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Inviato da avatar Oliverio Gentile il 12-01-2012 alle 19:03

Dall'Ufficio Stampa del Comune di Milano:

AREA C. MARAN: “PARTITA LA MISURAZIONE DEL BLACK CARBON DENTRO E FUORI LA CERCHIA DEI BASTIONI”
Due nuove centraline sul tetto della Galleria Vittorio Emanuele e a Città Studi

Milano, 12 gennaio 2012 – “Abbiamo avviato in due punti della città, all’interno di Area C e a Città Studi, il monitoraggio del black carbon, il composto più tossico e nocivo per la salute umana presente nel particolato fine. Si tratta di una novità importante, che ci consentirà di rilevare la composizione delle polveri e di effettuare un’analisi approfondita anche sugli effetti generati dalla congestion charge. Grazie alla raccolta di questi dati, finora poco approfonditi, avremo informazioni più puntuali sull’esposizione a fattori inquinanti che possono danneggiare maggiormente la salute delle categorie più esposte, bambini e anziani. La rilevazione del black carbon pone la nostra città all’avanguardia in Europa, insieme a Londra, Barcellona e Berlino che hanno già avviato questa nuova metodologia”.

Lo ha dichiarato questa mattina l’assessore alla Mobilità, Ambiente, Arredo urbano e Verde, Pierfrancesco Maran all’incontro che si è tenuto a Palazzo Marino sul tema “Traffico-ambiente-salute: nuovi standard per la valutazione della qualità dell’aria a livello urbano”. All’incontro hanno partecipato Amat, con l’intervento di Bruno Villavecchia, SIMG, Società Italiana di Medicina Generale-Laboratorio di ricerca ambientale, con Giovanni Invernizzi e il Gruppo di Lavoro ISDE, Medici per l’ambiente, con Ario Ruprecht.

Le due centraline di rilevazione del black carbon gestite da Amat, sono attive da ieri. La prima è situata sul tetto della Galleria Vittorio Emanuele, la seconda in piazzale Gorin i (zona Città Studi). I dati saranno inseriti nel bollettino settimanale sulla qualità dell’aria dell’Agenzia mobilità ambiente e territorio del Comune di Milano.

La misurazione del black carbon non sostituisce ma integra la rilevazione degli indicatori tradizionali, come il Pm 10 e il Pm 2,5. Essendo un indicatore di ‘prossimità’ che fa riferimento cioè alle caratteristiche emissive del luogo in cui è rilevato, consentirà di avere informazioni precise sull’esposizione della cittadinanza alle polveri più sottili e dannose - generate, ad esempio, dallo scarico delle auto – e pericolose perché capaci di superare le difese dell’organismo e di penetrare più in profondità nei polmoni.

Entro l’anno il black carbon sarà sottoposto a normativa dall’Unione Europea come nuovo indicatore della reale pericolosità delle polveri fini su scala urbana, la cui presenza interessa soprattutto le grandi città.

In allegato la Presentazione.

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