilito che sul mercato ci sono più validi operatori che potranno apportare ancora più cultura ancora più qualità e ancora più verde salutare con meno costi per il Comune; permettiamo loro ordunque di presentare un progetto e un'offerta. (Dubbio: Fedrighini sfida a trovare una qualsiasi altra impresa appaltatrice a sfiorare il loro storico bassissimo costo di gestione; riguardo la qualità, si tratta di ammettere o meno la validità di modelli mitteleuropei che hanno ispirato le pratiche di Italia Nostra e quella del riconoscimento internazionale al parco delle Cave; oltre alle dimostrazioni date dalle assidue frequentazioni scolastiche, e dall'attività di divulgazione del CFU)

2. Moratti + Cadeo hanno nel cassetto un altro bel PII Boscoincittà, o un contratto di gestione vantaggiosissimo, che magari prevede un american disco bar tra le volpi, le lepri e i conigli.

In entrambi casi trovo quantomeno poco elegante il silenzioso addio della giunta ad un'associazione che tanto ha dato alla città. Se anche fosse dimostrato il maggiore interesse della cittadinanza ad una sostituzione dell'operatore di gestione dei due parchi della zona ovest, tale sostituzione andrebbe effettuata apertamente, con un ringraziamento ufficiale, come suggeriva sempre CSA (Comitato Salvaguardia Ambiente zona 7) o, prima di ricorrere ad estremi rimedi, suggerendo la correzione degli aspetti che provocano inefficienze o insoddisfazioni.

Io spero davvero che la petizione on line possa farci avere, almeno, delle risposte.

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