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Inviato da avatar Cinzia Corti il 05-01-2012 alle 00:36

Ho letto con attenzione il lungo e articolato intervento di Fiorella. Concordo.

Ho letto anche i commenti successivi che vari milanesi hanno postato a contributo dell’argomento: se non avessi già avuto presente quali fossero i problemi della partecipazione democratica a 360°, avrei avuto un flash illuminante leggendoli.

Diciamo che ci vuole buon senso e maturità. Capisco che le aspettative deluse possano a volte farci dare giudizi rabbiosi e amari, ma essendo tutti adulti mi aspetto che prima di muovere rimproveri e accuse si considerino alcune cose. Poiché però mi sembra così ovvio quanto sto per scrivere, non vorrei fare la figura dell’oca saccente (molte già razzolando in rete) e mi chiedo se non mi sono persa alcuni passaggi?

Forse l’idea di incontrarsi, proposta da Fiorella, non sarebbe male per verificare se c’è la volontà da parte del sindaco di allestire un progetto di ampio respiro che sia un vero servizio per lui e per i cittadini. Purtroppo l'incontro del 19 si è sovrapposto alla cena di laurea di una nipote, ma essendo terminate le sessioni di laurea e le nipoti, conto di riuscire a esserci. (never say never)

Le considerazioni lapalissiane a cui mi riferivo sono le seguenti:

1) il nuovo sindaco desidera interloquire con la cittadinanza

2) poiché non sembra che né il dialogo, né le informazioni siano veicolate in modo esauriente e univoco (il proliferare dei canali e l’assenza di coordinamento tra di essi porta in genere a confusione e disservizi) possiamo facilmente dedurre che probabilmente la responsabilità della situazione possa attribuirsi alle seguenti ipotesi:

  • A) l’impegno lavorativo necessario ad aprire un canale di dialogo web è stato sottovalutato e/o non organizzato a dovere in termini di forza lavoro: una tale impresa deve essere organizzata come una macchina da guerra, non certamente lasciata al volontariato di alcuni. Ci deve essere uno staff facente capo a un ufficio relazioni esterne che verifichi la precisione delle informazioni che viaggiano in rete e uno staff di informatici che gestisca la parte partecipativa.
  • B) Tutto questo ha evidentemente un costo. Tale iniziativa, fiore all’occhiello della nuova amministrazione, va iscritta a bilancio e deve essere retribuita perché parte fondamentale di una politica di ascolto per la verifica della soddisfazione dei bisogni cittadini.
  • C) Non credo che tale spesa fosse stata messa a preventivo, al massimo lo era per la parte relativa alla gestione della pagina FB di Pisapia. Temo non si sia compresa la portata del lavoro a corollario che si sarebbe creato come indotto. Comunque  si è fatto quello che si è potuto con le forze a disposizione.

3) Bisognerà inquadrare la situazione e l’evoluzione che partecipaMi può o vuole avere, redigere un progetto, dopo aver stabilito il grado di dipendenza/coordinamento che è opportuno avere con Palazzo Marino:

  • a) mantenere una autonomia gestionale/economica, reperendo anche fondi in autonomia?
  • b) chiedere di essere parte del servizio fornito dalla municipalità ed essere retribuiti?

This is the question, o sbaglio?

Cinzia:)

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