Il Comune di Milano approda ufficialmente su Facebook e Twitter

Mi sembra una buona notizia!

distinguerei quello che è un canale istituzionale fondamentalmente per comunicare e diffondere più efficacemente tutto ciò che riguarda comune e zone.

Diverso il principio di partecipaMi, almeno io l'ho capito così: il nome lo dice. la partecipazione, che è confronto, discussione e interazione con i vari soggetti (Sindaco, Assessori, consiglieri comunali e di zona, AMSA, ecc.). Tale confronto e partecipazione avviene con tempi diversi dall'interazione facebook e twitter, c'è il tempo di studiare, ricercare, elaborare. Insomma, affrontare i temi dando il giusto peso alla loro complessità, senza le "semplificazioni" che gli altri due canali comportano (causa limitato spazio e tempi di interazione troppo rapidi).

Direi che la scelta del Comune è una ricchezza in più, ma di partecipaMi non credo si possa fare a meno.

Buona partecipazione a tutti!

Natascia

Caro Roberto,
se hai avuto l'impressione che su partecipaMi la maggior parte dei partecipanti siano sostenitori della giunta, datti da fare per coinvolgere e far partecipare cittadini che non lo sono, così da rendere più interessanti i confronti :-)

Le discussioni sono moderate (ed informate), la mia attività è volta al tentativo di evitare la dispersione degli argomenti e ad indurre i partecipati ad informarsi su quanto è già stato scritto prima di intervenire. Quando in una discussione ci si riferisce ad argomenti trattati in altre discussioni rendo link i riferimenti appunto per legare.

Il "Forum permanente sulla città", al quale credo tu ti riferisca quando parli di discussioni senza fine per le quali nessuno tira le fila, è un ambito di confronto permanente sulle tematiche generali che riguardano Milano.

Tutti gli strumenti delle piattaforma openDCN avrà senso usarli se e quando ci sarà un rapporto con il Comune di Milano tale da poter finalizzare la partecipazione dei cittadini rendendola incisiva sulle azioni amministrative.

Per quanto riguarda i Bilanci Partecipativi ricordo che era stato organizzato il workshop "Bilanci partecipativi: uno strumento di democrazia deliberativa in tempi di crisi: le esperienze offline per progettare gli strumenti online". Non capisco quale sia la mancanza di coraggio del moderatore alla quale ti riferisci. Ogni volta che si parla di bilanci, ci pensi tu a tirar fuori i bilanci partecipativi e a ricordare che non si fanno ancora... :-)

Oliverio

Buona sera Roberto,
mi trovo in leggero disaccordo con la sua ferrea posizione di ostilità verso partecipaMi, che trovo invece un valido strumento di condivisione delle opinioni.... Sicuramente fb ha una visibilità maggiore, ma credo che le questioni di noi milanesi non interessino il resto del mondo che si collega con fb.
Il moderatore naturalmente....modera!, altrimenti si chiamerebbe con altro nome!!!, ma mai mi sono sentita "stoppata" nella mia espressione, anzi! spronata pur nella mia contestazione alla raccolta differenziata dell'umido o nella visione demagogica delle domeniche senz'auto. Quando ho avuto bisogno di un chiarimento preciso su una questione della mia zona sono poi stata contattata dalla Consigliera comunale Bocci, che ringrazio, certo dopo i naturali tempi di raccolta informazioni.... Non vedo allora il problema! fb è immediato, ma rischia di raccogliere più le informazioni "di pancia", immediate; mentre scrivere qui ci richiede un maggior distacco emotivo, una presa di distanza che ci dà maggior lucidità

Cordialmente

Caro Roberto,
ti prego di non definire censura le richieste di rispettare i temi e gli obiettivi di sezioni/iniziative di partecipaMi finalizzate come "Case Popolari: Gestione In Comune".

In merito alla tua volontà di contestare il ruolo dato ai Comitati di Inqulini in autogestione (che sono una realtà consolidata da ben prima che si avviasse l'iniziativa su partecipaMi), nessuno voleva impedirti di contestarlo, ti ho suggerito di farlo nella discussione "Sulla gestione delle Case Aler/ERP..." o al limite di avviare una discussione dedicata per dare più forza e visibilità alla tua opinione.
( Stai comunque contestando un
REGOLAMENTO DELLA GESTIONE AUTONOMA A SEGUITO
DELLA DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE DEL 9/09/1986 N. 4/12431
(la legge regionale 5/12/83 n. 91 e successive modificazioni
ed integrazioni in materia di assegnazioni e gestione
dell’E.R.P. verrà denominata legge regionale) )

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L'introduzione a "Case Popolari: Gestione In Comune" recita:

Questo spazio di dialogo con l'Assessore Castellano è dedicato al tema dei comitati e delle autogestioni nelle case popolari (il regolamento per la gestione autonoma e il volantino che la illustra). Si rivolge alle realtà già attive affinché raccontino la propria esperienza e ai cittadini interessati affinché possano chiedere il come e il perché. Questo spazio è stato anche preparatorio a un evento in città che si è svolto l'11 luglio 2012: qui si sono raccolte proposte, domande, esperienze e tutto ciò che poteva essere utile alla preparazione dell'incontro sul territorio.
Perché questo spazio?
Nel corso dei sopralluoghi nelle case popolari, l’assessore Castellano stimola la formazione di comitati di inquilini e promuove l'autogestione negli stabili dove la morosità è bassa.
L'evento che si è tenuto l'11 luglio su questo tema è stato una sorta di seminario che ha messo in contatto le realtà già esistenti con quelle appena formate o che ancora devono costituirsi. Questo per far sì che si apra un confronto sulle esperienze, positive e negative, e un dibattito costruttivo per tutti coloro che parteciperanno a questo percorso di "Gestione In Comune" delle case popolari.
Il 14 settembre 2012 la Giunta ha approvato una delibera per la concessione in comodato d'uso gratuito ai Comitati di Inquilini delle unità immobiliari ad uso diverso dall'abitativo site in stabili di edilizia residenziale pubblica, per saperne di più vai alla sezione dedicata!
> > >>LA MAPPA DEI COMITATI<<<<
N.B.: questo spazio non è l'ambito in cui fare segnalazioni e reclami su problemi contingenti relativi alle case popolari, per questi aspetti rimandiamo alla sezione "Abitazione sociale" sul sito del Comune di Milano (dove, in fondo alla pagina, ci sono i vari numeri utili) o ai forum di Zona qui su partecipaMi.
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Ma stiamo finendo fuori tema in questa discussione che si intitola: "Il Comune di Milano approda ufficialmente su Facebook e Twitter"... quindi mi fermo qui.
Se vuoi approfondire il tema della moderazione su partecipaMi ti prego di avviare una discussione dedicata su "Come funziona partecipaMi?".

Oliverio

il regolamento e' professionale e non l'ho visto nella discussione.

normale gestione di condominio.

Lo sai benissimo che sono contrario a questi schemi precostituiti e non dichiarati di discussione, frutto di un approccio meramente burocratico e inutile per accrescere la partecipazione.

In ogni caso non rimango sconvolto dalla questione.

Beh direi che almeno adesso è tutto chiaro:

"La Pagina ufficiale su cui il Comune di Milano racconta le sue attività e dialoga con i cittadini."

"La Pagina fornisce informazioni utili e di servizio a chi vive o lavora a Milano: ascolta i cittadini in rete e racconta i progetti dell’amministrazione comunale."

Il Comune ha fatto una scelta precisa, ovvero puntare su una comunicazione a senso unico: il Comune racconta progetti (ovvero decisioni già prese) mentre i cittadini "commentano" o al più possono chiedere lumi ma non possono intervenire sulle decisioni ancora da prendere, insomma non partecipano.

Penso che nonostante questa decisione, anzi a maggior ragione, partecipaMi debba portare avanti la propria attività, coinvolgendo i Cittadini partendo dal basso, dimostrare con i fatti di essere uno strumento utile e interessante prima di tutto per i Cittadini stessi, il resto verrà poi.

Per questo dovrebbe affinare il proprio servizio, senza stravolgimenti ma puntando a migliorare l'usabilità. Non penso che lo staff di partecipaMi abbia bisogno di suggerimenti in questo senso.

Caro Oliverio,

sorrido, anzi a dire il vero mi viene un po' da sghignazzare all'idea di veder aprire una pagina ufficiale su facebook, gestita sicuramente da qualche incaricato al quale paghiamo noi lo stipendio, perché è una bambinata colossale.

Ho qualche anno e sono relativamente esperto delle comunicazioni informatiche, ho molta ma molta esperienza pratica in proposito. Qual è il mio parere ?

Il Comune di Milano su Facebook è una sciocchezza colossale. Una cosa ridicola e per nulla seria.

Da un sistema come facebook o twitter non può arrivare nulla di buono, lo sa chiunque possieda un account su questo mostro.

E' troppo generalista e troppo poco concreto ed anche completamente inaffidabile. Può andare in qualsiasi direzione nascondendo quelle giuste.

Il Comunque di Milano avrebbe piuttosto dovuto aprire sul suo sito istituzionale un canale di contatto mail con richieste dei cittadini verso specifiche realtà e non certo affidarsi ad un carrozzone internazionale di autocelebrazione, che va bene giusto a chi vuole mettersi in mostra o cercare di avere vantaggi commerciali.

partecipaMi, nel suo piccolo, lo trovo invece un mezzo più idoneo e nettamente meno circense di facebook, purtroppo non molto efficace perché evidentemente in parte boicottato.

Ma che dire ormai il circo è di casa, basta accendere un telegiornale è giusto che anche il comune partecipi a questi giochi di livello zero.

Mi chiedo se sia la mancanza di esperienza o se le idee siano così confuse a portare ad iniziative comiche ed ingenue come questa, che intanto paghiamo noi.

Non è che una aministrazione comunale si dimostri moderna perché decide di apparire in un social network, dimostra invece altre caratteristtiche confermate anche dall'operato complesivo, non pensino al comune di avere a che fare con dei bambini ignoranti a Milano.

Purtroppo anche questo è un segno di declino per la nostra città e la cosa sinceramente non mi meraviglia. Tutto era ampiamente prevedibile purtroppo. Ma come abbiamo fatto a cadere così in basso ?

Guarda, ribadisco il mio parere che non è da incompetente: andare su facebook con un canale ufficiale di contatto tra cittadino ed amministrazione è una farsa. Non può avvenire alcun contatto costruttivo ma si espleta certamente l'autocelebrazione in un mondo dove l'"ignorante" tecnologico si sente realizzato, moderno ed avanzato solo perché possiede l'ultimo carissimo modello della casa apple o magari tutta la collezione.

Un canale come questo servirà ( ? non verso tutti ..) all'amministrazione per cogliere, a sua discrezione, i commenti che esaltano le scelte della stessa ignorando completamente le critiche o cogliendo solo quelle che garbano.

E FB si presta perfettamente a questo oltre ad apparire il giochino per bambini invece di una cosa seria come è invece il sito istituzionale realizzato da diversi anni e molto comodo per la cittadinanza sul quale andava appunto realizzato un canale di contatto serio su problemi specifici e reali di chi risiede a lavora a Milano come appaiono talvolta, purtroppo quasi sempre senza riscontro, su partecipaMi.

L'info per la pratica comunale la trovi su FB ?

Bisogna saper distinuere le cose serie dalle buffonate, ci sono già migliaia di presenze in twitter e fb sullo stesso metro e ricorderei che questa iniziativa la paghiamo noi di sicuro spacciata come "servizio" che servizio non è affatto.

Io sono iscritto sul sito del comune e ricevo le news principali via mail. Questo è un servizio utile. Twitter e Facebook non lo è, lasciamo ai grillini questi espedienti.

Mi sono accorto di questa partenza proprio perché ho ricevuto un tweet dal comune, probabilmente rimbalzato da altri, il  contenuto del quale mi ha fatto cadere gli attributi.

Invece di fare queste sciocchezze, pagando salatamente dipendenti per farle, perché mentre noi andiamo sui social non pagati per divertirci ed informare/arci loro ci vanno come persone stipendiate.

Se continuano a  retwittare cancellerò chi lo fa perché qua siamo entrati nel circo a manetta ...

Una buona ammnistrazione dovrebbe premurarsi di leggere invece forum e twitter di altri per prendere e tarare i provvedimenti più opportuni richiesti dai milanesi. Invece no, fanno tutto di testa loro. Come la pubblicità sui BUS che esaltava felicemente la partenza della Area C, pagata anche da chi questo provvedimento lo critica duramente, ed è ben più della metà della cittadinanza.

Questi sono  metodi in uso ora. Autocelebrarsi a spese di chi non gradisce i loro provvedimenti. Con questa iniziativa fanno esattamente la stessa cosa ed è assolutamente sgradita e credo che siano in mollti a condividere il mio pensiero.

Vogliono andare su Faccialibro ? Lo facciano senza fare pagare i cittadini.

Male molto male. Iniziato male e continuiamo peggio.

Cara Lucia, caro Alfredo, cari tutti,
vi prego di rimanere in tema con la discussione (per Area C c'e' una discussione dedicata) e di evitare di personalizzarla troppo. Ognuno esprima le proprie opinioni nel massimo rispetto di quelle altrui evitando accuratamente di far diventare gli interlocutori oggetto della discussione.

Grazie per la collaborazione e buona discussione.

:-)

Oliverio

Segnalo questo post che critica l'uso di piattaforme social per la PA:

http://ilcielodimilano.blogspot.it/2013/09/milano-problemi-di-network.html

A un anno e 4 mesi circa dall'avvio di questa discussione (e dell'esperienza del Comune di Milano sui Social Network) ho trovato questo articolo che ritengo utile riportare qui chiedendo ai partecipaMini che hanno avuto modo di interagire sui canali social comunali se ci si ritrovano o meno...

Oliverio

http://smartinnovation.forumpa.it/story/75151/social-network-e-pa-volte-funziona-guardate-il-comune-di-milano?utm_source=newsletter&utm_medium=smartinnovation&utm_campaign=MAILUP

03/02/2014 di: Eleonora Bove

Il rischio “boomerang”, quando si parla di social network e PA, è dietro l’angolo: Facebook e Twitter sono posizionamenti che bisogna presidiare, avendo la capacità di rispondere puntualmente ai cittadini; la natura bidirezionale e molteplice, che nasce nel momento in cui gli utenti iniziano a parlare tra di loro di un certo argomento, è materia oscura per molte nostre amministrazioni, ma non per tutte. Tra coloro che utilizzano in maniera “intelligente” i social, si individuano due modi distinti di interpretare la propria presenza sui SN: c’è chi preferisce dare maggiore spazio a notizie sulla città e alle informazioni di pubblica utilità (modalità di servizio) e c’è chi invece cerca il coinvolgimento dei cittadini attraverso elementi ludici e visivi (modalità display), sfruttando al massimo le possibilità offerte soprattutto da Facebook. Milano è il primo Comune in questa seconda categoria per Blogmeter 2013. Abbiamo incontrato Paola Bonini Responsabile del social media team del Comune di Milano e Alessio Baù, responsabile dei contenuti (entrambi dell’Agenzia Hagakure) e cosa abbiamo scoperto? Che si può creare un racconto della città con volontà politica, formazione e..partecipazione civica.

Prima di tutto come è organizzata la vostra comunicazione sui social?

Paola Bonini: Il progetto su Milano prevede una pagina facebook e una twitter per Palazzo Marino, poi ci sono le pagine collegate che inizialmente pensavamo di ricondurre agli assessorati ed invece sono nate per deleghe e anche per temi particolari, ad esempio  lavoro, politiche sociali e cultura, ovvero quelle che hanno una reale esigenza di comunicare con i cittadini. E comunque sono state aperte compatibilmente con le risorse interne, perché sui social la presenza va assicurata e non tutti gli uffici hanno abbastanza personale per farlo.

Alessio Baù: A breve apriremo anche istruzione e relazioni internazionali, che come vedi non è un assessorato ma è un tema.

A che ufficio fate riferimento?

Paola Bonini: Noi facciamo parte dell’ufficio stampa, ne siamo diventati parte integrante, ma anche con l’ufficio comunicazione ci siamo coordinati perfettamente. E’ difficile sovrapporsi, è chiaro che trattiamo tipi di comunicazioni diverse: l’ufficio stampa dialoga con i media e cerca di far uscire la notizia; noi parliamo direttamente con i cittadini, abbiamo degli spazi già nostri e decidiamo come organizzare gli argomenti, magari anche scegliendo di pubblicarli più volte. Sono due diversi modi di fare comunicazione, ma paralleli.

Il Comune di Milano è un esempio riuscito di come un ente pubblico possa utilizzare i social per dialogare con i cittadini. Introdurre questa nuova modalità di comunicazione, in un sistema dato, ha un impatto sull’organizzazione. Che ne pensate?

Paola Bonini: Inserire un nuovo media in una qualunque organizzazione è qualcosa di estremamente delicato, in particolare in un’organizzazione pubblica, perché nonostante parliamo di media non più “nuovi”, perché ormai presenti da 7 o 8 anni nei processi di comunicazione, sono comunque nuovi per un ufficio che era abituato a modalità e strumenti differenti. In più si social nella vita quotidiana vengono identificati con il divertimento, il tenere i contatti con gli amici, legati quindi alla sfera personale e devi dimostrare che invece sono un mezzo, molto serio, per dialogare con i cittadini. Il personale va formato perché comprenda qual è il lavoro di un social media team.

Alessio Baù: A mio avviso è interessante notare come con il tempo tutta la macchina comunale si interessi a questo tipo di comunicazione, soprattutto quando si scopre la forza del passaparola. Dagli assessorati ai diversi uffici cresce l’interesse e ci si comincia a scambiare informazioni, certo ci vuole un po’ di tempo, ma è pur sempre una cosa nuova che implica una logica comunicativa diversa.

La collaborazione, come dite, implica la conoscenza da parte di tutta l’organizzazione del lavoro che si viene chiamati a svolgere: da qui si può pensare a dei processi di apprendimento da avviare all’interno dell’Ente…

Paola Bonini: Infatti quando siamo arrivati al Comune di Milano prima di tutto abbiamo organizzato dei momenti di formazione, primo per far conoscere quale sarebbe stato il nostro ruolo, poi perché la nostra presenza deve essere volta anche a far crescere professionalmente un gruppo di lavoro.

Alessio Baù: L’obiettivo è infatti anche portare nuove competenze all’interno, non semplicemente un personale che gestisce una pagina. Si è stabilito un processo di formazione continua. Siamo un po’ le antenne della macchina comunale che captano le novità, gli aggiornamenti nel campo della comunicazione.

Spiegatemi meglio..

Paola Bonini: Abbiamo previsto dei corsi, di una giornata più o meno, in cui abbiamo affrontato prima il passaggio dalla comunicazione mediata, tipica dell’ufficio stampa, a quella invece senza mediazioni, diretta al cittadino dei social. Due tipi di comunicazioni che per forza di cose fanno riferimento a modalità diverse. Poi abbiamo fatto anche delle esercitazioni pratiche: come organizzare le pagine, come gestire la moderazione, come produrre contenuti e anche come utilizzare i contenuti multimediali. E comunque rimaniamo a disposizione degli uffici: io ad esempio continuo a supervisionare mentre Alessio si occupa spesso della produzione dei contenuti.

Si può affermare che questa nuova comunicazione con il cittadino può determinare una reale innovazione nelle modalità di erogazione dei servizi pubblici?

Paola Bonini: Certo, sono tre gli elementi innovativi. Primo, non solo noi comunichiamo direttamente al cittadino, ma è il cittadino stesso che può rivolgersi a noi. Questa bilateralità della comunicazione è davvero interessante. In secondo luogo la formazione, di cui abbiamo parlato, e terzo elemento è quello che in azienda si chiama customer care, che qui abbiamo ribattezzato citizen care.

Citizen Care…interessante, parlatemene.

Paola Bonini: Non è che le amministrazioni, in questo caso il Comune di Milano, non avessero uno sportello reclami, ma psicologicamente è diverso per i cittadini perché attraverso i social possono comunicare direttamente e farlo pubblicamente. Noi volevamo proprio questo: che i cittadini potessero scrivere, chiedere informazioni, segnalare interventi, ma anche lamentarsi dei servizi. I cittadino si sente ascoltato e allo stesso tempo si responsabilizza.

Alessio Baù: Ci arrivano ad esempio molte segnalazioni legate alla pulizia, rifiuti, illuminazioni. Cose molto pratiche, in cui si chiede un intervento. Il cittadino vede e segnala. E di conseguenza cambia anche il tipo di comunicazione: diventa più serena, utile e proficua per entrambi le parti.

Quindi che contributo possono dare i SN alla realizzazione di un’amministrazione smart?

Alessio Baù: I social possono favorire i processi e l’incontro tra i cittadini. Sui nostri profili le persone entrano in contatto, dialogano tra loro e possono nascere anche delle iniziative. Pensiamo alle social street, che non nascono dalle amministrazioni, ma le amministrazioni possono proporle [ Forum PA ne ha parlato qui ]. Ci si organizza on line, ma poi le ricadute si hanno nella vita reale.

In tutti questi esempi vi è un alto coinvolgimento dei cittadini, dimostrano di partecipare all’amministrazione della città. Eppure non basta mettersi sui social per ottenerla e non è poi così scontata. Come si “ingaggiano” i cittadini?

Alessio Baù: Sicuramente con la qualità dei contenuti, che sui social non devono assolutamente essere autoreferenziali ma di servizio, che dia informazioni utili. I contenuti vanno studiati, faccio un esempio, le mappe: dove ricaricare l’auto elettrica, dove conferire i rifiuti o la mappa dei beni confiscati alle mafie. Queste sono sempre molto apprezzate. Oppure delle note che, semplificando il linguaggio, possano spiegare dei provvedimenti presi in materia di mobilità, riqualificazione urbana ecc. E poi fondamentale è la risposta, si risponde sempre anche alle critiche. Su twitter invece spesso ritwittiamo post di altri come associazioni, gruppi ecc per creare un racconto condiviso della città.

Effettuate un monitoraggio delle interazioni, una misurazione?

Paola Bonini: Mensilmente facciamo un’analisi numerica, i social ti permettono di farlo, in modo che si possano calibrare i contenuti, capire cosa interessa e cosa meno. Per esempio le politiche sociali abbiamo notato che interessano molto.

I social possono essere strumenti per un’amministrazione trasparente?

Paola Bonini: La trasparenza è relativa agli atti, che per legge sono già pubblicati on line dai Comuni in apposite sezioni. I social possono però semplificare il linguaggio, spiegare i provvedimenti. E’ un mezzo di semplificazione più che di trasparenza, diciamo che “chiariscono la trasparenza”.

Alessio Baù: Infatti ciò che ci viene chiesto più spesso, è proprio questo: chiarire, con un linguaggio più semplice, ciò che un provvedimento determina.

Interessante l'idea e interessante la descrizione di bonini e baù, che si descrivono come manager di comunicazione alle prese con lo start up del canale digital.

Pero', pero', pero'..

Mi sembra che siamo ancora all'inizio: io seguo la pagina di facebook del comune e sinceramente tutta questa partecipazione non la vedo. E' una sorta di alias della pagina web del comune di Milano dove si pubblicizzano le varie attività del comune, su cui avrei i miei pensieri:

1. di tutte le cose che mette in piedi il comune, sinceramente come cittadino milanese, non mi interessa nulla. Non c'è nulla di interessante per me che sono un cittadino medio, con una famiglia a carico e pago tante tante tasse; gli argomenti sono i più vari e interessanti intellettualmente parlando (si bello vedere accordi con la cina e con l'africa del sud... ma a che servono?), ma in concreto il Comune non sta facendo assolutametne nulla.

2. facebook al suo interno incorpora le funzionalità di dialogo tramite post, peccato che la comunicazione, nonostante questo, sia completamente unidirezionale: in genere il comune apre post descrivendo un nuovo argomento, poi c'è spazio usato per le repliche dai cittadini (alcuni palesemente compiacenti, altri titubanti e dubbiosi, altri palesemente contrari) ma di fatto poi il comune o chi per lui non risponde a nessuna replica. Quindi la comunicazione bi-direzionale che lo strumento offre è al momento usata in modalità uni-direzionale.

3. obiettivamente, di tutti i soldi che si spendono in questa città, sarebbe meglio evitare questi timidi (ed apprezzabili per carità) tentativi di migliorare la comunicazione con i cittadini ed evitare di parlare di partecipazione quando si sa che si riesce a coinvolgere, nel migliore dei casi, pochissimi cittadini. Meglio molto + silenzio ma anche molti atti + concreti in merito ai temi sotto agli occhi di tutti: tasse, servizi (mobilità, sicurezza etc).

In definitiva, KO. 

Spero in una prossima giunta (visto che l'attuale i messaggi come il mio nemmeno li vede, e se li vede, li cancella, e se non li cancella li manipola) che faccia qualcosa "per me che sono cittadino milanese da quasi 40 anni" e non sempre per qualcun altro..

Grazie cmq a partecipaMi che riporta le notizie in modo sempre molto imparziale e offre il giusto spazio per i propri commenti e le proprie critiche.