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Inviato da avatar Bruno Alessandro Bertini il 06-02-2012 alle 11:04

Finalmente un abbozzo di programma di governo.

Purtroppo oggi è una cosa rara, e sembra che tutti i politici navighino a vista senza avere una reale idea sul "che fare?".

Sul contenuto il giudizio potrà essere dato solo con un programma completo e definitivo.

Il vero metro sarà poi il risultato finale, che oggi boccia i governi precedenti.

Semi OT:

Passando alle mie personali impressioni, il bilancio del comune non può essere svincolato da quello regionale e statale.

La risorsa a cui attingono è la stessa (le nostre tasche) e dovrebbero in qualche modo "accordarsi" per essere equi: ad oggi sembra si rubino i soldi allegramente l'un l'altro (allegramente perché non sono loro).

Per assurdo, al comune converrebbe ci fosse più evasione fiscale: il cittadino evade per arricchirsi o comunque garantirsi un tenore di vita elevato. Una città in cui i cittadini dispongono di maggiori risorse finanziarie è una città ricca, che può alzare i prezzi dei servizi e le tariffe.

Questo sarebbe ovviamente ingiusto a livello nazionale, e ribadisco che la chiave sta in un giusto accordo tra i creditori finanziati dal cittadino.

I due estremi sono una città ricca, i cui cittadini evadono le imposte nazionali o una città povera in cui tutti pagano le imposte ma si impoveriscono a tal punto da non poter sostenere il comune che eroga i servizi essenziali (e che è poi obbligato a batter cassa allo stato o indebitarsi).

Il comune, rispetto allo stato, ha però un'arma in più che dovrebbe far valere.

Se ad oggi lo stato è più orientato a tassare i guadagni e ridistribuire poi ricchezza in modo paritario, un comune dovrebbe preferire la tassazione della ricchezza.

Ha infatti maggiori strumenti per stabilire il patrimonio dei cittadini ed erogare i servizi con costi direttamente correlati alla capacità del cittadino di sostenerne le spese.

In definitiva preferirei che tutti i servizi che possono essere dati a livello locale non fossero demandati a regione o stato, con un riequilibrio del peso delle imposte a favore di quelle locali.

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