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Inviato da avatar Enrico Vigo il 18-01-2012 alle 13:32

La grassa abitudine di non usare i mezzi pubblici, per coloro che abitano in zone ben servite, è un vizio diffuso da prevenire, ancor prima che correggere, con l’educazione civica, mai troppo insegnata a scuola ed in famiglia con i giusti obiettivi e con un tasso etico sufficiente. Gli educatori (scuola e famiglie) si beccano spesso l’un l’altro come i polli di Renzo, rimpallandosi responsabilità, senza avere la piena coscienza che entrambi in troppi casi falliscono l’obiettivo di educare i giovani. Educare i “grandi” poi è un’ impresa improba, anche a toccarli nel portafoglio con la benzina a livelli insostenibili di prezzo, l’assicurazione alle stelle, con le sanzioni che prosciugano i sempre più magri redditi della massa dei cittadini, con i costi per parcheggiare in salita e zone  senza parcheggi, paiono fattori non sufficienti a fungere come deterrenti per redimerli da un comportamento insensato, quello di usare l’auto anche quando le alternative sono facili, e a buon prezzo. Che fare? Occorre migliorare costantemente i servizi, aumentare la velocità commerciale dei mezzi pubblici in sede protetta, aumentare le linee metrò (l’eccellenza della mobilità urbana) allargare massicciamente le pedonalizzazioni in centro ed in periferia, aggraziare le zone pedonali per renderle fruibili ed accattivanti, cambiare la geometria delle strade per obbligare la circolazione dei mezzi ad una mobilità morbida, creare piste ciclabili diffuse e sicure visto che Milano ha la fortuna di essere una città piatta, spingere per un modello di città compatibile con le necessità umane, fisiche, psico-fisiche e sociali (la salute innanzitutto, il bene più prezioso che abbiamo), e lavorare in termini culturali per un cambio di rotta dei comportamenti, che possiamo definire illogici ed insani e a danno della collettività nel suo insieme. Non è da sottovalutare poi l’aspetto economico, il mezzo pubblico costa moltissimo alla collettività (ai cittadini che pagano le tasse), le tariffe non coprono mai il costo del servizio, e l’unico modo per abbattere i costi è allargare la base dell’utenza, questo un dovere civico. La città ingolfata, invivibile, pericolosa, e con l’aria irrespirabile è il retaggio di una cultura sbagliata che si è protratta dal secolo scorso oltre il tempo limite, grazie al cielo oggi abbiamo la piena cognizione di quel che siamo e quel che facciamo e per questo possiamo dire a gran voce che “usare i mezzi pubblici è innanzitutto un dovere prima ancora che un diritto”.

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