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Come al solito a me pare che il problema sia nella totale assenza di strategie a tutti i livelli, con l'unica eccezione della strategia di pescare a piene mani dalle tasche dei soliti noti.
Negli ultimi 10 anni siamo stati subissati da sproloqui sul mitico "federalismo", vera panacea di tutti i mali italiani, passati presenti e futuri.
Tutti hanno iniziato a parlare di "costi standard" e di gestione degli acquisti come se fosse cosa normale e logica.
Tutti hanno continuato a vedere nel mitico federalismo la fine di tutti i problemi di sprechi e ruberie varie.
Tutti sono prontamente scomparsi nel nulla quando il federalismo ha mostrato il suo vero volto: riduzione dei trasferimenti agli enti locali e aumento delle tasse locali a copertura dei minori introiti.
E' poi storia recentissima, l'apparizione di una norma-aspirapolvere nei riguardi dei fondi degli enti locali che dovrebbero essere trasferiti nel "calderone" centrale.
E qui iniziano (o meglio, continuano) le mie perplessità:
- E' mai possibile riuscire a gestire efficacemente, ammesso e non concesso che esistano volontà e capacità, una finanza pubblica nella quale le regole cambiano ogni trimestre?
- Se era vero prima che il federalismo fosse la cura magica, è altrettanto vero oggi che sia meglio centralizzare il "cash"? Che tradotto, per me significa: chi "ciurla nel manico"?
- Se gli sprechi sono il peccato originale, e chiunque dotato di normale buon senso sa perfettamente che è così, perché nessuno finora ci ha messo le mani veramente?
- Cosa dobbiamo aspettarci nei prossimi mesi riguardo al federalismo? Perché, guarda caso, ancor prima del federalismo, sono arrivate le tasse locali e da quel momento, come d'incanto, il federalismo è scomparso dalle "agende", mentre è prontamente arrivata la centralizzazione del cash generato proprio da quelle tasse locali previste dal federalismo.
- E' ovvio che le tasse nazionali non siano calate di un centesimo, però i cittadini hanno dovuto compensare, sempre di tasca propria, i minori trasferimenti agli enti locali, i quali giustificano le nuove gabelle con bilanci sempre in rosso.
In tutte queste meraviglie, nessuno ma proprio nessuno che si degni di dare una risposta o fornire uno straccio di piano ai cittadini. Da una parte i "professori" agiscono come se fossero i genitori saggi nei confronti di bambini capricciosi, mentre dall'altra gli amministratori locali alzano le braccia e si arrendono all'ineluttabile necessità di tagliare i servizi ed aumentare le tasse, ovviamente senza fornire uno straccio di spiegazione o di piano neanche di breve termine.
In mezzo i soliti cittadini, cornuti, mazziati, truffati e derubati senza neanche sapere a chi dire grazie (banche? unione europea? governo? regione? provincia? comune? mafia? mah!).
Io non so quanto possa durare questa situazione. Mi rendo conto e quasi ammiro la capacità di resistenza degli italiani. L'unico mio dubbio è quanto robusta sia la corda che stanno tirando, perché quando si dovesse rompere...la vedo proprio brutta!
Saluti
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