L'oasi della Darsena a rischio...

Grazie della risposta. Ma a questo punto chi ne risponde? La Darsena è una preziosa risorsa milanese... chi ha l'onere ed il dovere di controllarne la gestione se non il Comune ? Manuel Bellarosa, che è il giardiniere dell’Orto botanico di Brera e agrotecnico del giardino acquatico del Bosco in Città, ha dichiarato di essere rimasto senza parole davanti a all'inaspettato habitat naturale che si è formato nella Darsena: un autentico vivaio di flora e fauna padana,(purtroppo già danneggiato e messo a rischio dai diserbanti sversati dall'Amsa, durante la guinta-Moratti). Un'oasi, un spontaneo ambiente palustre sorto tra le vie Gorizia e D’Annunzio. Uno habitat padano uguale a quello che si trova presso il Ticino, ai bordi di fossi e risaie. Tutti semi trasportati dal Naviglio e che hanno germinato creando una piccola Amazzonia meneghina: mazzasorde, carici, nepetelle, bidens, buddleie (dai fiori viola che attirano le farfalle), epilobi, phragniti australis, salcerelle, la lenticchie d’acqua, giunchi, il poligoni, piantaggini, scirpi... Ma sono cresciute anche piante come i salici, gli olmi, i pioppi, le catalpe, gli ailanti. E saranno almeno 40 le specie presenti in questa piccola foresta fluviale degna di visite didattiche guidate e da portarci i bambini delle scuole.
Anche Franco Beccari, che è responsabile milanese di Legambiente, ha condiviso quanto sopraddetto da M. Bellarosa, soprattutto in merito alle visite guidate. Il Comune non vuole mandare alla malora tale risorsa (come in effetti sta già succedendo) ? Occorrerebbe allora una pulizia non invasiva, una sistemata in armonia con l'habitat esistente, un paio di passerelle, dei custodi per evitare vandalismi, qualcuno disposto a fare da guida e far scoprire ai visitatori questo verde angolo metropolitano ... è chiedere troppo????

http://www.ecodallecitta.it/notizie.php?id=113117

Sull'oasi in Darsena decidano i milanesi
di Paolo Hutter, Repubblica ed Eco dalle Città, 6 agosto 2012

lunedì 06 agosto 2012 10:12

Nel cuore della Darsena, in un punto chiave della città e delle trasformazioni previste per l’Expo, c’è una inedita risorsa naturale, un cantiere – evento spontaneo, un prezioso bene comune che nessuno aveva programmato e neanche immaginato: una sorta di oasi di vegetazione spontanea e uccelli (ma non solo) selvatici, sorta grazie alla interruzione dei lavori per quello che avrebbe dovuto diventare il parcheggio sotterraneo.
Non solo arbusti, piante e fiori, ma persino alberi che in pochi anni hanno superato i 5 metri.

Non si è ancora capito bene chi come quando e in che sede deciderà il destino di questa oasi, ma il Comune ed Expo 2015 dovrebbero rendersi conto che ormai questa sorta di boschetto lacustre è un pezzo della storia recente della città, ed è amato da molti cittadini vecchi e nuovi. Soprattutto da quelli nuovi, che non hanno nostalgia per il ricordo di una grande Darsena specchio d’acqua tutto portuale in mezzo al cemento della città, e che apprezzano il gioco dell’avifauna tra bosco e canneto, anche se ci sarebbe bisogno di un po’ di pulizia e di manutenzione. Ma non sarebbe difficile, volendo, con costi minimi e un po’ di volontariato, gestire l’area in modo che sia all’altezza della quantità di gente che passa e si ferma, e dell’importanza del luogo.

Quello dell’oasi della Darsena è un caso esemplare, quasi da studiare, di un nuovo bene comune sotto gli occhi di tutti, visto con favore da molti – penso dalla maggioranza – ma del quale nessuno si occupa. La Milano che vuole verde e alimentare l’Expo 2015 non dovrebbe – io direi addirittura non può – in nome di un astratto e improbabile “dover essere” di navigabilità far fuori una curiosa ricchezza naturale come questa oasi.

E’ impensabile che possa anche solo essere ridimensionata senza una discussione pubblica preventiva e una qualche forma di consultazione democratica. Il referendum in proposito non era stato abbastanza preciso anche se parlando di Darsena quale “porto delle città e area ecologica” aveva indicato di salvaguardare il verde spontaneo. Non è detto che la scelta debba essere drastica. Recentemente le architette Alessandra Mauri e Francesca Oggionni hanno elaborato un semplice progetto che consente di salvaguardare una parte dell’oasi pur facendo tornare a Darsena portuale gran parte dell’area. “Tutto ciò è assolutamente fattibile e a costi modesti: la darsena è vuota, le piante già ci sono, si tratta di definire il perimetro e collocarvi attorno un primo muretto e poi pietre che argineranno l'acqua fino ad una certa altezza.” Si tratterebbe di un’isola, per esempio di 80-100 metri di lunghezza di fronte alla sponda, per una decina di metri di larghezza.

A mio parere sarebbe meglio salvaguardarla tutta, ma c’è la possibilità tecnica di un compromesso, e la necessità democratica che la scelta sia partecipata. Intanto però, l’oasi dev’esser mantenuta. E se l’autunno scorso un’apertura dalla Conca del Naviglio aveva rischiato di annegare gli alberi, adesso la minaccia è la siccità, perché tutti i flussi d’acqua sono stati bloccati. Non si sa da chi e se per qualche scopo. Allora l’assessore Maran era intervenuto personalmente per salvare l’oasi, si spera che succeda

Bellissimo!!! :-)

Repubblica.it: il quotidiano online con tutte le notizie in tempo reale.

http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2012/11/07/salviamo-la-darsena-offensiva-via-mail.html

LA REPUBBLICA: 18 novembre 2012: MILANO

Dall'ECO DELLE CITTA' :

Dopo l'approvazione da parte del Consiglio di Zona 6 della mozione per la salvaguardia dell'oasi, darsena Pioniera si mobilita con un nuovo presidio: appuntamento mercoledì 28 novembre alle ore 18 a Palazzo Marino

http://www.ecodallecitta.it/notizie.php?id=114168

venerdì 23 novembre 2012 18:07

L'appello di Darsena Pioniera:

"La Darsena è un luogo molto importante del nostro quartiere e di Milano. Qui si è formata negli anni d’abbandono un'oasi naturale e pregiata, ricca di piante spontanee e animali. Habitat di libellule, garzette e cigni, di rane e gallinelle… un esempio di bellezza e di natura libera, non normata ne domata dall’uomo.

Con il progetto EXPO 2015 alle porte, la Darsena diventerà un’area strategica di Milano, per tutti gli interessi che ci sono attorno. Se non facciamo qualcosa tutti insieme, arriveranno le ruspe a "far piazza pulita", tra 15 giorni! A distruggere il dono che la natura ci ha fatto nel mezzo della città di pietra e cemento…E tutto questo perché? Per una fiera temporanea? Per consentire ai motoscafi di scorrazzare nel porto di Milano?

Noi vogliamo sostenere la riqualificazione della Darsena con la cura dell’oasi faunistica e vegetale. Vogliamo promuovere una navigazione dolce e che l'oasi ecologica permanga in un’isola in mezzo all’acqua e sulle sponde, godibile anche durante i lunghi periodi di secca, quando Darsena e Navigli sono tristi e senza vita.

Venite ed entrate in contatto con chi si batte per una città più bella e sostenibile. Dateci una mano facendo tam tam con altri cittadini e amici della natura libera e spontanea…

Leggi anche:

Darsena Pioniera: il Consiglio di Zona6 vota per salvare l'Oasi

Visita la pagina FB dell'Oasi della Darsena

Video da vedere :-)

Ma veramente il presidente della ZONA 6 ha detto (riportato dal Corriere della Sera di sabato 1 dicembre) che "E' LA SOVRINTENDENZA A NON VOLERE IL VERDE NELLA DARSENA E BASTEREBBE SPOSTARE L'OASI IN V. CANTORE PER PRESERVARLA????" Ma veramente pensa di poter spostare un'oasi spontanea come fosse la bancarella di un mercato? Sono morti e disseccati tutte le alberature dell'ex boschetto di Melchiorre Gioia e i Cedri del Libano (per far posto al palazzo della Regione e nuovi parcheggi )... e c'è ancora chi crede in simili fallimentari scappatoie? Come se la biodiversità (vivente!!) possa essere traslocata e smontata come fosse una costruzione LEGO? Credere a Babbo Natale sarebbe più realistico. In merito alla Sovrintendenza lo sanno tutti (o quasi) che è ormai diventata solo la passacarte di Comune, Provincia e Regione

Articolo del 2010 sul Corriere della Sera, durante la Giunta Moratti.
L'architetto Flora Vallone aveva già preso in considerazione la preservazione dell'oasi.
Ma un passaggio di consegne tra le due Giunte (Moratti- Pisapia) ci sarà mai stato?

http://archiviostorico.corriere.it/2010/maggio/23/Darsena_cantiere_ora_oasi_naturale_co_7_100523024.shtml

Allarme Gli ecologisti: sì alla bonifica ma habitat da preservare

Darsena, l' ex cantiere ora è un' oasi naturale «Rifugio per specie rare»

Tra gli arbusti oltre sessanta tipi di volatili

"Domani tornerà ad essere il grande porto di Milano. Oggi, senza bisogno di delibere, la Darsena è nei fatti l' Oasi naturalistica nel centro della città. Mentre gli umani consumavano energie e soldi in dibattiti sui parcheggi e in schermaglie legali, prima la vegetazione, poi gli animali si sono ripresi uno spazio abbandonato e hanno piegato il degrado a loro habitat. Parlano i numeri. In quell' ambiente palustre spontaneo, convivono sessantadue specie volatili. Alcune rarissime, seppur censite dall' ultimo Rapporto sulla fauna selvatica in Lombardia, che è la Bibbia per gli esperti della materia. Sessantadue specie sono il 20 per cento delle specie italiane. Non ci sono solo germani reali e gallinelle d' acqua (in questo periodo ci sono le nidiate e si possono vedere i pulcini in giro scortati dalle mamme). Ore di ascolto e di osservazione continuativa hanno portato i volontari della Lipu e del Wwf, in percorsi diversi, a compilare due check list di uccelli che, incrociate, danno il sorprendente risultato. La scorsa estate lo spettacolo della Darsena aveva lasciato a bocca aperta gli agronomi: sorprendente vedere come in quei duemila metri quadrati di città, compresi tra viale Gorizia e viale D' Annunzio, assediati dal traffico, dalla folla dei mercati di giorno, della movida di sera, si era riprodotto un giardino acquatico, dove il profumo aromatico della nepetella si armonizza ai colori della buddleia, ai salici e ai pioppi. Ora ad emozionarsi sono coloro che seguono il mondo animale. Nei giorni scorsi, in Comune, il garante degli animali, Gianluca Comazzi, l' architetto Flora Vallone dell' assessorato all' arredo urbano, i cittadini di «Darsena Pioniera», Lipu e Wwf si sono seduti attorno ad un tavolo per capire come tutelare l' inatteso dono della natura. La Darsena non è un coacervo di erbacce e pantegane. Nella minioasi, tra i canneti formati da fragmites, carice e tifa, vivono l' usignolo di fiume, il corriere piccolo (un limicolo che si nutre di insetti che vivono nel fango), il cannareccione che ama le canne alte, solide, di qualità, la bigiarella che abita i monti valtellinesi. E anche il luì bianco. E il forapaglie castagnolo, rarissimo (si nutre di coleotteri e piccoli insetti): coppie se n' erano ad oggi registrate solo nel mantovano. «Alcune specie sono stanziali, altre svernanti, altre ancora usano la darsena come punto di sosta e ristoro durante la migrazione primaverile ed autunnale», spiega Thomas Giglio, della Lipu. L' area è particolarmente importante per le rondini, che in città hanno sempre più difficoltà a trovare aree idonee per rifornirsi del fango necessario per costruire o riparare i nidi (e infatti le rondini, come pure i rondoni ed i balestrucci, d' estate riempiono il cielo sopra la Darsena). Per valorizzare questo patrimonio Lipu in accordo col Comune farà partire a breve alcune iniziative di sensibilizzazione: l' apposizione di pannelli didattici per illustrare l' ecosistema spiegando al contempo cosa si può osservare e dove, e l' organizzazione di visite guidate in cui esperti insegneranno a vedere e a riconoscere le varie specie». L' architetto Vallone conferma: «Stiamo verificando la possibilità di allagare la parte asciutta della Darsena. Sia con la Soprintendenza, per il lato su viale D' Annunzio dove ci sono i reperti archeologici da proteggere, sia con Metropolitana milanese per verificare la tenuta degli argini e del fondo. Fermo restando che il destino della Darsena è di tornare ad essere il porto cittadino, l' oasi ora va valorizzata».

Sul Corriere della Sera di oggi un nuovo articolo sulla Darsena, a firma di Paola D'Amico che da sempre segue le vicende, questa volta a proposito della controversa storia delle talee.

http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/12_dicembre_12/darsena-taglio-talee-salvare-memeoria-darsena-piante-2113132997422.shtml

BIODIVERSITA'

Via al taglio delle talee per salvare la memoria dell'oasi della Darsena

Il comitato cittadino insorge: «Siamo stati traditi». Gli rami più lunghi saranno piantumati nel parco Baden Powell

Con l'"Operazione talee" il piano smantellamento è chiaramente scattato?  Un piano solo di facciata. Tanto per far passare un contentino? Purtroppo  una commedia che abbiamo già visto molte volte e di cui conosciamo il finale, che più "finale" non si può.

Il Comitato dei Navigli inoltra dati falsi contro l'oasi della Darsena e l'Associazione Darsena Pioniera:

http://www.ecodallecitta.it/notizie.php?id=114526

Oasi Darsena: non 12.000, ma 1.200 metri quadrati. Zona 1 scrive a Repubblica

http://www.abolizionecaccia.it/notizie/comunicati-stampa/comunicati-stampa/articolo/per-lepifania-consegna-del-carbone-al-consorzio-villoresi-al-comune-di-milano-e-alla-procura-di-mi.html

Per l'Epifania consegna del carbone al Consorzio Villoresi, al Comune di Milano e alla Procura di Milano

Domenica 6 gennaio dalle ore 14 in Darsena, Via Gorizia angolo Alzaia Naviglio Grande a Milano

4 gennaio 2013

Anche l' ENPA difende l'oasi...

http://milombardia.gazzetta.it/milano/2013-01-08/darsena-dimostra-grandezza-natura-salviamo-piccolo-miracolo-avifauna-913744309691.shtml

"Darsena dimostra grandezza natura

Salviamo piccolo miracolo avifauna"

Milano, 08 gennaio 2013

Darsena dei Navigli a Milano: oasi da tutelare, aggiungendo anche opportunità sportive, o zona da sottoporre a radicale bonifica? Ospitiamo la lettera aperta di Ermanno Giudici, presidente dell'Enpa Milano. Sollecitiamo altri interventi di persone o enti coinvolti

La notizia del ritrovamento di un cigno reale che stava passeggiando per le vie di Milano ha fatto il giro dei giornali. E, al di là della singolarità dell'episodio, ha riacceso l'attenzione dei naturalisti sui rapporti tra città e natura. E in particolare sulla zona della Darsena, che in questi anni madre natura ha trasformato in una oasi nella quale trovano rifugio molte specie animali. E che potrebbe essere presto smantellata. Darsena del Navigli come zona di oasi da tutelare? Oppure è assolutamente necessaria una radicale bonifica della zona? E' possibile un compromesso che soddisfi tutti? Per accendere la discussione pubblichiamo quanto ricevuto da Ermanno Giudici, presidente dell'E.N.P.A di Milano

Un airone fotografato nella zona della Darsena

"Sono molto grato a un giornale di settore, come la Gazzetta, di aver voluto dare spazio sul web anche agli argomenti che riguardano gli animali: un punto di sensibilità che certamente è difficile non apprezzare. Il contributo di visibilità che avete dato al nostro appello al Comune perchè non distrugga quella piccola oasi spontanea, nata nel cuore di Milano nella darsena dei Navigli, è stato sicuramente importante, come lo è per una città come Milano quel fazzoletto di natura. Acqua e suolo, specie quando l'unione si realizza in una zona non accessibile al pubblico, che può creare una fonte di disturbo, sono il binomio imprescindibile per dare spazio alla piccola biodiversità creatasi in darsena". 

Germani reali nella Darsena

"Quella porzione di Naviglio che è stata chiusa per anni in attesa di realizzare un parcheggio, per fortuna mai realizzato, ha dimostrato la grandezza della natura nella sua capacità di dar vita e colonizzare qualsiasi zona ove, appunto, vi siano acqua e terra. Dapprima hanno cominciato le piante, dando vita a una vegetazione, anche arborea, che ha creato un habitat ideale per la sosta e la riproduzione dell'avifauna, che non ha esitato a dimostrare il suo gradimento. Così oltre alle anatre gettate in darsena da qualche sconsiderato sono arrivati anche i gabbiani, le garzette, gli aironi, le gallinelle d'acqua, i germani selvatici e tantissimi piccoli uccelli. Adesso che l'oasi si è creata, che un angolo densamente antropizzato di Milano ha dato vita alla sua piccola zona umida, Il Comune pensa di dover bonificare tutto, riportando la darsena ad essere uno specchio d'acqua ospitale solo per i pesci, senza ascoltare quanti, associazioni comprese, chiedevano di mantenere inalterata l'oasi, facendo solo piccoli interventi atti a garantire estetica e pulizia dell'invaso. Questo tipo di comportamento, chiuso e poco attento, finirà per privare molti animali di un punto di sosta e i milanesi della possibilità di passeggiare sulle rive, guardando, in città, un angolo di natura. Un'occasione persa."

di Ermanno Giudici (presidente e Capo Nucleo Guardie Zoofile E.N.P.A. - Sezione di Milano)
a cura di Claudio Bagni (cbagni@rcs.it)

Manifestazione dei cittadini contro lo sbancamento dell'Oasi della Darsena.

http://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/2013/01/20/833027-darsena-protesta-presidio.shtml

La Darsena in presidio "Salviamo l'oasi dalle ruspe"

Il piano di restyling firmato dallo studio Bodin prevede il ritorno dell’acqua e della navigabilità. I comitati contro la riqualificazione: ecosistema a rischio

di Marianna Vazzana

Io sono ambientalista e animalista, ma ad oggi tutte le volte che passo vicino ai navigli e alla Darsena la vedo solo come un enorme discarica dentro Milano. In 33 anni di disuso non penso che si sia pottuto creare chissà quale abitat naturale prezioso da essere addirittura considerato un oasi. Quando passo vicino alla darsena vedo solitamente germani e qualche gabbiano, animali molto comuni che non penso risentiranno della distruzione dei tre isolotti. La darsena deve essere riqualificata e ritrasformata in porto come è stato deciso nel referendum del 2011.

Il vero pericolo della darsena sono le continue asciutte fatte per ripulire il fondale, queste ammazzano ogni volta un grandissimo numero di pesci e gamberi. Eppure ci sono degli studi che sostengono sia fattibile eseguire le opere di manutenzione senza eseguire asciutte totali.

Qualche giorno fa il comune di Milano ha presentato una mozione al consiglio nella quale si chiedeva lo stanziamento di fondi destinati alla realizzazione della "via d'acqua" per l'Expo e per la sistemazione della darsena/navigli. Il Movimento 5 Stelle di Milano ha presentato degli emendamenti che chiedono di evitare le continue asciutte totali nei navigli. La mozione è stata rimandata a data da destinarsi.

Invito i consiglieri comunali a votare a favore anche degli emendamenti proposti.

Dalla sezione "Eventi", segnalo/riporto:

Presentazione del Progetto Esecutivo Darsena



Quando Il 25 Gennaio alle 21:00
Luogo presso la Biblioteca Ex Fornace di via Alzaia Naviglio Pavese 14, Milano

Elisa Scarano segnala:
l direttore delle Relazioni Istituzionali e con la Città, sentiti i Presidenti dei Consigli di Zona 1, 5 e 6 vi invita alla presentazione del Progetto Esecutivo Darsena,

il 25 gennaio 2012, alle ore 21 presso la Biblioteca Ex Fornace di via Alzaia Naviglio Pavese 14.

All'incontro, moderato da Gabriele Rabaiotti, Presidente di zona 6, parteciperanno:
Gianni Confalonieri, direttore Relazioni Istituzionali con la Città del Comune di Milano;
Giancarlo Tancredi, Responsabile Unico del Procedimento, Sandro Rossi, architetto progettista.

Le "oasi facciamole" ???? Da animalista certe cose dovresti saperle io non mi sono spiegata. L'uomo non ha questo potere. Le oasi sono spontanee e non possono essere "fatte" artificialmente. E poi ormai niente è più tranquillo del contesto urbano, dove nessun cacciatore può massacrare gli animali. Che non scelgono a caso... e se lì sono rimasti è perchè si sono trovati bene.

Sembra si stia arrivando alla battute finali. "L'Oasi va abbattuta, senza possibilità di ricorso"... "Non possiamo permetterci ritardi con l'Expò " (ma se è già tutto in ritardo!!!) .E  "modificare il progetto vorrebbe dire un po' di tempo perso" (ma se sono 4 anni che l'Associazione Darsena Pioniera scrive alla Giunta comunale, nella speranza di uno scambio di informazioni tra le Giunte?). "Bisogna ripulire la Darsena". E che c'entra l'Oasi con la sporcizia ? Sporcaccioni sono i residenti che usano tutta la Darsena come una discarica, riuscissimo a ripulirci da questi zozzoni avremmo risolto. Piuttosto... tutta questa frenesia di pulire sopra, di sradicare il verde, gli alberi e  triturare vivi tartarughe e ricci ancora in letargo che sognano la vicina primavera*... ma sotto la Darsena,  quello che fermenta a pochi m dalle nostre suole, nei sotterranei del Canale, è stato ripulito? Definito persino  "potenzialmente pericoloso"  per la salute dei cittadini, se nessuno è ancora intervenuto, tale degrado  è lievitato ogni giorno di più, e con quali conseguenze? E' un punto interrogativo inquietante, ma ha un vantaggio: è sporco sotto il tappeto e, finchè non straborda, non si vede.

* Cortesemente chiedo sia all'assessore all'Urbanistica che alla dirigente dell'AMSA:          ci avete rassicurato in merito alla  salvezza degli animali: ma qual è il piano ARCA-DI-NOE'? Sicuramente l'avrete preparato. Per quello avrete avuto il tempo. Come  verranno salvati gli animaletti che sono in letargo sottoterra? E gli uccelli? E la microfauna molto piccola ? Grazie per la gentile risposta.

...e CONTINUA:

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