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Inviato da avatar Corrado Angione il 12-02-2012 alle 14:39

La mia opinione è che la Cascina Linterno sia un tassello del più ampio mosaico costituito dal Parco delle Cave e dal sistema del verde di cintura dell’Ovest milanese. E’ all’interno di tale disegno che andrebbe individuata la sua funzione, e non come elemento a sé stante.
Il sistema al quale faccio riferimento è un mix  di aree verdi dedicate alla fruibilità, con aree destinate alla produzione agricola, in sinergia tra di loro e con l’urbanizzato incombente. Il Piano di Governo del Territorio dovrebbe definire le prime e le seconde, in un sistema unitario, i piani di cintura, uno dei quali è il nostro, dell’Ovest milanese, il cui disegno spetta alla parte pubblica, il Comune di Milano.
Le prime, le aree per il verde pubblico contengono significativi elementi di naturalità (è l'esempio del Boscoincittà e del Parco delle Cave fino a che vi è stata Italia Nostra, ma che ancora oggi cede il passo alla gestione ordinaria).
Le seconde, sono le aree destinate alla produzione agricola periurbana rivolta alla città tramite la filiera corta.
E’ solo in questa cornice che andrebbe a mio parere affrontato il tema della Linterno e del suo contesto. Un paesaggio eccezionale, la cui forma giunge fino a noi probabilmente da epoca pre-romana. Terreni agricoli attualmente coltivati a prato stabile, a seminativo con cereali autunno-vernini, e in parte sistemati a marcita, che non dovrebbero a mio parere più essere separati come ora dalla cascina: principio o conclusione della forma del medesimo paesaggio agrario.
Prioritariamente, occorrerebbe un’ analisi materica del manufatto, la cui esigenza credo sia stata recepita dal gruppo di lavoro comunale.
Interventi dimensionati alla struttura (restauro conservativo, stalle, fienili e ricoveri esterni) e rivolti alla città (il centro agricolo del parco e i servizi che questo può offrire) e con la partecipazione attiva dei cittadini alla realizzazione di orti (rifacimento di quelli Barocco), giardino della frutta ecc.
Che coesistono con le attività culturali previste nell’ambito del progetto della Fondazione Cariplo DACM, e sociali.
Con percorsi divulgativi  e didattici, nei quali non escluderei quelli relativi alla presenza, secondo alcune fonti, del Petrarca.
Ultima, ma non ultimo, il rientro in sicurezza dell’associazione amici Cascina Linterno e delle sue attività culturali.
Personalmente, vedrei favorevolmente la realizzazione di una piccola foresteria (10-15 posti letto), da gestire in un sistema più ampio di strutture ricettive analoghe, che si possono realizzare (Caldera), o già presenti (San Romano).
Riprendendo le riflessioni avviate con Italia Nostra fino a cinque anni fa e purtroppo successivamente interrotte durante la precedente amministrazione. Che andrebbero invece riprese, aggiornate e contestualizzate. Prendendo in considerazione anche nuove e innovative soluzioni, legate alla realtà del Distretto di Economia Solidale e Rurale del Parco Agricolo Sud Milano, da esplorare.
Infine. Il tema è a mio parere la vicenda più ampia dei piani cintura, secondo il mix al quale mi richiamavo.
Chi siano gli attori di tale disegno, mi scuso per l'insistenza, non può che essere la parte pubblica, cioè l’Amministrazione comunale.
In luoghi pubblici di confronto, ai quali siamo stati forse disabituati a seguito di quasi 20 anni di amministrazione di centro destra a Milano. Che ha preferito delegare ad altri e altrove.
Un errore al quale porre rimedio: lo chiedo prima di tutto a questa amministrazione, e a tutti noi.

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