Pericolo bici sui marciapiedi. Ora basta!

Enrico Sardini

0 consensi

Segnala

- Segnalato rilevante da 0 persone.

Ogni giorno vengo sfiorato da ciclisti sul marciapiede che sfrecciano senza farsi problemi in mezzo ai pedoni.

La situazione secondo me sta assumendo proporzioni veramente gravi, non sta a me sottolineare il grave rischio per chi esce da un portone, magari anziani, donne in stato interessante che possono essere colpiti con gravissime conseguenze.

Il posto per le bici e' sulla strada a destra della carreggiata, non tiriamo fuori le solite scuse delle piste ciclabili, a Milano non ci stanno, non si possono togliere migliaia di parcheggi o restringere lo spazio adibito al trafffico quando da sempre si e' circolato a fianco delle auto. Di sicuro non saranno mai in ogni via, quindi circoliamo sulla strada, per favore. Questi incidenti sono poi poco frequenti, si usano i marciapiedi per egoismo e menefreghismo.

Mi chiedo inoltre chi paga se un ciclista sul marciapiede investe un pedone in quanto non esiste assicurazione obbligatoria, tantomeno una targa pre identificare chi magari pensa di fuggire.

I viglili devono a mio modesto parere colpire pesantemente questi comportamenti potenzialmente addirittura letali, senza ulteriori proroghe.

Commenti (9)

Elena Pelizzoni

0 consensi

Segnala

- Segnalato rilevante da 0 persone.

A quanto detto aggiungerei anche il fatto che questi ciclisti non rispettano semafori, precedenze, sensi unici e così via. Io uso lo scooter e rispetto il codice della strada in tutto e per tutto, sono anche...

Laura Coletta

0 consensi

Segnala

- Segnalato rilevante da 0 persone.

Su una cosa concordo: Il posto per le bici e' sulla strada. Sulla conclusione no: può essere che ci sia chi la usa per menefreghismo ed egoismo (come chi parcheggia nei posti per i disabili, come chi lascia...

Francesco Rizzo

0 consensi

Segnala

- Segnalato rilevante da 0 persone.

sono un ciclista urbano. rischio la pelle ogni giorno a causa dell'arroganza e della maleducazione degli automobilisti, della scarsità delle ciclabili, della carenza di controlli. continuerò a salire sul...

Enrico Sardini

0 consensi

Segnala

- Segnalato rilevante da 0 persone.

Ricordo che girare in bici sul marciapiede e' VIETATO, i ciclisti mettono a rischio anziani, bambini, ma anche normali passanti, la velocita' poi a cui sfrecciano sempre piu' ciclisti e' inaudita, e tutti i...

Elisa Stepetti

0 consensi

Segnala

- Segnalato rilevante da 0 persone.

Mi pare una delle numerose polemiche inutili, battibecchi fra cittadini usurpati nei propri diritti che non fanno altro che prendersela con altri concittadini ugualmente usurpati. E' vero, marciapiedi ai pedoni...

Enrico Sardini

0 consensi

Segnala

- Segnalato rilevante da 0 persone.

Io ho una madre anziana, piu' volte e' stata evitata per un soffio da ciclisti a folle velocita'. Oltre a spaventarla, in quanto vede male e si vede arrivare addosso qualcosa agli angoli, alla uscita del...

Elisa Stepetti

0 consensi

Segnala

- Segnalato rilevante da 0 persone.

Non vorrei trasformare la discussione in schermaglia personale, ma avevo già precisato nel precedente intervento che non sono assolutamente una ciclista cittadina: mi piacerebbe molto diventarlo ma solo...

Giuseppe Airaghi

0 consensi

Segnala

- Segnalato rilevante da 0 persone.

I punti di vista incolmabili, le riserve indiane e i gatti neri Che esista uno scarto tra la percezione che ognuno ha della propria immagine e quella che invece ne hanno gli altri è un concetto...

I punti di vista incolmabili, le riserve indiane e i gatti neri

Che esista uno scarto tra la percezione che ognuno ha della propria immagine e quella che invece ne hanno gli altri è un concetto risaputo.
Non c’è bisogno di scomodare Pirandello e il suo Moscarda per ricordarci che quello che pensiamo di vedere e di capire davanti al nostro specchio e diverso da quello che pensano di vedere e capire gli altri.
Ma quando questa differenza di visione è così ampia io rimango basito.
Mi spiego meglio: ultimamente mi è capitato di discutere, anche in maniera piuttosto accesa, con alcuni ciclo-scettici a proposito del mio modo di intendere la bicicletta e la sua funzione nella società.
Sarà che ho manifestato un eccesso di ingenuo e immotivato entusiasmo, sarà che non sono riuscito a spiegarmi bene, sarà che i miei interlocutori non avevano nessuna voglia di ascoltarmi, fatto sta che mi sono reso conto che, nella mia veste di ciclante, non solo non vengo considerato un elemento virtuoso come mi sarei aspettato ma vengo addirittura considerato nocivo e guardato con malcelata compassione se non addirittura con astio.
“I ciclisti sono importuni e imprevedibili come un gatto nero in mezzo alla strada, non rispettano il codice stradale e sono pericolosi per i pedoni” ha sentenziato il Gegio, mettendo fine alla discussione, mentre sbuffava fuori il fumo della sigaretta dalle sue capaci narici.

Sia chiaro, non pretendo gratitudine per il fatto che la mia bicicletta rappresenta un tubo di scappamento in meno in giro ad inquinare, ma venire addirittura equiparato ad un pirata della strada è un'accusa che non riesco a mandare giù.
E' questa enorme differenza tra il mio punto di vista e quella del Gegio, persona con cui solitamente mi trovo in sintonia, a lasciarmi basito.
Come è possibile che l’ecologica, la silenziosa, la salutare bicicletta venga guardata con tale diffidenza dagli altri utenti della strada, sia automobilisti che pedoni?

Forse è perché siamo degli ibridi inclassificabili, ne appiedati ne motorizzati.
Siamo fuori luogo lungo la strada, dove risultiamo lenti e indifesi, siamo fuori luogo sui marciapiede e lungo le zone pedonali dove diamo l’impressione, a torto o a ragione, di essere ingombranti, inattesi e quindi potenzialmente pericolosi.
Insomma stiamo sulle palle a tutti.
Riesco perfino a comprendere l’astio da parte dell’automobilista impaziente che, ritenendosi il padrone incontrastato del suolo pubblico, vede nel ciclista e anche nel pedone un fastidioso intralcio al proprio sacrosanto diritto di sfrecciare veloce.
Quello che invece fatico a comprendere è l'astio da parte del pedone che, in quanto utente debole della strada, dovrebbe al contrario avvertire un legame di fratellanza con il ciclista.

Come pedoni ci siamo rassegnati al caos rumoroso e tossico che ci circonda, abbiamo accettato come un dato di fatto ineludibile l’assedio continuo dei mezzi a motore. Fanno parte del nostro quotidiano panorama urbano le auto parcheggiate sui marciapiedi, lo stress sonoro del traffico e l’aria mefitica e irrespirabile che ne deriva, il pericolo latente di un mezzo di diversi quintali che sfreccia a tutta velocità poco distante dal marciapiede in cui siamo confinati....continua su http://iquadernidelciclante.blogspot.it/2012/03/i-punti-di-vista-incolmabili-le-riserve.html

Enrico Sardini

0 consensi

Segnala

- Segnalato rilevante da 0 persone.

Qui non ha astio proprio nessuno, semplicemente IN BICI NON SI DEVE ANDARE SUI MARCIAPIEDI, e' pericoloso ed infatti vietato, rappresenta un grave pericolo per tutti, invito quindi i Vigili a far osservare le...